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Stabilita per legge l'entità dei compiti da svolgere a casa.

Belgio, Maggio 2001

17/05/2001
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Maggio

Stabilita per legge l'entità dei compiti da svolgere a casa. La questione dei compiti a casa resta un tema aperto nella scuola europea. Finlandia, Lussemburgo, Francia, alcuni laender della Germania, Grecia e Danimarca hanno fatto leggi o raccomandazioni in merito e tra queste alcune contemplano la proibizione. Jean Marc Nollet, il trentunenne Ministro dell'educazione della Comunità francofona del Belgio, del partito verde Ecolo, reputando che la competitività sta spingendo verso l'accentuazione dei carichi di lavoro per i bambini, ha decretato che per i bambini della scuola dell'infanzia non vi siano compiti di sorta, che per gli alunni della prima e della seconda siano al massimo riassunti orali o scritti delle lezioni, che quelli di terza e di quarta non impegnino più di venti minuti di lavoro e quelli di quinta e sesta non vadano oltre la mezz'ora. Il decreto stabilisce anche che in nessun caso i compiti a casa debbano dare luogo al voto. La scelta ha scatenato la reazione dell'organizzazione dei genitori cattolici Ufapec e anche il Partito socialista avrebbe preferito una legge di raccomandazione piuttosto che un decreto tassativo. Ma da un sondaggio della stessa Ufapec appare che l'87% dell'apprendimento avviene a casa e in prima e seconda gli alunni lavorano a casa mediamente mezzora, con un 23% che studi per circa un'ora e che questo tempo raddoppia col crescere dell'età. I compiti consistono soprattutto nella memorizzazione delle lezioni e il 63% degli alunni di prima necessitano dell'aiuto di un adulto. L'80% dei genitori sarebbe comunque d'accordo con i compiti a casa, anzi un 8% ne vorrebbe di più.
Nell'altra grande comunità belga, quella fiamminga, i compiti a casa sono stati aboliti fino alla quinta da almeno dieci anni.

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