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A scuola di pace. Per un Mediterraneo Casa Comune: un mare di identità e intercultura

Al via il progetto di cooperazione educativa dei sindacati dell'educazione italiano (FLC CGIL), Tunisino (UGTT) e Marocchino (UMT).

19/11/2014
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Prende vita ufficialmente oggi il progetto di cooperazione educativa che lega la FLC CGIL siciliana e nazionale, la Federazione Nazionale degli Insegnanti del Marocco (UMT) e Il Sindacato Generale degli Ispettori e degli Insegnanti Primari della Tunisia (UGTT ) per la costruzione di un ponte di pace tra i popoli del mediterraneo.

Oggi 19 novembre 2014, nella sede nazionale della FLC CGIL, il Segretario generale Domenico Pantaleo, il Segretario generale degli Ispettori e degli Insegnanti Primari della Tunisia (UGTT) Noureddine Chemangui e il Segretario generale della FLC CGIL Sicilia Giusto Scozzaro hanno sottoscritto in via definitiva il protocollo d'intesa che impegna le rispettive organizzazioni ad attivare un "cammino di pace" che vedrà protagoniste bambine e bambini delle scuole italiane, marocchine e tunisine. Il percorso prevede anche il coinvolgimento del sindacati della scuola di Francia, Egitto, Algeria e Spagna, quest'ultimo già presente in precedenti incontri.

Il progetto pilota, che partirà nell'anno scolastico 2015/2016 con il coinvolgimento di 20 scuole primarie dei paesi partecipanti, si propone di condividere percorsi didattici che raccontino la storia del Mediterraneo, i suoi confini, le sue culture come di rado vengono raccontate. Spostare il punto di vista, adottarne un altro rispetto a quello consueto, è l'esercizio a cui intendiamo chiamare noi stessi e i nostri alunni, decostruendo, così, le rappresentazioni stereotipate dello "straniero". Didattica laboratoriale, coinvolgimento del territorio, valorizzazione della storia orale, saranno le pratiche con cui dar vita ad un percorso formativo condotto con la metodologia della RICERCA/AZIONE. L'obiettivo è di promuovere il dialogo interculturale tra i giovanissimi a partire dalle tante somiglianze tra i nostri popoli, con la convinzione che le relazioni internazionali tra i bambini possano prefigurare un mondo più solidale e coeso.

Si tratta di offrire un antidoto radicale alle derive xenofobe che attraversano il continente europeo: noi scommettiamo sull'educazione e sulla funzione della scuola pubblica, sulla cultura del confronto, sulla curiosità verso il mondo, per costruire un futuro di pace.

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