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23 agosto: per la scuola una giornata particolare

La giornata di ieri è stata convulsa. Una ridda di dichiarazioni e attacchi tra esponenti del sindacato, del governo e dell'opposizione. Abbiamo raccolto alcuni stralci di vari lanci di un'agenzia nel corso del pomeriggio e della serata del 23 agosto. Non aggiungiamo commenti. A voi il giudizio

24/08/2002
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La giornata di ieri è stata convulsa. Una ridda di dichiarazioni e attacchi tra esponenti del sindacato, del governo e dell'opposizione. Abbiamo raccolto alcuni stralci di vari lanci di un'agenzia nel corso del pomeriggio e della serata del 23 agosto. Non aggiungiamo commenti. A voi il giudizio.

L'antefatto: La CGIL Scuola, per bocca di E. Panini, afferma che lo spoil system impedisce la firma dei ricorsi presso Consiglio di Stato a proposito delle recenti sentenze dei Tar: Queste sentenze mettono in discussione le graduatorie per l'assunzione di supplenti. Praticamente: nomine in pericolo e, conseguentemente (già il governo non aveva mantenuto gli impegni relativi alle immissioni in ruolo), in pericolo l'avvio regolare dell'anno scolastico.

Arrivano le repliche. Inizia Saporito:
"Lo spoil system non mettera' assolutamente i bastoni tra le ruote all' avvio dell' anno scolastico come hanno paventato alcune forze sindacali. Il sottosegretario alla funzione pubblica Learco Saporito non ha dubbi e scende in campo in difesa della legge Frattini e anche del ministro Moratti, citando la circolare del 31 luglio che dalla funzione pubblica e' stata avviata a tutti gli altri ministeri per dettare le 'modalita' applicative della legge sul riordino della dirigenza'. Nessun problema, secondo Saporito, per la firma di atti di straordinaria amministrazione da parte dei dirigenti in attesa di conferma: la circolare ha previsto la possibilita' di dover tamponare urgenze. ''In caso di urgenti necessita' i dirigenti sub iudice - spiega il sottosegretario - possono procedere a fare le nomine salvo poi sottoporle alla ratifica dei nuovi dirigenti, nel caso non fossero confermati''. Nella citata circolare si legge: ''La norma prevede che dall'entrata in vigore della legge -l'8 agosto- fino al sessantesimo giorno - 7 ottobre - i titolari degli incarichi di livello dirigenziale esercitano esclusivamente attivita' di ordinaria amministrazione''. E qualche riga piu' avanti: ''Nel periodo considerato i dirigenti possono comunque adottare gli atti urgenti e indifferibili, con indicazione specifica dei motivi di urgenza e indifferibilita', in applicazione dei principi generali in materia di proroga degli organi scaduti''. ''Non solo - aggiunge Saporito - gli stessi ministri possono individuare atti da considerare di ordinaria o straordinaria amministrazione, oppure possono fare il nome del dirigente da confermare con urgenza alla funzione pubblica che procedera' alla valutazione del caso e alla sua conferma''. Dal ministero dell' istruzione pubblica, assicura Saporito, non e' arrivata nessuna richiesta. Il sottosegretario giudica non solo ''strumentali'' le affermazioni della Cgil, ma anche ''profondamente sbagliate''. ''Si tratta - afferma - di continui attacchi al ministro che tuttavia riesce a mantenere la serenita' necessaria per affrontare il suo lavoro''. Quanto alla conferma delle nomine dei dirigenti, Saporito non si sbilancia ''C'e' tempo fino al 7 ottobre, quando scadranno i sessanta giorni dall' entrata in vigore della legge per confermare o nominare i dirigenti''.

Interviene la Gilda:
" Anche in presenza del ricorso al Consiglio di Stato, il ministero dell'Istruzione deve provvedere immediatamente all'aggiornamento delle graduatorie dei docenti in attesa di assegnazione dell'incarico. E' quanto sostiene, in sintesi, il coordinatore nazionale del sindacato della scuola Gilda, Alessandro Ameli in una nota nella quale giudica 'incomprensibile' quella che definisce ''lþostinazione'' del ministero dell'istruzione ''a non voler modificare le graduatorie permanenti''. Secondo Ameli lo stesso ministero, in riferimento alle recenti sentenze del Tar, ha ripetutamente affermato che si tratta di pochi casi isolati, ma se cio' e' vero allora perché non si provvede rapidamente a sanare la situazione e a ripristinare la situazione di diritto così come la sentenza del Tar Lazio ha sancito? Sentenza che al contrario di quanto affermato da alcuni non è una normale sentenza di un qualsiasi TAR regionale, ma ha valore 'erga omnes', il giudice regionale infatti non si è limitato a dare ragione ai ricorrenti, ma ha parzialmente annullato la circolare ministeriale n. 69 per la parte che consentiva il cumulo di punteggi. In pratica -a parere del leader della Gilda- tutti gli atti conseguenti alla applicazione della circolare annullata sono da considerare nulli e questo vale per tutto il territorio nazionale, indipendentemente dalla volontà del ministero. In teoria -afferma ancora Ameli- tutte le graduatorie dovrebbero essere rifatte, seguendo la normale procedura e almeno formalmente anche tutte le nomine gia' fatte andrebbero rifatte, anche quelle di candidati non interessati a modifiche di posizione in graduatoria. A dover risolvere il problema non è solo il ministero, lo sono anche i dirigenti scolastici regionali e provinciali ed i capi di istituto che sono in ultima istanza coloro che debbono firmare i decreti di assunzione. Alcune regioni oltretutto avevano già opportunamente disatteso le indicazioni della circolare ministeriale n.69, palesemente illegittima, ed avevano correttamente applicato i criteri dettati dalla prima sentenza del Tar Lazio, cosi' e' stato in Sardegna e in Basilicata, così sembra si apprestano a fare Sicilia e Campania. A complicare la faccenda c'e' il fatto che la mancata applicazione di una sentenza del TAR e' un reato penale e i dirigenti scolastici periferici e i presidi saranno disponibili ad incorrere nel rischio di una condanna penale per far contento il ministero? L'allarme della Associazione nazionale presidi nasce evidentemente proprio da questa preoccupazione. Il ricorso al Consiglio di Stato per di piu' non modifica la situazione, la sentenza del Tar Lazio è immediatamente esecutiva e va applicata se poi il ministero dell'istruzione avrà ragione ci sara' sempre la possibilita' dei ricorsi al giudice ordinario per gli eventuali danni dei singoli e il caos sarà totale, oppure il Consiglio di Stato, come è prevedibile darà torto al Ministero, che si troverà ad anno scolastico iniziato a dover rifare tutto daccapo creando a questo punto danni pesanti e disagi agli studenti. La soluzione piu' logica e meno dolorosa e' che il Ministro dia seguito alla sentenza con rapidita', colmando il vuoto normativo determinatosi, i tempi ci sono ancora. D' altronde non si governa la cosa pubblica con l' ostinazione determinata, quando sono in ballo gli interessi di molti, soprattutto degli studenti, e' necessario ricorrere alla forza dell' umilta'''.

E' il turno di Grazia pagano, senatrice della quercia:
'La scuola non si amministra come un'azienda. Si rimane interdetti di fronte all'ostentazione di sicurezza del ministro Moratti mentre la scuola italiana, le famiglie, gli studenti sono alle prese con un clima di incertezza e di confusione''. ''E' diventata ormai intollerabile - dice la senatrice della Quercia - l'arroganza con la quale il ministro ha rifiutato per mesi il confronto in Parlamento, i suggerimenti e le proposte che le associazioni tutte, e i sindacati, hanno a piu' riprese presentato''. ''A questo - prosegue - si aggiunge una totale e imbarazzante ignoranza di che cosa significhi gestire la scuola nella sua quotidianita'. Diventa perlomeno ridicolo per chi lavora nella scuola sentire dichiarazioni che minimizzano i problemi che si sono aperti sulle graduatorie dei supplenti e che vanno ad aggiungersi ad altri piu' gravi problemi, primo fra tutti quello della sperimentazione che sta diventando sempre piu' un fai da te senza regole''. ''No, ministro Moratti - conclude l'esponente diessina - la scuola non si amministra come una azienda, la scuola e' un'istituzione democratica di questo paese che vive soprattutto di partecipazione e di progetti condivisi. Non si puo' percio' ingannare insegnati, studenti, genitori con spot mediatici che oggi lungi dall'essere rassicuranti sono raggelanti per chi conosce la scuola e la vive giorno per giorno''.

Ora tocca all'ex Ministro Bassanini:
"Il regolare avvio dell'anno scolastico rischia di essere la prima vittima della controriforma della dirigenza pubblica voluta dal ministro Frattini''. E' quanto dichiara all'Ansa l'ex ministro della Funzione pubblica Franco Bassanini, senatore dei Ds. ''Nel corso del dibattito parlamentare sulla legge Frattini - spiega Bassanini - avevamo sottolineato il rischio di una paralisi delle amministrazioni pubbliche, dal momento che la legge prevede che per 70 giorni i dirigenti dello Stato siano costretti ad attenersi alla sola ordinaria amministrazione. Purtroppo siamo stati buoni profeti''. E Bassanini va avanti: ''nel momento in cui l' amministrazione scolastica e' impegnata nella difficile attuazione dell'autonomia scolastica, dell'introduzione della dirigenza scolastica e dell'avvio dell'anno scolastico, si trova, per effetto della legge di controriforma, in condizioni di non poter intervenire''. ''Frattini e Saporito - conclude - avevano assicurato, di fronte alla Camera, che questo non sarebbe avvenuto: ora ne debbono rispondere, mentre l'opinione pubblica deve sapere che questo e' solo il primo dei molti guasti che produrra' una riforma ispirata non alle esigenze di ammodernamento dell' amministrazione, ma a quelle della spartizione clientelare di poltrone e incarichi dirigenziali nella pubblica amministrazione''.

Si conclude la giornata. L'impressione? Non sarà l'ultima di questa pazza estate ... e non ci riferiamo al solo fattore climatico.

Roma, 24 agosto 2002