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Disegno di legge di bilancio 2017 e PON “Per la Scuola”: colpo di mano del governo

Nel maxi emendamento approvato, le scuole paritarie possono accedere direttamente ai fondi del PON. Si tratta di una grave violazione degli accordi con l’Unione Europea.

28/11/2016
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Colpo di scena durante la discussione del disegno di legge di bilancio 2017. Il 23 novembre 2106 sono stati approvati nella Commissione Bilancio della Camera, alcuni emendamenti, dall’identico contenuto, presentati dai deputati Gigli (Democrazia Solidale – Centro democratico), Binetti (Area Popolare). Latronico (Misto – Conservatori e Riformisti) e Rubinato (Partito Democratico) che, intervenendo direttamente sul testo del Programma Operativo Nazionale «Per la scuola – competenze e ambienti per l'apprendimento», approvato dalla Commissione Europea con decisione n. 9952 del 17 dicembre 2014, stabiliscono che le istituzioni scolastiche destinatarie delle risorse siano tutte quelle che costituiscono il sistema nazionale di istruzione (articolo 1, comma 1, della legge 10 marzo 2000, n. 62), ivi comprese le scuole paritarie.
Tale formulazione è stata inserita nel maxi emendamento approvato alla Camera con il voto di fiducia il 25 novembre scorso (articolo 1 comma 313).

Si tratta di una decisione grave, che contrasta con quanto espressamente affermato dal MIUR durante la fase di elaborazione del PON in tutti i tavoli di discussione con il partenariato istituzionale, economico e sociale.

Dalla lettura del testo ufficiale del PON appare del tutto evidente che gli interventi programmati, finalizzati al superamento delle disparità territoriali nell’ambito delle politiche di coesione, facciano riferimento alle istituzioni scolastiche statali.
Inoltre tutto il sistema degli interventi, delle certificazioni e dei controlli è chiaramente ispirato ad una attuazione delle azioni da parte istituzioni scolastiche dello Stato (basti pensare a tutta la problematica connessa agli appalti, gare, ecc. su cui l’Autorità di gestione ha pubblicato un numero rilevante di indicazioni, oppure alla questione della formazione relativa al Piano nazionale Scuola Digitale, o al bando antidispersione di cui alla nota 10862/16).

Peraltro la stessa Ministra Giannini, lo scorso 23 novembre, rispondendo ad una interrogazione parlamentare sul bando contro la dispersione scolastica, di cui alla nota 10862/16, che prevede la possibilità di coinvolgere le scuole paritarie in qualità di partner in progetti presentati da scuole statali, ha sottolineato che tale previsione “sia veramente il massimo, a normativa vigente, e soprattutto nel quadro della negoziazione con la Commissione europea sull'accordo di partenariato 2014-2020, che noi potessimo ottenere.”

Non vi sono altre parole per definire quanto accaduto: si tratta di un autentico colpo di mano. Ricordiamo che anche nella precedente programmazione comunitaria 2007-2013, ossia in un periodo di piena vigenza della legge 62/00, le istituzioni scolastiche statali sono state le destinatarie delle risorse dei Programmi operativi a titolarità del MIUR.

Chiediamo al governo, alla ministra e al senato della Repubblica che tale proposta normativa venga cancellata nella nuova fase di discussione del disegno di legge. Siamo pronti a effettuare tutti gli interventi necessari per denunciare quanto accaduto, coinvolgendo, eventualmente, anche le autorità competenti dell’Unione Europea.