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Governo-Parti sociali: gli incontri tra il Ministero del Lavoro e le parti sociali su Formazione e Fondi sociali riprendono dopo la pausa estiva

Si annunciano tavoli di confronto tra il Ministro del Lavoro e le Parti sociali su formazione e politiche attive del lavoro

14/09/2006
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La definizione del QSN ( Quadro Strategico Nazionale ) per il 2007/13, le scelte che l'attuale governo deve definire per le priorità e la distribuzione delle risorse dei Fondi Strutturali europei, prevedono anche una serie di tavoli di confronto con le parti sociali.

Ad oggi, negli incontri svolti, la CGIL insieme con gli altri sindacati confederali ha sostenuto l'esigenza di riconoscere la rilevanza del ruolo del capitale umano nel programma di governo.

Ruolo che deve essere supportato da adeguati mezzi per mettere in sinergia i fondi per le politiche ordinarie e le risorse della U.E.; c'è la necessità di porre in sinergia la programmazione nazionale con quella regionale anche con un Programma Operativo affinché si possa avere una regia rispetto ad alcune azioni di sistema di cui il Paese ha bisogno.

Il Ministero del Lavoro ha ribadito l'ipotesi di una proposta di legge sulla formazione continua per tutto l'arco della vita che sia di base rispetto ad una nuova politica di formazione. Proposta che legittima la necessità di una legge nazionale italiana per l'apprendimento permanente. Essa è necessaria, anzi indispensabile, atteso che l'Italia voglia accettare la sfida della costruzione dell'economia e della società della conoscenza.

C'è la necessità che si realizzino in Italia le condizioni per l'esercizio del diritto all'apprendimento permanente, come condizione di libertà e di uguaglianza di tutti i cittadini, in relazione alle loro condizioni fisiche, culturali, sociali e di genere, di effettiva partecipazione all'organizzazione politica, economica e sociale del paese, di sviluppo della competitività del paese nel mondo.

Una legge che possa:

  • superare il distacco con una parte del mondo e con l'Europa per quel riguarda le competenze e la quantità e la qualità dei processi di apprendimento,
  • testimoniare e soprattutto realizzare una priorità politica nazionale per le politiche della conoscenza e dell'apprendimento,
  • ridurre il distacco tra Nord e Sud e rendere più efficiente e nello stesso tempo più equilibrato il nostro Paese.

Si è confermata l'esigenza di aprire un tavolo di discussione per la ridefinizione tra l'altro di:

  • Certificazione delle competenze;
  • Analisi dei fabbisogni formativi, anche sulla base degli esiti delle attività trattate dalle parti sociali;
  • Apprendistato;
  • Formazione continua, sviluppando tutte le forme possibili e utilizzando in particolare gli accordi per i Fondi interprofessionali,
  • Monitoraggio e valutazione dei processi in atto.

Prima della conclusione della definizione del piano per la distribuzione delle risorse dei Fondi Strutturali 2007/13, che il governo dovrà stabilire entro la fine di settembre, ci sarà la necessità di nuovi incontri per entrare nel merito delle questioni che al momento sono state solo enunciate come intenzioni del Ministero del Lavoro sulla base del programma di governo.

Roma, 14 settembre 2006

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