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Il governo cancella la DIS-COLL. Questa è l’ultima goccia!

La denuncia di FLC CGIL e ADI che chiedono un’indennità di disoccupazione per tutti i precari.

10/02/2017
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L’INPS ha dato oggi notizia di quanto FLC CGIL e ADI temevano già il 20 gennaio scorso. La maggioranza di Governo, non prevedendone la proroga per il 2017, ha di fatto segnato l’eliminazione della DIS-COLL, l’unico sussidio di disoccupazione riservato ai titolari di contratti di collaborazione coordinata e continuativa o a progetto.

Da quanto si apprende, infatti, gli emendamenti al “Milleproroghe” con cui si chiedeva la proroga di un anno della DIS-COLL (uno con prima firmataria la senatrice Annamaria Parente, un altro con prima firmataria la senatrice Alessia Petraglia) sono stati respinti dalla Commissione Affari Costituzionali del Senato.

Mentre da un lato il decreto “Milleproroghe” 2017 (DL 244/2016) rinvia di un anno il termine ultimo per il rinnovo dei contratti a termine e di collaborazione con la pubblica amministrazione, dall’altro priva i precari dell’unico ammortizzatore sociale loro destinato.

ADI e FLC CGIL esprimono profondo sdegno per il totale disinteresse da parte del Governo nei confronti di un’intera generazione di precari, ed in special modo dei precari della ricerca, cui il sussidio di disoccupazione è stato sempre negato. Nel corso del 2017, per migliaia di colleghi non sarà più possibile prorogare il contratto di assegno di ricerca, che in base alla legge Gelmini non può durare più di sei anni. In questo modo migliaia di ricercatori, allo scadere del loro assegno, si ritroveranno senza alcun sostegno di disoccupazione dopo aver lavorato per anni e aver regolarmente versato i contributi all’INPS.

Per due anni, con la campagna #perchénoino, ADI e FLC CGIL hanno denunciato la mancanza di qualsiasi ammortizzatore sociale per dottorandi, borsisti e assegnisti. Quasi 10.000 persone hanno firmato la petizione che chiedeva al governo di estendere la DIS-COLL ai precari della ricerca. Invece di ascoltare le richieste dei ricercatori precari, e di  eliminare una gravissima discriminazione attribuendo anche a loro un sussidio di disoccupazione, il governo ha scelto di cancellare il sussidio per tutti i precari. Si ripristina così l’equità, ma in una folle gara al ribasso dei diritti dei lavoratori.

ADI e FLC CGIL tornano ad affermare la dignità del lavoro di ricercatori, assegnisti di ricerca, dottorandi e borsisti. E ad affermare la dignità del lavoro di tutte e tutti coloro che hanno contratti temporanei. Non è più accettabile che i precari della ricerca siano trattati come ragazzini sui banchi di scuola, né che sia loro negata la possibilità di accedere agli ammortizzatori sociali.

È necessario recuperare questo istituto per il 2017, ma è necessaria soprattutto una soluzione strutturale al problema, prevedendo un’apposita indennità di disoccupazione destinata a tutti i precari, compresi quelli della ricerca, a prescindere dal tipo di contratto con cui lavorano. Un’indennità che finalmente riconosca dignità e diritti e che dia un senso alla contribuzione versata alla gestione separata dell’INPS.

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