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Risoluzioni votate alla riunione della struttura Pan - Europea

Unione Europea, dicembre 2003

11/12/2003
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1. L’Europa ha bisogno d’insegnanti

La Conferenza Pan-Europea EI/ETUCE riunita in Lussemburgo i giorni 8-10 dicembre 2003 osserva che
¨ Un ampio numero di paesi europei è caratterizzato dalla mancanza d’insegnanti. Le ragioni possono variare da paese a paese, ma ci sono delle somiglianze. Negli ultimi anni è cresciuto il numero degli insegnanti che sono andati in pensione e tale numero è destinato ad aumentare nei prossimi anni. Inoltre, un numero sempre maggiore d’insegnanti giovani lascia la professione, mentre il reclutamento di studenti qualificati costituisce un problema. I paesi che attualmente non sono caratterizzati dalla mancanza di docenti potrebbero tra poco dover affrontare tali problemi e, in effetti, in tutti i paesi c’è bisogno di docenti qualificati.
¨ La qualità dell’educazione è strettamente collegata al lavoro dei docenti. Se la questione è la qualità dell’educazione, la professione docente deve diventare attraente. Gli studenti migliori e più competenti devono essere interessati alla professione d’insegnante, in competizione con le altre professioni.

EI/ETUCE indica tre vie d’azione da seguire:
1) migliorare le condizioni degli insegnanti, al fine di rendere l’insegnamento una carriera più attraente
2) mantenere e migliorare la qualità della formazione dei docenti
3) assicurare che la formazione continua e lo sviluppo professionale siano parte integrante della professione.

I salari degli insegnanti si trascinano al di sotto dei salari di chi esercita professioni che richiedono qualificazioni analoghe. Ciò è confermato dai dati dell’OECD, che mostrano come la percentuale di PIL pro capite destinato ai salari per gli insegnanti, dopo 15 anni di servizio, sia diminuita tra il 1994 e il 2003. La professione docente deve diventare più competitiva sul piano economico.

Ma un semplice aumento dei salari non è sufficiente. Le ricerche fatte da alcuni sindacati mostrano che il salario è solamente una delle molte ragioni per abbandonare la professione. D’uguale importanza sono le condizioni di lavoro in senso lato. I docenti sperimentano un’ampia quantità di stress durante la normale giornata lavorativa. Molti insegnanti si sentono stanchi e in molti casi stressati. Fattori che contribuiscono a tale malessere sono lo scarso sostegno amministrativo, studenti poco motivati e assenza di disciplina, scarsa autonomia professionale e poca capacità di influenzare le decisioni. Le condizioni di lavoro degli insegnanti potrebbero essere migliorate rafforzando gli aiuti ai docenti che lavorano in condizioni difficili e dando ai docenti una maggiore autonomia decisionale sul proprio lavoro e sulle condizioni lavorative.

Per affrontare le nuove richieste, i docenti devono, inoltre, poter usufruire di una formazione iniziale e continua a livello professionale. In breve, i docenti hanno bisogno di una formazione continua d’alto livello. I datori di lavoro hanno la responsabilità di dare agli insegnanti la formazione necessaria per affrontare i loro compiti e le future sfide.

L’Europa ha bisogno d’insegnanti

EI/ETUCE chiede ai governi di assicurare che le condizioni di lavoro degli insegnanti siano migliorate e che in tutta Europa sia attuata una formazione dei docenti d’alta qualità.

2. Modifichiamo la proposta del nuovo Trattato Costituzionale: l’Educazione non può essere commercializzata

L’Assemblea generale del Comitato dei sindacati europei dell’educazione (ETUCE), riunita in Lussemburgo, osserva che:
¨ La bozza del Trattato costituzionale sta proponendo un cambiamento sostanziale nella politica comune commerciale dell’Unione Europea relativamente al settore educativo se paragonato con l’attuale Trattato di Nizza;
¨ L’articolo III-217 del Trattato costituzionale non include la clausola contenuta nell’Art. 133 del Trattato di Nizza, per cui l’educazione è esclusa dalle procedure generali sulle politiche commerciali a livello europeo. Se il nuovo testo fosse adottato senza modifiche, l’educazione potrebbe essere soggetta alla commercializzazione attraverso decisioni assunte a maggioranza dal Consiglio dei Ministri.

ETUCE:
- chiede modifiche al testo. L’Educazione è una responsabilità pubblica e i governi dell’Unione Europea dovrebbero riconoscerlo in via definitiva. Gli attuali negoziati su un nuovo accordo GATS non dovrebbero, in ogni modo, essere soggetti ad un mandato Comunitario deciso a maggioranza.
- Osserva che preoccupazioni sono state espresse anche dai membri del Parlamento Europeo, dal Comitato delle Regioni come da alcuni governi. Una particolare attenzione deve essere data alla proposta di cambiamento all’articolo 217-III fatta dal governo Finlandese, per cui le decisioni future riguardanti le politiche commerciali nel settore dell’educazione devono essere assunte all’unanimità.
- Fa appello ai governi e ai ministri dell’educazione affinché mantengano nella proposta di Trattato costituzionale l’attuale testo dell’articolo 133 sull’educazione.
- Fanno appello a tutte le organizzazioni membre perché assumano iniziative che coinvolgano i rispettivi governi in tale richiesta.

Roma, 11 dicembre 2003