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Campagna mondiale d’azione contro la povertà

La posizione del movimento sindacale internazionale per il summit mondiale dell’ONU

05/09/2005
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Dal 14 al 16 settembre si terrà a New York il vertice mondiale dell’ONU, dove più di 170 capi di stato e di governo dovranno prendere importanti decisioni sui temi dello sviluppo, della sicurezza, dei diritti umani e della riforma dell’ONU. I lavori del Summit affronteranno le proposte fatte nel marzo scorso dal Segretario generale Kofi Annan nella sua relazione “In larger Freedom”, che affronta quattro questioni fondamentali relative all’affrancamento dal bisogno, dalla paura, alla libertà di vivere in modo dignitoso, al rafforzamento delle Nazioni Unite.

In occasione del summit, il movimento sindacale internazionale – CISL internazionale/ICFTU, Unione mondiale delle federazioni (tra cui l’Internazionale dell’educazione), Confederazione Mondiale del Lavoro e TUAC – ha elaborato una presa di posizione sui temi del lavoro e dei diritti dei lavoratori, chiedendone l’assunzione nel documento finale.

Per il movimento sindacale, l’occupazione e le politiche del mercato del lavoro devono essere parte integrante delle strategie internazionali e nazionali rivolte alla riduzione della povertà. All’interno delle strategie di sviluppo nazionale e mondiale occorre inserire la questione di un lavoro dignitoso per tutti, con particolare attenzione ai giovani (il 47% della forza lavoro disoccupata nel mondo) e alle donne in condizione di povertà (il 60% della popolazione povera nel mondo) e sviluppare politiche basate sul rispetto dei diritti umani e sindacali, tra cui diritto all’associazione e alla contrattazione collettiva e al rispetto degli standard del lavoro.

Per quanto riguarda i servizi essenziali, essi devono pubblici e accessibili a tutti . Il movimento sindacale appoggia la proposta di eliminare qualsiasi tassazione per quanto riguarda i servizi alla salute e l’educazione di base, con la prospettiva di un’educazione gratuita a tutti i livelli. Nel campo dell’educazione, si chiede, inoltre, il raggiungimento, entro il 2015, degli obiettivi fissati a Dakar: rimuovere le differenze di genere nell’educazione di base, generalizzare le opportunità per l’educazione secondaria e superiore. L’importanza dell’educazione viene ribadita anche per quanto riguarda la diffusione della cultura della pace e la prevenzione contro l’AIDS.

Sul fronte dell’affrancamento dalla paura, il movimento sindacale internazionale propone, tra l’altro,

  • la riconversione delle economie militari e belliche a economie di pace che impieghino modelli produttivi sostenibili sul paino ambientale e umano,

  • il rafforzamento e la piena implementazione del trattato della messa a regime delle armi di distruzione di massa

  • un approccio comprensivo per combattere il terrorismo, inclusa un’analisi approfondita dei fattori che lo alimentano, tra cui l’ingiustizia politica ed economica e l’occupazione di forze straniere

  • il rispetto dei diritti umani nella lotta contro il terrorismo

  • il riconoscimento del ruolo delle donne come portatrici di pace e la loro inclusione nelle iniziative finalizzate a costruire la pace

Vale la pena di ricordare che gli impegni assunti dai governi del mondo con la Dichiarazione del Millennio per combattere la pace e promuovere lo sviluppo sostenibile, i diritti umani e la pace, sono solo al primo passo. L’aiuto allo sviluppo dei paesi ricchi è inadeguato sia per quantità sia per qualità. Le promesse di cancellazione del debito non si sono ancora concretizzate, né sono stati rivisti i meccanismi ingiusti del commercio. In questo quadro, il governo Italiano si distingue per la continua riduzione delle risorse dedicate alla cooperazione internazionale, nonostante i reiterati impegni presi a livello internazionale e nell’Unione Europea, al punto che oggi l’Italia è all’ultimo posto nella classifica dei paesi donatori d’Europa.

Centinaia di gruppi, sindacati e organizzazioni della società civile in tutto il mondo hanno deciso di unire i propri sforzi per costringere i propri governi a cambiare politica, sradicare la povertà e realizzare almeno gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio. Tra le diverse iniziative in vista del summit dell’ONU, sono previste per il 10 Settembre mobilitazioni di massa a New York e in tutte le capitali mondiali, tra cui la Marcia della pace Perugia- Assisi, che si terrà domenica 11 settembre.

Il testo integrale del documento sindacale è pubblicato nel sito della IE e dell’ICFTU.

Roma, 5 settembre 2005