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Elezioni Espero: l'articolo di Francesco Cormino, Vice Presidente del Fondo

Si vota il 2, 3 e 4 marzo 2010.

11/02/2010
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Pubblichiamo l'articolo che Francesco Cormino, Vice presidente del Fondo Espero, ha scritto per il secondo numero del "Giornale della effelleci" (speciale elezioni Espero), in spedizione in questi giorni.

Ricordiamo che le elezioni si terranno con modalità telematiche il 2, 3 e 4 marzo 2010.

Roma, 11 febbraio 2010
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Lealtà e fiducia
di Francesco Cormino, Vicepresidente del Fondo Espero

Lealtà e fiducia. Sono i due valori ai quali Espero si è richiamato nel corso della "consiliatura" che sta per concludersi. Valori necessari, persino facili da dichiarare, ma nella pratica tutt’altro che scontati. La chiave per attuarli è stata il livello di consapevolezza e di condivisione realizzato nel consiglio di amministrazione e nel rapporto con i vari organismi. Grazie all’impegno e alla responsabilità di ciascuno sono state bandite le logiche di appartenenza, privilegiando l’interesse dei soci e dei lavoratori.

In questo clima sono maturate le collaborazioni interne e, insieme, sono stati innescati quei processi virtuosi per avviare la gestione dei capitali, che sono il cuore pulsante di un fondo di previdenza complementare. I risultati indicati sinteticamente in queste pagine e le prime liquidazioni erogate (tutte superiori a quanto previsto nelle simulazioni) comprovano con eloquenza ed obiettività tali assunti.

Ovviamente siamo ben lungi dal compimento del percorso e numerosi miglioramenti sono da apportare. Primo fra tutti quello di estendere la base sociale che, ad oggi, lambisce il 10% della categoria. In questo obiettivo c’è un aspetto gestionale (diminuisce la spesa pro capite, si innalza l’efficacia e si migliorano i servizi) e, al tempo stesso, una rilevanza sindacale. La previdenza complementare evoca precisi istituti contrattuali che consentono benefici immediati (il contributo del datore di lavoro) e di lungo periodo (i prestiti, le liquidazioni e le rendite), ai quali accedono soltanto coloro che decidono di iscriversi al Fondo.

Si tratta di vantaggi tanto più eclatanti per quanto lontana sarà la messa in quiescenza. E’ ormai noto che la leva più giovane è destinataria di trattamenti pensionistici che declinano nel tempo, fino al 47% del trattamento retributivo: un trauma per il proprio status e la tranquillità di vita.

Da questa valutazione si dipana il filo di un intervento che, per il nuovo CdA, dovrebbe essere prioritario: promuovere atti e sollecitazioni coerenti affinché il personale sia informato e consapevole delle prestazioni che Espero può offrire per risollevare questa tendenza.

Altri capitoli di attività, pur avviati, esigono ulteriori perfezionamenti. Riguardano i flussi di integrazione e di coordinamento tra Miur, Mef e Inpdap in relazione ad Espero e la capacità del Fondo di ricondurre a sé quei compiti che, assolti all’esterno, comportano inevitabili lentezze nelle erogazioni e il tardivo riscontro sulla loro attuazione.

In materia di comunicazione, intesa non solo come informazione imposta per legge, ma anche quale fattiva interazione con l’universo degli iscritti, vanno sviluppate implementazioni e rafforzate le dotazioni.

In questo giornale sono indicate alcune delle scansioni salienti sulle quali la delegazione FLC che verrà eletta impegna se stessa, impegnerà l’assemblea, e il futuro CdA. Sullo sfondo permane uno scenario confederale di riforma per il quale la CGIL ha espresso, in un recente convegno, le proprie ipotesi e i propri obiettivi, dei quali anche le categorie aderenti ad Espero avrebbero la possibilità di beneficiare. Si pensi, ad esempio, alle detrazioni fiscali. Anche qui nessuna ideologia, sono opzioni aperte al confronto ma per nulla indeterminate: tutte chiare, di sostanza e percorribili. Ancora una volta con lealtà e fiducia.