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Previdenza complementare: sottoscritta l’Ipotesi di accordo per una nuova regolamentazione dell’adesione al Fondo Espero

L’accordo interessa le lavoratrici e i lavoratori della Scuola e dell’Afam e offre garanzie per una scelta consapevole e informata. Prosegue l’impegno della categoria e della Confederazione per una riforma strutturale del sistema previdenziale pubblico.

07/06/2022
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Si è conclusa all’ARAN, con la sottoscrizione dell’accordo da parte di FLC CGIL, CISL SCUOLA, UIL SCUOLA, ANP e rispettive Confederazioni, la trattativa per la “regolamentazione sulle modalità di espressione della volontà di adesione al Fondo pensione Espero, prevedendo anche la formula del “silenzio-assenso” con diritto di recesso.

La trattativa si è svolta ai sensi della norma (Legge di Bilancio n. 205/2017) che prevede per i settori del pubblico impiego - come già avviene per i fondi contrattuali privati - l’obbligo di scegliere se aderire o meno ai fondi contrattuali di previdenza complementare, demandando alle parti istitutive dei Fondi la regolamentazione delle modalità di adesione e di recesso.

Il testo ricalca in gran parte l’accordo relativo al Fondo Perseo Sirio, al quale afferiscono lavoratrici e lavoratori delle altre amministrazioni pubbliche, comprese Università e Ricerca, con gli adeguamenti necessari in considerazione delle specificità del settore.

Le modalità concordate di adesione al Fondo riguardano i destinatari di contratto a tempo indeterminato con decorrenza economica dopo il 1° gennaio 2019, ad esclusione del personale che continua ad essere in regime di TFS e di chi è assunto per effetto di mobilità tra amministrazioni o professionale nell’ambito della stessa amministrazione.

Verrà valutata successivamente la possibilità di estendere l’accordo al personale a tempo determinato.

L’Amministrazione è tenuta, all’atto dell’assunzione, a fornire informativa sui contenuti dell’accordo, sulla previdenza complementare in generale e sul Fondo Espero. Al fine di favorire scelte quanto più consapevoli e informate, le Amministrazioni, in collaborazione con le organizzazioni sindacali e con il Fondo, sono invitate a promuovere ulteriori attività ed iniziative per una maggiore conoscenza della previdenza complementare e diffusione della cultura previdenziale.

Modalità di adesione:

  • nei nove mesi successivi all’assunzione e alla contestuale informativa, la/il lavoratrice/ore può comunicare espressamente se intende o meno aderire al Fondo utilizzando la modulistica resa disponibile dall’Amministrazione;
  • qualora, durante tale periodo, la/il lavoratrice/ore, informata/o secondo le previste modalità, non abbia espresso alcuna volontà, è automaticamente iscritta/o al Fondo, a decorrere dal primo giorno del mese successivo alla scadenza dei nove mesi;
  • le Amministrazioni sono tenute, entro il 10 del mese, a trasmettere al Fondo i nominativi degli iscritti per effetto del silenzio-assenso; il Fondo ha trenta giorni di tempo dalla ricevuta comunicazione per informare le/gli interessate/i dell’avvenuta adesione e delle modalità di recesso;
  • l’iscritta/o può esercitare il diritto di recesso, mediante invio al Fondo di raccomandata a/r o pec, nei trenta giorni successivi al ricevimento della comunicazione di avvenuta adesione.

Fase transitoria

Alle/ai lavoratrici/ori assunti successivamente al 1° gennaio 2019, ma prima dell’entrata in vigore dell’accordo, l’informativa verrà fornita entro nove mesi dalla sottoscrizione definitiva; negli ulteriori nove mesi che decorrono dalla ricezione dell’informativa, sarà possibile comunicare espressamente la propria volontà di adesione/non adesione. Dopo tale periodo scatta il silenzio-assenso con le stesse modalità e tempistiche previste per i neo-assunti.

Per gli assunti entro il 1° gennaio 2019, l'adesione al fondo avviene esclusivamente per iniziativa del lavoratore

L'ipotesi di accordo ha avviato il suo iter negli organismi di controllo; solo dopo l’avvenuta vidimazione e la sottoscrizione definitiva, entreranno in vigore le nuove norme.

Il nostro commento

Si tratta di un accordo applicativo della legge n.205/2017, che uniforma le procedure in vigore dal 2007 per il settore privato e applicate agli altri settori pubblici in seguito all’ intesa definitivamente sottoscritta per il Fondo Perseo-Sirio lo scorso 16 settembre.

Nel corso della trattativa, la FLC e la Cgil hanno presentato alcune istanze, rispondenti ai bisogni e alle peculiarità dei settori coinvolti (Scuola e Afam), che sono state recepite nell’accordo.

In particolare, abbiamo chiesto di comprendere i passaggi di ruolo e di cattedra conseguenti a mobilità professionale tra le casistiche che non rientrano nella nozione di “assunzione”, di favorire un’ informazione/formazione quanto più capillare e decentrata, di prolungare a nove mesi, rispetto ai sei proposti da Aran e previsti per gli altri settori, il tempo intercorrente tra l’assunzione e l’attivazione dell’adesione al fondo tramite silenzio assenso, al fine di omologare le scadenze rispetto a quelle dell’anno scolastico/accademico.

L’accordo va nella direzione di rafforzare la previdenza complementare contrattuale, coerentemente con la proposta, contenuta nella piattaforma sindacale unitaria per la riforma del sistema pensionistico, di rilanciare le adesioni ai Fondi negoziali attraverso un nuovo periodo di silenzio-assenso e una adeguata campagna informativa e istituzionale, per consentire a tutti di esercitare liberamente la scelta di adesione.

È infatti nell’interesse delle lavoratrici e dei lavoratori disporre di uno strumento che favorisca e potenzi le forme di tutela per poter godere, al termine dell’attività lavorativa, di una maggiore sicurezza economica.

L’accordo non esaurisce né indebolisce le nostre rivendicazioni per una riforma strutturale del sistema previdenziale pubblico che, per la CGIL, dovrà garantire flessibilità di accesso alla pensione, un maggior potere d’acquisto dell’assegno pensionistico, meccanismi di tutela per le donne e per i giovani.

Ma siamo consapevoli che l’attuale sistema previdenziale, esito di continue riforme che hanno intaccato le prospettive di una serena vecchiaia, portando i giovani ad una seria riduzione della rendita previdenziale, ha inevitabilmente determinato insicurezza e quindi un aumentato ricorso a forme di previdenza complementare.

Per queste ragioni siamo impegnati a offrire alle lavoratrici e ai lavoratori un sistema di previdenza complementare contrattuale che ne tuteli gli interessi affinché non siano lasciati soli di fronte al mercato dei fondi istituiti da operatori finanziari (banche, compagnie di assicurazione, società di gestione del risparmio, ecc.)

La FLC CGIL farà la sua parte per sostenere una campagna di capillare informazione e permettere a tutti una scelta consapevole.