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Preoccupata dichiarazione dell’IE riguardo al Decreto Trump

L’Internazionale dell’Educazione invoca il diritto internazionale contro le restrizioni in materia di immigrazione imposte dagli Stati Uniti.

03/02/2017
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Dichiarazione ufficiale dell'Internazionale dell'Educazione

L’Internazionale dell’Educazione esprime la sua più viva inquietudine in seguito al decreto firmato dal Presidente Donald J. Trump il 27 gennaio scorso, che impedisce ai cittadini mussulmani provenienti da sette paesi (Iran, Iraq, Libia, Somalia, Sudan, Siria e Yemen) di entrare negli Stati Uniti. Questo decreto riguarda direttamente quasi  25.000 persone in possesso di permessi di studio o di lavoro e circa 500.000 residenti permanenti  abitanti in maniera assolutamente legale negli Stati Uniti, in particolare insegnanti e ricercatori o ricercatrici.

L’Internazionale dell’Educazione giudica questa misura discriminatoria. Il decreto del sig. Trump viola alla radice importanti valori democratici difesi da molti decenni  da parte degli Stati Uniti in seno alla comunità internazionale. Questo decreto costituisce inoltre una violazione delle norme internazionali in materia di protezione dei diritti dei/delle migranti e dei /delle rifugiati/e.

L’internazionale dell’Educazione sostiene pienamente le proprie organizzazioni affiliate negli Stati Uniti, National Education  Association (NEA) e American Federation of Teachers (AFT), entrambi contrarie al decreto del sig. Trump e, come sottolinea la AFT, “alla logica razzista e xenofoba che esso sottende, ai danni procurati dall’amministrazione alle persone coinvolte, così come ai pregiudizi a sua volta causati all’immagine dell’America nel mondo ed alla sicurezza nazionale degli Stati Uniti”.

Poichè alcune organizzazioni aderenti all’Internazionale dell’Educazione risiedono nei paesi  i provenienti dai quali non hanno più il diritto di entrare negli Stati Uniti, questo decreto limita concretamente le opportunità offerte all’IE di organizzare conferenze nel paese.

L’internazionale dell’Educazione studia attualmente la possibilità di contrastare questa misura con le agenzie internazionali incaricate della precisa attuazione delle convenzioni  internazionali.

Bruxelles,  31 gennaio 2017