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“A.A.A. bomba inesplosa cerca bambino innocente”. La campagna di INTERSOS per salvare migliaia di bambini

“Mai più bombe cluster” è lo slogan della campagna lanciata da INTERSOS (Organizzazione umanitaria per l’emergenza) per sensibilizzare e raccogliere adesioni affinché, dopo le mine antipersona, siano messe al bando anche le “bombe cluster”.

09/11/2006
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INTERSOS, Organizzazione umanitaria per l’emergenza, come già fece in Bosnia, Kosovo, Macedonia, Angola, Iraq, Afghanistan, è impegnata oggi in Libano nell’attività di sminamento.
Sempre più spesso in questo pericolosissimo lavoro gli aderenti ad Intersos si trovano di fronte alla minaccia delle “bombe cluster” (o a grappolo). Si stima che in Libano ne siano state lanciate più di 200.000!
Tutte le bombe sono strumenti di morte, ma le “cluster” lo sono ancora di più perché mietono vittime soprattutto fra i bambini. Infatti, molte di queste bombe (circa il 20%) restano inesplose e visibili sul terreno. L’ordigno si presenta come un piccolo oggetto colorato munito di paracadute, molto attraente per i bambini che sono portati a raccoglierlo, restando così uccisi dalla loro esplosione.

Un aiuto a questa campagna viene anche da gruppo di Senatori, appartenenti a vari schieramenti politici, che ha presentato una modifica alla legge antimine già approvata, affinché nel testo vengano incluse anche le “bombe cluster”.

La FLC Cgil, che ha fra i suoi caratteri identitari l’affermazione di una cultura della pace, aderisce convinta alla campagna lanciata di INTERSOS perché si metta fine anche all’uso di questi orribili strumenti di morte.

Roma, 8 novembre 2006