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5° Congresso dell’Internazionale dell’Educazione: l’educazione al centro della lotta contro la povertà e l’ingiustizia

Di fronte a 1600 delegati di 390 organizzazioni in rappresentanza di 170 Paesi, è iniziata a Berlino la più grande assise mondiale dei sindacati dell’Educazione

23/07/2007
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“Poverty is unnecessary.
We can change things
We can share fair.”

Queste parole, parte del Requiem della Povertà, cantate da un coro di studenti, in apertura del V Congresso dell’Internazionale dell’Educazione, esprimono pienamente il senso di questa prima giornata.
Infatti tutti gli interventi dei relatori hanno denunciato l’insostenibilità di una situazione mondiale in cui aumenta la differenza tra paesi ricchi e paesi poveri ed affermato la possibilità di cambiare tale situazione, mettendo al centro il diritto all’educazione come strumento di crescita della persona e di affermazione della giustizia sociale.
Per il raggiungimento di tale obiettivo è stata indetta una giornata di mobilitazione internazionale per il 17 di ottobre 2007 che dovrà vedere impegnata anche la nostra organizzazione.
Dopo li saluto del Presidente della Repubblica Federale Tedesca che ha ricordato l’obbligo dei paesi ricchi a mantenere gli impegni presi per il raggiungimento degli obiettivi del Millennio (scolarizzazione primaria per tutti i bambini in tutto il mondo, piena scolarizzazione delle bambine, e alfabetizzazione degli adulti) ha preso la parola il Presidente dell’Internazionale dell’Educazione, Thulas Nxesi.

Nel suo intervento il Presidente della IE ha innanzitutto sottolineato come i processi di unificazione delle diverse organizzazioni sindacali degli insegnanti a livello mondiale abbia rafforzato il peso dei sindacati dell’educazione dentro il movimento sindacale mondiale.
Infatti un insegnante è presidente della neonata Confederazione Mondiale dei Sindacati ed il segretario generale della IE è il presidente del Consiglio delle Federazioni mondiali di categoria.
Ciò però non è sufficiente. Le prossime sfide sono rappresentate dalla necessità di costruire forti sindacati indipendenti in paesi dove ancora non esistono (ad esempio Cina e alcuni paesi arabi) e di diminuire la frammentazione delle sigle sindacali perché solo sindacati che lavorano insieme sono in grado di rafforzare la qualità dell’educazione e del lavoro degli insegnanti.
Molto forte è stato il richiamo ad un impegno contro la mercificazione e la privatizzazione della conoscenza. L’educazione non è per il capitale umano ma per le persone.

Nel pomeriggio si è svolta la relazione del segretario generale della IE, Fred Van Leevven che ha presentato il rapporto di attività dell’Internazionale nel triennio passato.
L’internazionale dell’Educazione si è mobilitata su diversi temi: il raggiungimento degli obiettivi del Millennio, la lotta contro la commercializzazione dell’Educazione (Gats), la lotta contro l’Aids e la malaria. Su alcuni di questi obiettivi sono stati raggiunti dei risultati, ad esempio il blocco, per ora, dell’accordo sulla commercializzazione dei servizi, ma permangono tre problemi fondamentali: la qualità dell’educazione, la penuria di insegnanti e l’utilizzo di insegnanti non qualificati, e il mancato rispetto degli impegni assunti dai paesi ricchi (ad eccezione di 5 paesi, fra i quali non c’è l’Italia!) a versare lo 0,7% del Pil per la cooperazione
Sul piano del rispetto dei diritti sindacali, il segretario generale ha denunciato la non applicazione delle Convenzioni dell’OIL firmate da tutti i paesi, da parte di molti stati, non solo tra quelli in via di sviluppo (Iran, Etiopia, Colmbia ecc,..) ma anche da parte di paesi sviluppati (Giappone, Polonia ecc..) tanto che in questi 3 anni l’IE è dovuta intervenire in ben 40 paesi.
La proposta di azione per i prossimi anni deve basarsi sul principio del pensare globalmente ed agire localmente.

Al termine della giornata, dopo la lettura di un importante messaggio al Congresso del segretario generale dell’ONU, si è proceduto alla elezione degli organismi dirigenti, confermando il Presidente, i 5 vicepresidenti (per l’Europa il francese Patrick Gonthier dell’UNSA) ed il segretario generale.

Roma, 23 luglio 2007