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Decreto legge sulla scuola

Senza alcun confronto con le organizzazioni sindacali e pur in presenza di un tavolo di confronto permanente sugli organici, il Governo ha approvato un decreto legge sul personale della scuola con l’obiettivo di contenere le spese per il personale

20/09/2002
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Senza alcun confronto con le organizzazioni sindacali e pur in presenza di un tavolo di confronto permanente sugli organici, il Governo ha approvato un decreto legge sul personale della scuola con l’obiettivo di contenere le spese per il personale.

A questo fine il decreto introduce l’obbligo, per i docenti in soprannumero, di partecipare a corsi di riconversione professionale.

Esiste già una norma che prevede l’organizzazione di corsi di riconversione, organizzati dall’amministrazione, rivolti al personale soprannumerario.

Fino ad oggi è stata poco utilizzata, soprattutto perché i titoli di studio in possesso del personale in soprannumero sono scarsamente corrispondenti a quelli richiesti per gli insegnamenti per i quali vi è disponibilità di posti.

Riconvertire gli insegnanti delle classi di concorso dove si concentrano le situazioni di esubero (educazione fisica e tecnica nella scuola media e gli insegnanti tecnico-pratici nelle superiori) è tutt’altro che semplice e non basta “fare la faccia feroce” e minacciare il licenziamento, cui si perviene dopo 24 mesi di collocamento in disponibilità.

Per altro questo personale è attualmente utilizzato nelle scuole sulla base dei relativi piani dell’offerta formativa.

A questo proposito ci sembrano del tutto fuori luogo le affermazioni del Ministro che attribuiscono al decreto un valore di “moralizzazione”.

Sempre al fine di contenere la spesa il decreto introduce un giro di vite anche nella formazione delle classi.

L’anno scorso il noto decreto Moratti per il regolare avvio dell’anno scolastico conteneva stabiliva la regola dell’invarianza dell’organico di fatti rispetto a quello di diritto, con l’eccezione della possibilità di aumentare le classi in caso di aumento della popolazione scolastica. Se, invece, gli studenti diminuivano il numero delle classi sarebbe comunque restato invariato.

Ora il governo fa marcia indietro e conferma la normativa precedente circa l’accorpamento delle classi in organico di fatto in relazione alla diminuzione degli studenti. Impedisce poi gli sdoppiamenti ad anno scolastico iniziato.

Il decreto introduce anche norme riguardanti l’equiparazione alla laurea triennale per i titoli di Accademie e Conservatori, una sanatoria delle situazioni debitorie delle università e l’esonero dalle tasse per gli studenti meritevoli, ma privi di mezzi nelle università non statali.

Infine, ha provveduto a coprire gli oneri non previsti dalla legge 124 per il subentro negli appalti per le pulizie precedentemente stipulati dagli enti locali.

Ecco il testo del decreto

Roma, 20 settembre 2002