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12 buone ragioni per scioperare il 6 maggio

I settori della conoscenza, pubblici e privati, si fermeranno per l'intera giornata.

06/04/2011
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Trentaquattro mesi di governo Berlusconi hanno impoverito il paese, depresso l'economia, aumentato la disoccupazione e la pressione fiscale, abbassato le tutele ai lavoratori, tagliato lo stato sociale, penalizzato i pensionati, umiliato il lavoro e la dignità delle donne.

La scure su scuola, università e ricerca colpisce il futuro dei giovani; i tagli alla cultura mortificano la storia e l'arte del nostro paese. In allegato il kit con i nostri volantini e una scheda di approfondimento sull'accordo separato del 4 febbraio 2011.

Sono cresciute le diseguaglianze, si è ridotto il sostegno alle persone non autosufficienti, ai disabili, ai poveri. Nel frattempo sono aumentati gli accordi che escludono la CGIL (meccanici, FIAT, pubblico impiego, commercio) senza che, per altro, i lavoratori possano esprimersi con un voto sul merito delle intese che li riguardano. Anche per evitare questa sottrazione di democrazia la CGIL ha presentato un'apposita proposta sulla democrazia sindacale.

Uno sciopero generale a sostegno di proposte concrete per il lavoro e per il paese 

1. Per uscire dalla crisi ed avviare la crescita

  • difendere il lavoro con un sistema di ammortizzatori sociali che copra tutti coloro che lo hanno perso, per promuovere "buona" occupazione e nuove occasioni di impiego;
  • potenziare l'economia italiana, mediante investimenti, spesa in opere pubbliche, innovazione e ricerca, controllo sui prezzi, qualificazione della Pubblica Amministrazione.

2. Per difendere i redditi

  • Un fisco più giusto, attraverso una vera lotta all'evasione (che ogni anno sottrae circa 3.000 euro ad ogni contribuente onesto)
  • Un fisco più leggero per le famiglie di lavoratori e pensionati che porti mediamente 100 euro in più ogni mese
  • Un fisco più pesante su transazioni speculative, rendite e grandi ricchezze

3. Per una nuova politica industriale e per rilanciare gli investimenti

  • Riordino degli incentivi per un maggiore e migliore sviluppo, puntando sui programmi di ricerca e di innovazione industriale, con particolare attenzione al Mezzogiorno
  • Nuove misure per il sistema produttivo per portarlo verso settori e prodotti sostenibili, ad alto valore tecnologico e di conoscenza
  • Favorire la crescita dimensionale delle piccole e medie imprese

4. Per la scuola pubblica, l'università, la ricerca

  •  Investimenti sulla conoscenza e sul diritto allo studio
  • Sviluppo della qualità per la scuola pubblica, l'università e la ricerca
  • Stabilizzazione del personale precario
  • Considerare la cultura come un investimento per la crescita civile, morale ed economica
  • Valorizzare il patrimonio storico, artistico, architettonico e culturale del Paese

5. Per un welfare diffuso e di qualità

  • Rifinanziare adeguatamente il Servizio sanitario, il Fondo per le politiche sociali, il Fondo per la non autosufficienza
  • Definire un piano nazionale contro la povertà e l'esclusione sociale

6. Per un adeguato livello delle pensioni e del benessere oltre il lavoro

  • Meccanismi di rivalutazione delle pensioni, riconoscere la 14^
  • Garantire alle future generazioni un reddito da pensione adeguato
  • Ripristinare la flessibilità dell'età pensionabile

7. Per i giovani e per il futuro

  •  Avviare interventi straordinari per creare occupazione, sradicare la precarietà
  • Costruire un sistema di welfare che dia ai giovani autonomia dalla famiglia

8. Per le donne, una battaglia per la dignità

  • Introdurre incentivi fiscali all'occupazione
  • Garantire la tutela concreta della maternità, introdurre il congedo obbligatorio di paternità
  • Una legge che impedisca il licenziamento "preventivo" come le dimissioni in bianco

9. Per il lavoro pubblico

  • Rinnovo dei contratti nazionali e dei contratti integrativi contro ogni accordo separato
  • Immediato rinnovo delle RSU
  • Blocco dei licenziamenti dei precari e definizione di un piano occupazionale

10. Per un a politica di accoglienza e cittadinanza attiva dei migranti

  • Regolarizzare i lavoratori immigrati per sconfiggere la piaga del lavoro nero
  •   Fornire i livelli essenziali di welfare
  •   Regolare i diritti di cittadinanza per superare le discriminazioni a partire dal diritto di voto

11. Per un federalismo solidale ed efficace a livello regionale e comunale

  • Definire i livelli essenziali delle prestazioni sociali affinché il federalismo non divida ulteriormente il Paese
  • Garantire agli Enti Locali le risorse per i diritti sociali, il welfare e l'equità della tassazione
  • Promuovere l'integrazione socio-sanitaria investendo nei servizi territoriali e nella riqualificazione della rete ospedaliera

12. Per più democrazia nei luoghi di lavoro

  •  Eleggere ed estendere le RSU in tutti i settori privati
  • Misurare la rappresentatività delle organizzazioni sindacali sulla base degli iscritti e dei voti ricevuti nelle elezioni delle RSU
  • Garantire ai lavoratori la possibilità di esprimere un voto vincolante sugli indirizzi e sugli esiti contrattuali, ancora di più in presenza di accordi separati.