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A proposito di extracomunitari...questo succede in Friuli 2

interrogazione parlamentareNei giorni scorsi abbiamo pubblicato una rassegna stampa dei giornali locali friulani che hanno affrontato una polemica scaturita da una interrogazione parlamentare di Edouar Ballaman a proposito della presenza di bambini extracomunitari nelle scuole di quella zona

24/04/2002
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Nei giorni scorsi abbiamo pubblicato una rassegna stampa dei giornali locali friulani che hanno affrontato una polemica scaturita da una interrogazione parlamentare di Edouar Ballaman a proposito della presenza di bambini extracomunitari nelle scuole di quella zona. Proseguiamo con la pubblicazione della lettera di un genitore, inviata al Presidente della Repubblica e con il testo dell' interrogazione parlamentare che ha creato il caso.

Onorevole Presidente,

mi rivolgo a Lei come massima autorità del nostro Stato e perché spero che in Italia esista ancora una democrazia all'interno della quale sia garantito il diritto alla libera espressione di pensiero ai cittadini che non rivestono cariche istituzionali. Come cittadina di uno Stato democratico, come mamma e come persona impegnata nei Organi Collegiali di una scuola statale dell'obbligo, intendo esprimere la mia più profonda indignazione per le notizie riportate nella prima pagina del giornale "Messaggero Veneto" di Pordenone di giovedì Il aprile 2002. Sono indignata perché il fatto è stato messo addirittura in prima pagina trasformando bambini in mostri a luci rosse, alla faccia della tutela dei minori. Chi è tanto ingenuo da pensare che tali giornali li possano avere solo i bambini stranieri probabilmente non conosce o preferisce non conoscere la realtà italiana. Sono indignata dal titolone della pagina: qui non si attacca la scuola multietnica ma bensì la scuola statale perché è l'unica frequentata da alunni stranieri e handicappati. Proprio sul Sole 24 ore del 22.3.02 a firma di M Ludovico si leggeva la seguente dichiarazione del ministro Moratti: " -L 'anno prossimo tutte le elementari parificate otterranno la parità. -dice il ministro. E annuncia l'impegno del suo dicastero a investire risorse per la scuola non statale per due voci specifiche: sostegno all'handicap e studenti figli di immigrati, -perché occorre educare alI 'integrazione. "- Questo conferma che SOLO nelle scuole statali in questi anni si è lavorato per costruire una vera integrazione. Nelle scuole dello Stato operano professionisti che di questo tema si occupano da anni e perciò credo sia fortemente strumentale e artificioso "attaccare la scuola multietnica" per affossare la scuola statale. Se questo episodio fosse stato provocato da un alunno italiano e magari di ottima famiglia avrebbe ottenuto questo risalto? Penso sia legittimo dubitare che questo attacco sia diretto a smantellare e a ridicolizzare, ancora una volta, la scuola statale! ! ! Sono indignata perché, por nutrendo profondo rispetto e stima verso questa importante figura istituzionale, come mamma non mi serve un appello del Direttore scolastico regionale, nutro fiducia nei Dirigenti scolastici delle scuole di Spilimbergo e poi non capisco perché si invitino solo le mamme a non aver paura della diversità nè capisco come mai solo le mamme si siano rivolte al sig. Ballaman. I papà non esistono nelle famiglie? Il sig. Ballaman è papà e parla per esperienza diretta di scuola? Ci si scandalizza se i bambini incappano in giornali "a luci rosse" ma quando passano in televisione immagini a luci rosse in fasce orarie dedicate ai bambini, perché non ci si scandalizza e non si va in prima pagina? Quando le televisioni private mandano in onda cartoni animati orrendi e violenti perché non ci si scandalizza? Perché non si fanno interpellanze parlamentari per questi motivi? Forse perché si dovrebbero fare interpellanze a chi governa il nostro Paese e possiede le televisioni? E' troppo imbarazzante difendere i bambini dalle "immagini a luci rosse" in questo caso? Sparare a raffica sulla scuola statale e sulla professionalità di tanti operatori scolastici invece è molto meno imbarazzante e molto più facile! ! ! ! ! Se si riportano sui giornali solo le preoccupazioni delle mamme, se si fanno interpellanze al ministro per le paure delle mamme, se gli appelli vengono trasmessi alle sole mamme, è forse perché si riconosce solo a loro l'importante ruolo di educatrici? I padri non sono allora adeguati al ruolo di educatori? Non si attua forse in questo modo "un mancato riconoscimento dell'autorità" nell' educazione "nel caso sia un uomo"? Se dunque un uomo è meno indicato a educare perché mai nella scuola questa opinione dovrebbe essere capovolta? Non sarà anche questa una strumentalizzazione artificiosa e conservatrice studiata ad hoc per tornare indietro nel tempo? Padre Turoldo mi ha insegnato attraverso i suoi scritti che " Il fondamento del potere è la forza e il fondamento dell'autorità è l'amore." Non sarà forse che chi si lamenta del "mancato riconoscimento dell'autorità dell'insegnante nel caso sia una donna" è perché non sa amare o farsi amare dai propri alunni? Un altro profeta come Don Milani invece scriveva " E io come potevo spiegare a quei due preti così pii e così puliti che io i miei figlioli li amo, che ho perso la testa per loro, che non vivo che per farli crescere, per farli aprire, per farli sbocciare, per farli fruttare? E chi non farà scuola così non farà mai vera scuola e è inutile che disquisisca fra scuola confessionale e non confessionale, è inutile che si preoccupi di riempire la sua scuola di immaginette sacre e di discorsi edificanti, perché la gente non crede a chi non ama; ed è inutile che tenti di allontanare dalla scuola i professori atei perché anche loro non son creduti dai ragazzi se non li adorano. "E qui mi riferisco anche alla strumentalizzazione che si sta facendo del Crocifisso, dei simboli cristiani, delle tradizioni cattoliche. Cristo non può essere solo un simbolo, una tradizione o una "ritualità radicata nelle nostre tradizioni in occasione delle festività religiose". Dopo I 'undici settembre mille e più volte abbiamo sentito dire "basta con le guerre sante"o "una guerra non può essere santa". Perché crocifiggere ancora una volta Cristo con queste strumentalizzazioni? Perché attaccare sui muri il Crocifisso per poi buttare a mare le persone o puntare il dito su bambini solo perché sono stranieri? Perché barattare Cristo con la multietnicità se entrambi camminano nella stessa direzione di condivisione e amore verso il prossimo e verso il rispetto della dignità umana? Gesù Cristo non è stato forse il primo immigrato per eccellenza? Non ha dovuto scappare dal suo Paese appena nato per sfuggire a Re Erode? Non ha fatto forse la scuola in un Paese che non era il suo? E come sarà stato accolto in una scuola straniera? Avrà avuto Lui "una dignitosa sistemazione e un sufficiente sostegno educativo" considerando che non ha avuto paura di nascere in una mangiatoia? Come mamma condivido pienamente e sottoscrivo parola per parola la prospettiva del Direttore regionale dott. Forte anche perché da un po' di tempo, per mia libera scelta e per volontariato, mi sto occupando proprio dell' integrazione di alcuni bambini provenienti dal Burkina Faso e proprio sullo stesso Messaggero Veneto di pochi giorni fa (08.04.02) è stato pubblicato un articolo che parla dei progetti di multiculturalità delle scuole di Spilimbergo e della nascita di un comitato di genitori italiani e stranieri che ha come scopo primario "condividere rapporti di amicizia, di collaborazione, di sostegno tra persone di culture diverse e aiutare gli alunni stranieri ad adeguarsi al sistema scolastico italiano". Ai genitori "che per motivi di lavoro, non hanno il tempo necessario da dedicare a loro" (tra gli italiani non ci sono forse questi problemi? Tra italiani non esistono forse casi in cui i figli siano affidati a un genitore che vive da solo o che per motivi di lavoro, non ha tempo necessario da dedicare a loro o non ha parenti nella regione in cui vive e perciò non ha nessuno a cui lasciare i figli?) a Spilimbergo si è scelto di sostenerli e di aiutarli e non di giudicarli facendo interpellanze al ministro che fa parte di un governo che toglie i soldi alla scuola statale o taglia i posti di sostegno o che vuole ridurre e abolire il tempo pieno che per i bambini stranieri e per i genitori soli è una importante risorsa o che vuol far pagare la scuola dopo un certo numero di ore penalizzando chi ha già di meno e privilegiando chi ha già di più. Se la preoccupazioni dei leghisti è "la mancanza di tempo da dedicare ai figli" perché non si scrivono interpellanze parlamentari per chiedere l'attuazione di una seria politica per favorire il part-time e più in generale il lavoro femminile? Perché si assume solo a turni e così le madri (italiane e straniere) non hanno "il tempo necessario da dedicare ai loro figli "? Perché le agenzie interinali assumono solo per brevi periodi, licenziano prima delle festività e riassumono dopo le festività per pagare di meno e per gettare nell'angoscia le madri che non sanno mai se possono contare su un lavoro certo ma invece hanno sempre futuri incerti? Perché ai padri non viene richiesto, prima dell'assunzione, il certificato di sterilità. come può accadere alle madri? I genitori soli o gli stranieri avranno i soldi per permettersi di avere, da parte delle scuole non statali, una migliore integrazione e accoglienza? Chi governa perché non si preoccupa di creare e sostenere strutture pubbliche adeguate invece di smantellare o affondare quelle che ci sono già? Nelle scuole statali di Spilimbergo si è scelto di cooperare tra componenti scolastiche per costruire, come stabilito dai programmi ministeriali, una convivenza democratica basata sui valori stabiliti dallo Stato quali il rispetto di se e dell'altro, l'ascolto, il dialogo, il senso di appartenenza ad un gruppo e all'umanità, la pace, la laicità, la democrazia ecc; come genitori si è scelto di aiutare gli stranieri leggendo loro le circolari e gli avvisi, spiegando le regole del nostro sistema scolastico ed educativo; si è scelto di rilasciare i propri numeri telefonici in caso di necessità mentre i genitori stranieri sono al lavoro; si è scelto di essere ufficialmente delegati per accompagnare o riprendere i piccoli stranieri in caso di necessità; si è scelto di aiutare i piccoli nell' esecuzione dei compiti a casa se esistono problemi di lingua; si è scelto di occuparsi dell'acquisto del materiale scolastico se i genitori stranieri non capiscono i termini linguistici o semplicemente non sanno tante altre cose. Queste sono le scelte, piccole forse ma concrete e pratiche, di mamme e papà e scuole, di componenti scolastiche multietniche e dell'autonomia. Proprio ieri (10.04.02) mi sono occupata di accompagnare due bambini del Burkina Faso con i loro genitori al loro primo ingresso nelle nostre scuole; proprio ieri ho visto personalmente la vicaria della scuola media uscire dall'edificio e venire incontro a questa ragazza straniera che per la prima volta entrava in una scuola italiana; proprio ieri al termine delle lezione ho visto una professoressa uscire dall'edificio scolastico per conoscere i genitori venuti ad attendere la figlia e offrire la massima disponibilità linguistica e umana; proprio ieri ho accompagnato il ragazzo più piccolo alla scuola elementare e ho assistito alle presentazione e all'accoglienza da parte del personale non docente e da parte dell'insegnante che si occupa dell'accoglienza e dell'integrazione degli stranieri e che in soli sei mesi ha prodotto una mole di lavoro impensabile presentando i progetti multiculturali a livello europeo: proprio ieri esprimevo al Dirigente Scolastico i miei apprezzamenti per questa concreta e viva accoglienza e umanità; proprio oggi invece guardavo il telegiomale di Telefriuli dove veniva trasmesso un servizio sui bambini di Chernobjl ospiti di Spilimbergo, delle famiglie di Spilimbergo e dell'amministrazione comunale di Spilimbergo e sentivo il Sindaco spendere parole d'orgoglio per questa iniziativa di integrazione e accoglienza verso bambini di altri Paesi meno fortunati del nostro- Mi viene da pensare allora che il Sindaco di Spilimbergo, pur essendo leghista, sia un Sindaco speciale, che non ha paura dello straniero e che sa trasmettere ai suoi cittadini buoni, sani sentimenti e principi. Sarà anche per quello che sa trasmettermi il Sindaco che io, come mamma, mi sento orgogliosa di occuparmi di integrazione e di bambini stranieri? E ancora, il Sindaco, sa, con atti concreti, dimostrare che il Crocefisso non serve esporlo ma basta averlo nel cuore e nella coscienza e nella mente? "Il sistema scuola -denuncia Ballaman -deve dare una risposta prima di tutto ai genitori, seriamente preoccupati per l'educazione dei loro figli. "Come genitore non mi servono risposte di questo genere perché:

1) sono convinta che i primi educatori e responsabili dei propri figli siano proprio i genitori che usano la scuola solo per integrare e completare l'educazione e l'istruzione dei figli e non per delegare completamente "l'educazione dei loro figli" alla scuola; ci sono temi quali la morale, l'etica e la religione che spettano maggiormente alla famiglia;

2) ritengo che il sistema scuola statale si stia prodigando in risposte efficienti perché sa che è suo preciso compito, stabilito dai documenti legislativi, giudicare e rivivificare in termini umanistici qualsiasi momento dello sviluppo culturale e civile e basarsi su un umanesimo integrale rispettoso della natura dell'uomo antropologico e non ideologico. Perciò, come mamma, non ho alcun dubbio nel difendere la scuola multietnica e statale, la professionalità degli operatori scolastici statali e fidarmi delle loro risposte competenti nel giudicare e rivivificare questo momento storico molto delicato, particolare e teso.
Mi auguro che chi fa parte delle istituzioni e dello Stato difenda i valori dello Stato, della Costituzione, della Dichiarazione Internazionale dei diritti dell'uomo e del fanciullo, della democrazia, della scuola di Stato senza sparare a zero su tutto e su tutti. L 'immigrazione va regolata e, se clandestina, va combattuta con politiche adeguate non con sparate strumentali, artificiose e pretestuose sui bambini e sulla scuola. Il diritto allo studio, il sapere, la cultura sono al centro del destino di Paesi civili e democratici.

Spilimbergo, 11 aprile 2002