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Istituti tecnici superiori: sintesi degli ultimi interventi

Legge di bilancio, adozione dei costi standard, revisione delle figure nazionali: queste alcune delle ultime novità.

12/01/2018
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Legge di bilancio 2018

Contenuti

Comma 67. Il Fondo per l'istruzione e la formazione tecnica superiore, previsto dall’articolo 1 comma 875 della Legge 296/2006 è incrementato di 10 milioni di euro nell'anno 2018, 20 milioni di euro nell'anno 2019 e 35 milioni di euro a decorrere dall’anno 2020. Tali risorse sono finalizzate ad incrementare l’offerta formativa degli istituti tecnici superiori (ITS) correlata al processo Industria 4.0. A tal fine un apposito decreto del Ministro dell’istruzione provvederà a definire i programmi di sviluppo a livello nazionale che beneficiano di tali risorse.  Per poter beneficiare di tali risorse è necessario  che le Regioni provvedano ad adeguare il loro cofinanziamento che deve essere pari ad almeno il 30% delle risorse nazionali destinate a ciascuna regione.

Comma 68.  Con decreto del Ministro dell’istruzione sono definiti i requisiti che gli Istituti tecnici superiori devono possedere al fine del rilascio del diploma di tecnico superiore e le modalità di rilascio del predetto diploma.

Comma 69. Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri sono integrati gli standard organizzativi e di percorso degli Istituti tecnici superiori al fine di adeguare l'offerta formativa alle mutate esigenze del contesto di riferimento, correlato anche al processo Industria 4.0.

Commento

Al contrario di quanto solennemente affermato negli scorsi mesi da autorevoli esponenti del governo sulla necessità di investire massicciamente nella formazione tecnica terziaria non universitaria, le risorse stanziate per gli istituti tecnici superiori (ITS), continuano ad essere assai limitate nonostante l’incremento di 5 milioni annui rispetto al testo iniziale. Naturalmente a giustificazione di questi nuovi finanziamenti il disegno di legge utilizza parole roboanti: scuole per le tecnologie applicate, offerta formativa correlata al processo Industria 4.0, incrementare il numero dei soggetti in possesso di competenze abilitanti all’utilizzo degli strumenti avanzati di innovazione tecnologica e organizzativa. Peccato che le risorse stanziante siano principalmente correlate al numero dei diplomati presso gli istituti tecnici e professionali che abbandonano l’università tra il primo e il secondo anno. È chiara l’intenzione di prefigurare gli ITS quali strutture formative che erogano percorsi finalizzati prioritariamente al recupero della dispersione universitaria, dimenticando però che il numero degli iscritti agli ITS che si sono ritirati si aggira intorno al 23%. Naturalmente è previsto l’ennesimo intervento di manutenzione del sistema: un altro decreto che deve definire i requisiti che gli ITS devono possedere al fine del rilascio del diploma e le modalità di rilascio di tale diploma.

È inoltre previsto un nuovo decreto sull’adeguamento dell’offerta formativa con particolare riferimento a Industria 4.0. Naturalmente non è previsto alcun percorso di condivisione né con le parti sociali né con le strutture formative di riferimento degli ITS. Si conferma un modo di procedere opaco che prevede manutenzioni normative e decisioni prese in piccoli gruppi di lavoro. Si tratta di modalità che impediscono al sistema di consolidarsi ed anzi rischiano di contribuire alla progressiva e ineluttabile sua progressiva marginalizzazione, in mancanza di obiettivi strategici chiari  e condivisi nel medio-lungo periodo.

Adozione delle Unità di costo standard (UCS)

Come è noto l’art. 1, comma 47, lettera e) dalla legge 107/15 , prevede per gli I.T.S. un regime contabile e uno schema di bilancio per la rendicontazione dei percorsi uniforme in tutto il territorio nazionale.

Il successivo decreto interministeriale 713/2016 ha stabilito che “La rendicontazione dei percorsi I.T.S. è effettuata in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale sulla base delle Unità di Costo Standard (UCS)”. A tal fine il medesimo provvedimento ha previsto che “Il Direttore Generale degli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione, con proprio decreto, istituisce un gruppo di lavoro composto da un rappresentante del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, del Ministero dell’economia e delle finanze, del Ministero del lavoro e delle politiche sociali e delle Regioni, per definire le Unità di Costo”.

Il gruppo di lavoro ha elaborato un documento tecnico che è stato recepito con decreto del direttore generale per gli ordinamenti scolastici n.1284 del 28 novembre 2017. Sulla base di tale documento sono stati individuati i seguenti costi standard:

  • UCS ora percorso Euro 49,93
  • UCS allievi formati Euro 9.619,00

In base a tali parametri di riferimento il contributo finale ammissibile è determinato sulla base degli indicatori finali riguardanti la durata del percorso e il numero degli allievi formati:

(n. ore percorso x UCS ora percorso euro 49,93) + (n. allievi formati x UCS allievi formati euro 9.619,00)

Per numero di allievi formati si intende il numero degli allievi che a conclusione del percorso I.T.S. sono stati ammessi a sostenere le prove di esame finale.

Nel calcolo sono inclusi gli allievi che, dopo aver frequentato almeno il 50% del percorso, si ritirano per motivi occupazionali debitamente documentati e quelli il cui ritiro, sempre dopo aver frequentato almeno il 50% del percorso, è determinato da condizioni di salute/stato fisico, certificate dalla struttura sanitaria competente, tali da precludere la prosecuzione del percorso.

Per numero ore percorso si intende il numero delle ore formative (aula, attività laboratoriale, FAD se prevista, ecc.) effettivamente erogate e risultanti dai registri ufficiali previsti, sommate alla media aritmetica delle ore di tirocinio effettivamente svolte dagli allievi ammissibili all’esame finale e risultanti dagli appositi registri ufficiali.

Il numero ore percorso ammissibili non potrà superare il numero complessivo di ore (formazione + tirocinio) previsto per il percorso all’avvio delle operazioni.

Considerando  come numero standard di allievi formati 25, i contributi massimi a seconda della durata dei percorsi, sono i seguenti:

  •  € 330.349,00 per i percorsi biennali che prevedono l’erogazione di 1800 ore di attività
  •  € 340.335,00 per i percorsi biennali che prevedono l’erogazione di 2000 ore di attività
  •  € 390.265,00 per i percorsi triennali che prevedono l’erogazione di 3000 ore di attività

I costi dei percorsi ITS dell’ambito “Mobilità delle persone e delle merci – conduzione del mezzo navale” e “Mobilità delle persone e delle merci – gestione degli apparati e impianti di bordo”, potranno essere integrati con le spese relative alla frequenza di corsi presso centri accreditati, necessari per l’ottenimento delle certificazioni obbligatorie previste dalle disposizioni del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti che recepiscono la Convenzione ed il Codice internazionali sugli standard di addestramento, abilitazione e tenuta della guardia per i marittimi. Tali spese saranno rendicontate a costi reali.

I parametri UCS/ora e UCS/allievi formati verranno sottoposti, ogni quattro anni, e nel caso in cui avendo come base di riferimento l’anno 2017 emerga un incremento superiore al 5%, a rivalutazione monetaria ISTAT in base all’indice FOI dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (al netto dei tabacchi).

Aggiornamento e/o individuazione di nuove figure nazionali di Tecnico superiore

Nell’ambito delle misure nazionali di sistema relative all’anno 2017, la Direzione generale per gli ordinamenti scolastici con decreto 7896 del 30 giugno 2017 aveva avviato “una azione di ricerca ai fini dell’aggiornamento e/o individuazione di nuove figure nazionali di riferimento dei percorsi formativi realizzati dagli ITS ai fini del rilascio del Diploma di Tecnico Superiore”  i coerenza con le direttrici strategiche di Industria 4.0. In particolare l’azione partendo dalle figura nazionali definitive con decreto interministeriale n. 8327 del 7 settembre 2011 e aggiornate con decreto interministeriale n. 82 del 5 febbraio 2013 è finalizzato alla

  • Ridefinizione delle figure nazionali di riferimento delle aree tecnologiche previste dal D.P.C.M. 25 gennaio 2008 in linea con le competenze richieste dal mondo produttivo, con le strategie di “Industria 4.0”, con i lavori sulle aree di specializzazione territoriali riferiti alla “Strategia nazionale di specializzazione intelligente”
  • Implementazione di un modello di organizzazione e sviluppo delle competenze basato su uno standard nazionale di riferimento, per ciascuna area tecnologica, con la possibilità di declinare le competenze in funzione della distintività e della specificità delle aree e delle vocazioni territoriali dei contesti regionali e della riconoscibilità da parte delle imprese.

Il coordinamento dell’azione è stato affidato alle 11 Fondazioni ITS che fanno riferimento a tutte le Aree tecnologiche attualmente previste, componenti della Cabina di regia nazionale ITS rinnovato con decreto direttoriale 204 del 27 marzo 2017.

La conclusione dell’azione era prevista per lo scorso novembre 2017 e prevedeva tra l’altro “azioni di ascolto con gli stakeholder interessati”. Fino ad oggi non sono stati resi noti i risultati di questa azione di ricerca mentre in nessun luogo è stata realizzata un’azione di ascolto ad esempio delle organizzazioni sindacali. Non è neanche chiaro quali siano le eventuali rapporti tra questa azione  il comma 69 della Legge di bilancio 2018 (legge 205/17) che stabilisce che con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri sono integrati gli standard organizzativi e di percorso degli Istituti tecnici superiori al fine di adeguare l'offerta formativa alle mutate esigenze del contesto di riferimento, correlato anche al processo Industria 4.0. Come già detto si tratta di un modo di procedere opaco che testimonia una vocazione di nicchia dell’intero settore che inevitabilmente antepone interessi di piccolo cabotaggio rispetto allo sviluppo di un esteso sistema di formazione tecnica superiore.

ITS e risorse della Legge 440/17.

L’art. 29 del Decreto Ministeriale 851 del 27 ottobre 2017, "Criteri e parametri per l'assegnazione diretta alle istituzioni scolastiche, nonché per la determinazione delle misure nazionali relative alla missione Istruzione Scolastica, a valere sul Fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche (ex Legge 440/97), ha previsto il finanziamento di alcuni interventi relativi agli Istituti Tecnici Superiori. In particolare l’art. 29 comma 1 prevede che

  • per la realizzazione di attività didattiche sui temi di industria 4.0
  • per il supporto alla diffusione delle attività di design thinking

siano destinati € 700.000,00.

Il successivo comma 2 stabilisce che la ripartizione delle risorse avverrà in base al numero di percorsi avviati da ciascun Istituto tecnico Superiore.

Con Decreto del Direttore Generale per gli ordinamenti scolastici n. 1505 del 20 dicembre 2017 è stata disposta tale ripartizione. Dalla rilevazione effettuata al 30 novembre dall’INDIRE risultano avviati per la nuova programmazione 2017, 174 percorsi. Si tratta di percorsi inseriti in Banca dati nazionale dagli ITS, unitamente ai nominativi degli allievi iscritti ai corsi stessi. Pertanto per ciascun percorso è stato previsto un finanziamento di € 4.022,99. Il medesimo Decreto inserisce gli interventi finanziati nell’ambito del Piano per l’educazione alla sostenibilità (in coerenza con l’Agenda 2030 dell’ONU) e con la “Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile” prevista dalla Legge 28 dicembre 2015, 221.