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Bulgaria. Gli insegnanti in sciopero da tre settimane rivendicano salari più dignitosi

Lo sciopero iniziato il 24 settembre continua malgrado le numerose difficoltà. La solidarietà dei sindacati italiani

16/10/2007
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Terza settimana di sciopero per gli insegnanti bulgari, che rivendicano un incremento dei loro salari del 100% e che almeno il 5% del PIL sia dedicato all’educazione nel budget finanziario 2008. Alla base dello sciopero, una situazione davvero pesante: lo stipendio medio mensile di un insegnante bulgaro è di soli 174 euro, tra i più bassi in Europa, e del tutto inadeguati di fronte ad un continuo aumento dei prezzi. Finora il Governo Bulgaro ha rifiutato ogni richiesta sindacale, affermando che gli aumenti salariali possono essere ottenuti eliminando i docenti in soprannumero, attraverso un ragionamento malthusiano: meno docenti da pagare più alto il livello dei salari.

Lo sciopero continua, malgrado le numerose difficoltà, tra cui la minaccia di licenziamenti e l’obbligo di legge per i docenti di restare a scuola, anche se in sciopero, con la possibilità di svolgere le riunioni sindacali solo alla fine dell’orario di lavoro.

I sindacati confederali della scuola hanno inviato una lettera al primo ministro bulgaro, chiedendo di riaprire il dialogo con i sindacati.

Roma, 16 ottobre 2007