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Piano nazionale scuola digitale ed équipe formative territoriali: l’ennesima occasione perduta?

Manca una regia nazionale e territoriale coordinata dell’intervento previsto dalla legge di bilancio 2019.

10/12/2019
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Negli scorsi mesi abbiamo dato conto delle procedure di costituzione delle cosiddette Èquipe territoriali formative previste dalla legge di bilancio 2019 (Legge 145/18). In particolare la legge prevede per gli anni 2019/2020 e 2020/2021 l’esonero fino a un massimo di 120 docenti individuati dal MIUR con lo scopo di costituire equipe territoriali formative finalizzate a:

  • garantire la diffusione di azioni legate al Piano per la scuola digitale
  • promuovere azioni di formazione del personale docente
  • promuovere azioni di potenziamento delle competenze degli studenti sulle metodologie didattiche innovative.

Sia il precedente governo che l’attuale hanno particolarmente valorizzato tale intervento quale risposta alla Raccomandazione n. 2 della Commissione Europea all’Italia per il 2019 in riferimento alla necessità di migliorare i risultati scolastici e di promuovere e rafforzare le competenze digitali.

La realtà è però assai diversa da come viene descritta da chi ci governa. Fin dall’inizio la FLC CGIL ha posto il problema delle sinergie tra l’equipe territoriale, da un lato, con i circa 8000 “animatori digitali” e i “team dell’innovazione” e, dall’altro, con il MIUR e le sue articolazioni periferiche, in particolare gli uffici scolastici regionali.

A questa semplice domanda l’amministrazione, in perfetta continuità con la gestione burocratica e verticistica del Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD) di questi anni, archetipo del modello di scuola disegnato dalla legge 107, ha emanato il 31 ottobre scorso una scarna nota del direttore generale per gli interventi in materia di edilizia scolastica, per la gestione dei fondi strutturali per l’istruzione e per l’innovazione digitale (nota 32425/19).

La nota innanzitutto individua quattro macroaree di attività dell’équipe:

  1. sostegno e accompagnamento all’interno delle istituzioni scolastiche del territorio per lo sviluppo e la diffusione di soluzioni per la creazione di ambienti digitali con metodologie innovative e sostenibili
  2. promozione e supporto alla sperimentazione di nuovi modelli organizzativi, finalizzati a realizzare l’innovazione metodologico-didattica, e allo sviluppo di progetti di didattica digitale, cittadinanza digitale, economia digitale, educazione ai media
  3. promozione, supporto e accompagnamento per la progettazione e realizzazione di percorsi formativi laboratoriali per docenti sull’innovazione didattica e digitale nelle istituzioni scolastiche del territorio, anche al fine di favorire l’animazione e la partecipazione delle comunità scolastiche, attraverso l’organizzazione di workshop e/o laboratori formativi
  4. documentazione delle sperimentazioni in atto nelle istituzioni scolastiche, nel campo delle metodologie didattiche innovative, e monitoraggio delle azioni formative adottate.

Individua, poi, i livelli di coordinamento:

  • la Direzione generale per gli interventi in materia di edilizia scolastica, per la gestione dei fondi strutturali per l’istruzione e per l’innovazione digitale ha compiti di indirizzo, coordinamento e monitoraggio generale circa l’attuazione della misura
  • gli Uffici scolastici regionali coordinano e monitorano a livello territoriale le équipe formative per la regione di riferimento, anche avvalendosi del referente regionale del PNSD presso l’Ufficio scolastico regionale
  • i poli formativi innovativi regionali (“Future Labs”) hanno il compito di raccordo e supporto rispetto alle attività delle équipe in sinergia con i rispettivi Uffici scolastici regionali
  • le scuole di appartenenza dei docenti componenti l’équipe, restando titolari di tutti gli aspetti giuridico-amministrativi, compresa la sede di servizio, hanno un ruolo di facilitazione e supporto tecnico-organizzativo.

Appare evidente come tali indicazioni appaiono tanto generiche quanto prive per il momento di concreti effetti se non quelli determinati dalla buona volontà e dalle capacità di attivare iniziative delle singole equipe.

Che il MIUR creda poco all’intervento è evidente da alcune ulteriori indicazioni presenti nella nota ministeriale:

  • gli uffici scolastici regionali possono diffondere presso le istituzioni scolastiche della regione la conoscenza di questa nuova figura di supporto e accompagnamento allo sviluppo dell’utilizzo delle tecnologie digitali nella didattica
  • i docenti delle équipe, predispongono un piano di lavoro individuale, anche in coordinamento con il referente regionale per il PNSD e il gruppo dei componenti dell’équipe regionale.

A tutto ciò si sommano difficoltà di gestione quotidiana del lavoro e delle attività delle equipe: manca una piattaforma telematica di confronto tra le varie equipe, le risorse per gli acquisti della strumentazione informatica dovrebbero essere assegnate alle scuole di titolarità degli animatori, le spese di viaggio e vitto dovrebbero essere assegnate alle scuole individuate come “Future Labs”.

Insomma, un intreccio burocratico inestricabile di procedure e adempimenti che non promette nulla di buono.

Ciliegina sulla torta è la nota 2260 del 5 dicembre 2019 del Capo del Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione che fornisce indicazioni circa il ruolo e le funzioni del Responsabile per la Transizione Digitale (RTD) del MIUR e delle Istituzioni scolastiche ed educative statali. Premesso che il MIUR ha individuato quale RTD il Direttore generale della Direzione Generale per i contratti, gli acquisti e per i sistemi informativi e la statistica, la nota precisa che le figure e le funzioni organizzative già previste ed operative nelle Scuole (ad es. Animatori digitali; Team per l'innovazione digitale, ecc.) opereranno anche in sinergia rispetto al coordinamento centralizzato del RTD. Dell’equipe non si trova più traccia neanche come supporto all'attuazione delle linee strategiche per la digitalizzazione dei processi delle Scuole.

Segnaliamo, infine, che con la medesima nota l’amministrazione invita le Istituzioni scolastiche ed educative che abbiano eventualmente nominato un RTD, a far decadere le nomine effettuate, riconoscendo il RTD del MIUR quale unico responsabile per la transizione digitale.