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ASI, Pantaleo: si faccia chiarezza sulle accuse mosse al Presidente dell'Ente

Comunicato stampa di Domenico Pantaleo, Segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL.

07/02/2014
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Le notizie di queste ore destano forte preoccupazione fra i lavoratori dell’ASI (Agenzia Spaziale Italiana). L’iscrizione nel registro degli indagati del presidente Enrico Saggese e di altre 6 persone, fra cui alcuni consulenti della stessa Agenzia. Il blitz effettuato ieri dalle forze dell’ordine presso la sede dell’Ente e le perquisizioni effettuate, con relativa azione di sequestro, presso gli uffici di presidenza dell’ASI, sono la cifra più eclatante della difficile giornata di ieri. L’accusa è quella di concussione e corruzione. Sembra essere coinvolto nelle indagini lo stesso Consorzio CIRA, controllato dall’ASI e di cui Saggese è pure Presidente, su cui avevamo a suo tempo sollevato al MIUR dubbi di legittimità sul doppio incarico e sul possibile conflitto d’interessi.

La FLC CGIL esprime come sempre piena fiducia nell’operato della magistratura, auspica che sia fatta piena luce sui capi d’accusa mossi al Presidente dell’ASI e che ne accerti le eventuali responsabilità, anche per quanto riguarda i collaboratori coinvolti.

Nel frattempo è necessario assicurare la piena operatività dell’ASI per salvaguardarne la missione e il patrimonio professionale rappresentato dai suoi lavoratori, che ci ha permesso di raggiungere con il loro operato quotidiano una qualificazione scientifica ed industriale di livello mondiale.

Riteniamo l'ASI una parte fondamentale della ricerca italiana e per questa ragione riteniamo indispensabile la massima trasparenza nel suo funzionamento. Chiediamo pertanto al Ministro Carrozza di esercitare appieno i poteri di controllo conferiti dalle leggi al suo Ministero e quali atti intende attivare per superare le difficoltà dell'Ente.

Per queste ragioni è stato un atto di responsabilità il passo indietro del presidente Saggese che ha messo il suo mandato a disposizione della Ministra Carrozza, per restituire all’Ente autonomia, prestigio e piena operatività minate dalle vicende giudiziarie.