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Le prime notizie sul DPEF 2008-2011: uno squarcio nel buio di Università e Ricerca

Una lettura incrociata delle dichiarazioni del Ministro Mussi e del testo del DPEF indicano una positiva inversione di tendenza rispetto a quanto fino ad oggi attuato

29/06/2007
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Nella giornata di ieri, il Consiglio dei Ministri ha approvato il DPEF, Documento di Programmazione Economico-Finanziaria, propedeutico alla Legge Finanziaria del 2008.

Una prima, rapida lettura del documento, conferma la volontà di investire nella direzione indicata dal Memorandum per la Conoscenza siglato il 27 giugno tra Organizzazioni Sindacali e Governo; ne vengono recepite, indicazioni e contenuti, e confermata la priorità che i settori dell'Università, della Ricerca e dell’Afam hanno nelle politiche governative.

Nel testo del DPEF 2008-2011 (il punto relativo a Università e Ricerca è il V.10) in particolare:

  • si riconosce la necessità dell'obiettivo di adeguare l'investimento in Ricerca alla media OCSE, incrementando la ricerca privata e finalizzando l'investimento pubblico alle infrastrutture per la ricerca e alla valorizzazione dei ricercatori;

  • si evidenzia la necessità di passare dall'attuale 0,88% per la formazione universitaria all'1,2%, migliorando la qualità, promuovendo rigore e trasparenza, riducendo gli sprechi, e aprendo alla formazione permanente;

  • si elencano le azioni in corso e quelle previste;

  • si definisce l'AFAM come "area strategica per la promozione di aspetti peculiari della tradizione e vocazione nazionale";

  • si propone la necessità di nuovi interventi pubblici e privati, da collocare nell'ambito del VII° Programma Quadro dell'Unione, investendo in grandi programmi settoriali per le reti, le risorse umane, la ricerca industriale, il rapporto con le Regioni; in questo senso, si richiama la necessità di investimento su grandi infrastrutture di ricerca nazionali di rango europeo;

  • si richiama la necessità di investire risorse sul diritto allo studio;

  • si evidenzia l'esigenza di favorire l'internazionalizzazione del sistema universitario, e di portare l'AFAM a sistema universitario come accade in Europa;

  • si richiama la necessità di investire sui settori industriali ad alto tasso di innovazione attraverso il sostegno alla ricerca, in particolare sull'aerospaziale, elettronica e cantieristica, e al potenziamento del supporto alla difesa.

Tutti questi aspetti sono parte della filosofia del Memorandum Governo-Sindacati siglato l''altro ieri, se si eccettua il riferimento relativo all'industria della difesa, di cui non è chiara nè origine nè destinazione.

Nel DPEF non compaiono cifre, ma le dichiarazioni del Ministro Mussi alle Agenzie delineano un primo quadro di riferimento secondo cui siamo di fronte a provvedimenti che valgono cira 700 milioni di euro in più per Università e Ricerca.

Secondo le dichiarazioni del Ministro, le decisioni adottate riguardano l'abolizione del taglio del 20% dei consumi intermedi per Atenei e enti per il diritto allo studio (Legge Bersani); la restituzione di 155 mil. di euro accantonati (15,3 per piani di sviluppo per l'Università, 6,8 alle Università non statali, 20,3 a borse di studio per dottorati di ricerca, 112,7 al Fondo ordinario per gli Enti di Ricerca); la riassegnazione al Ministero di 268,7 milioni per iniziative di formazione e ricerca nel Mezzogiorno; la disponibilità di 90 milioni di euro per i PRIN, pari al 30% del totale, che consente la loro messa a bando rapida, collegata ad un futuro incremento del fondo FIRST (e la questione dei PRIN è di importanza fondamentale); 65 milioni nel 2007 per il finanziamento dell'edilizia universitaria.

Se le valutazioni finanziarie sono attendibili, siamo di fronte ad un segnale di attenzione importante, soprattutto per quanto riguarda la Legge Bersani, il rilascio del finanziamento dei PRIN, e l'incremento del Fondo degli Enti di Ricerca, tenendo conto del duro clima di confronto che ha presieduto, all'interno del Governo, alla distibuzione delle risorse disponibili.

Abbiamo scioperato, uniche categorie del mondo sindacale, contro la Finanziaria dei tagli della Bersani e della riduzione dei Fondi agli Enti. Oggi queste scelte vengono corrette, dice il Ministro.

Queste non sono ancora le risorse che la FLC ha chiesto, che dovrebbero coprire gli investimenti per il FFO dell'Università e per il reclutamento ordinario e straordinario. Ma sono un'inversione di tendenza importante: il riconoscimento che avevamo ragione a sostenere che quei tagli erano inutili e improduttivi, e che facevano inutilmente male al mondo del sapere; questa è la spia di un clima politico che, forse, sta cambiando, che vira da puro rigore a investimenti, che traduce in attenzione concreta le dichiarazioni di principio e di programma. Se i dati sono questi, segnamo un punto per noi, per il Governo, per la collettività.

Nei prossimi giorni verificheremo la correttezza dei dati e delle dichiarazioni, e saremo noi i più soddisfatti se potremo dire che finalmente, come dice il Ministro Mussi, l'aria sta cambiando.

Roma, 29 giugno 2007