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Education For Social Change! A Roma primo workshop del progetto ETUCE sul ruolo dei sindacati dell'istruzione per lo sviluppo ambientale sostenibile

Un importante momento di dibattito tra i sindacati europei dell’istruzione.

02/05/2022
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Venerdì 29 maggio 2022 ETUCE, che rappresenta i lavoratori dei settori dell’istruzione in 51 paesi d’Europa, ha oerganizzato a Roma il primo dei due workshop previsti del progetto europeo ‘Education For Social Change: The Role Of Education Trade Unions In Addressing Sustainable Environmental Development’ (l’Istruzione per il cambiamento sociale: Il ruolo dei sindacati dell’istruzione nell’affrontare lo sviluppo ambientale sostenibile).

La conduzione dei lavori è stata affidata a Susan Flocken, Direttore Europeo di ETUCE, e l’introduzione al progetto di Ekaterina Efimenko. In apertura il saluto dei tre maggiori sindacati italiani, Graziamaria Pistorino, Segretaria Nazionale con delega alle politiche internazionali è intervenuta a nome della FLC CGIL (in calce l’intervento). Ospite della giornata Lorenzo Fioramonti, ex Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, che ha riportato il caso italiano: “Primi in Europa: L’educazione alla sostenibilità nel curriculum nazionale in Italia”. I gruppi di lavoro sono stati condotti da Odile Cordelier, SNES FSU, Francia, John Mac Gabhann, TUI, Irlanda, Claudio Franchi FLC CGIL, Italia, e Jacob Svejstrup, DLF, Danimarca.

Il progetto biennale, iniziato durante la pandemia con una Conferenza generale on-line, si propone i seguenti obiettivi:

  • sviluppare la capacità dei sindacati dell’istruzione di preparare i loro affiliati ad affrontare le questioni ambientali nell’istruzione e nella formazione attraverso il dialogo sociale;
  • tracciare e analizzare le principali problematiche e sfide;
  • esaminare l’impatto dell’emergenza climatica sull’istruzione e sulle politiche sindacali;
  • identificare gli elementi chiave del ruolo dei sindacati dell’istruzione;
  • aumentare la consapevolezza sull’importanza dell’istruzione per lo sviluppo sostenibile tra le parti sociali, così come nella società nel suo insieme

Nell’ambito del progetto, una ricerca documentale (che si riporta in allegato in inglese), combinata con un sondaggio online tra le organizzazioni membri dell’ETUCE, cerca di fornire risultati validi per identificare le principali difficoltà affrontate dal settore e dai lavoratori dell’istruzione sui temi dell’ambiente, dell’emergenza climatica e dello sviluppo sostenibile, in diversi contesti nazionali e locali in Europa. La ricerca studierà anche il ruolo dei sindacati dell’istruzione nell’affrontare queste sfide attraverso il dialogo sociale e la contrattazione collettiva. Uno dei maggiori risultati attesi, oltre alle conclusioni della ricerca, è la stesura di Linee guida pratiche per i sindacati dell’istruzione sull’affrontare le questioni ambientali e lo sviluppo ambientale sostenibile nel settore dell’istruzione, per permettere di affrontare le sfide necessarie con una maggiore e sempre più adeguata preparazione e organizzazione.

La FLC CGIL conferma, anche attraverso la partecipazione a questo progetto, l’interesse e l’attenzione che da anni rivolge alle tematiche ambientali e all’importante ruolo della scuola e degli insegnanti di fronte a queste sfide.

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Lo sviluppo ambientale sostenibile dal punto di vista dei Sindacati dell’Istruzione

Laboratorio di formazione

Roma, 29 aprile 2022


Saluti – Graziamaria Pistorino, Segretaria Nazionale FLC CGIL

Buongiorno e benvenuti in Italia, nella splendida cornice di Roma,

ringraziamo ETUCE, nella persona di Susan Flocken, e tutto il gruppo di lavoro del progetto per averci riservato questo breve spazio di saluto.

L’occasione di incontro di oggi è per la FLC CGIL particolarmente gradita. Infatti, avere la possibilità di affrontare, insieme a ETUCE, dalla prospettiva del sindacato, il tema dello sviluppo ambientale sostenibile rappresenta un punto di avanzamento importante, coerente con i nostri valori, nell’idea di impegno sociale, di impegno dei settori dell’istruzione e più in generale di innalzamento dei livelli di partecipazione dei cittadini alla vita politica, anche in prospettiva planetaria.

In Italia, nelle intenzioni della Costituzione repubblicana, la scuola rappresenta uno dei fondamentali strumenti finalizzati a promuovere proprio la partecipazione attiva di tutti i cittadini e ciò viene sancito con chiarezza dall’art. 3: “È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.” Per questo motivo, gli ordinamenti e il curriculo scolastico di tutti i gradi di scuola sono complessivamente improntati alla formazione di una visione articolata dei saperi, che superi il rigido confine delle discipline per offrire ai futuri cittadini la consapevolezza dei valori fondanti per la convivenza democratica. In quest’ottica, tra alterne vicende, legate ai diversi approcci ideologici dei governi in carica, si è realizzata l’introduzione dell’educazione civica, che per volere dell’allora Ministro Fioramonti, offre uno spazio specifico ai temi dell’educazione ambientale sostenibile e del cambiamento climatico. Al momento, purtroppo, dobbiamo rilevare che l’educazione civica rappresenta un contenitore piuttosto ampio, che non gode né di personale, né di finanziamenti specifici e segnaliamo che in queste settimane, l’attuale governo è intenzionato ad inserire, sempre all’interno dell’educazione civica, anche l’educazione finanziaria. Ciò nonostante, il dato da segnalare in questa sede è il fatto che le scuole, nella propria autonomia progettuale, e gli insegnanti, con le loro competenze professionali, hanno la possibilità di realizzare specifiche attività didattiche orientate alla comprensione delle tematiche ambientali.

Infine, come FLC CGIL, oltre ad avere organizzato importanti seminari nazionali sul tema, ribadiamo con orgoglio di avere indetto per due volte, il 27 settembre 2019 e il 25 marzo 2022, lo sciopero di tutto il comparto “Istruzione e Ricerca” e dell’Area dirigenziale, dei docenti universitari e di tutto il personale della formazione professionale e delle scuole non statali in concomitanza con le giornate di mobilitazione dei ragazzi di Fridays for Future. Si tratta di una scelta importante e impegnativa, poiché in Italia, in particolare nei settori pubblici, le norme delle autorità di controllo e regolamentazione degli scioperi sono molto stringenti, eppure siamo certi che occorre fare della sostenibilità ambientale elemento centrale della conoscenza e che gli educatori sono determinanti per fornire gli elementi necessari a comprendere ed affrontare una crisi di vasta portata che influenzerà inevitabilmente la vita delle generazioni future. In particolare, per la FLC CGIL, lo sciopero del 25 marzo 2022 è stata l’occasione per ribadire concetti di pace, visti i drammatici scenari europei, e per approfondire temi quali gli aiuti umanitari ai profughi in arrivo dalle zone di guerra. Rivendicazione centrale dello sciopero è stato lo stop alla guerra e alle armi e iniziative immediate per la salvaguardia ambientale.

Il mondo dell’istruzione, della formazione, della Ricerca può dare un apporto insostituibile per modificare gli stili di vita e il sistema produttivo, nella direzione di un benessere diffuso, sostenibile, duraturo. Pensiamo che la lotta per un pianeta vivibile e quella per i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori siano connesse, così come la lotta contro le diseguaglianze sociali, che comporta che anche il peso dei costi ambientali si scarichi sugli ultimi anelli della piramide: i lavoratori, i disoccupati, gli studenti, i migranti, i pensionati.

Per la FLC CGIL impegnarsi su questi temi significa non assistere inermi alla distruzione del Pianeta, rivendicare un cambiamento non più rinviabile dei modelli socio-economici, sollecitare investimenti capaci di realizzare la tutela ambientale e l’equilibrio del territorio, creando nuova e buona occupazione. Significa far vivere nelle nuove generazioni la speranza di salvare il mondo e di renderlo migliore, per non rubare i loro sogni e il loro futuro.

A nome della FLC CGIL, quindi, auguro buon lavoro per gli impegni di questa giornata e per le sfide che, insieme, come ETUCE, sapremo cogliere e affrontare, grazie.