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ASI: un affrettato piano di riordino preoccupa il personale

Comunicato stampa di Domenico Pantaleo, Segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL.

22/03/2014
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L’uscita di scena di Saggese dal vertice dell’Agenzia Spaziale Italiana, a seguito dell’intervento delle forze dell’ordine e della magistratura, aveva fatto sperare in un rilancio. La nomina del commissario Sandulli sembrava un segnale forte in questa direzione a partire dalla necessità di ristabilire la legalità nel funzionamento dell’ASI.
Ora però dobbiamo fare i conti con un insolita fretta e un anomalo modo a procedere del Commissario, che desta forte preoccupazione nel personale.

Che succede? Perché si vuole procedere a tappe forzate ad una nuova macro organizzazione dell’Agenzia, appena accennata due giorni fa alle organizzazioni sindacali e senza avere permesso alcun confronto di merito? perché un commissario appena insediato e con un mandato in scadenza, decide di accelerare su un tema tanto sensibile, che dovrebbe essere invece demandato al futuro presidente?

Non siamo per l’immobilismo, ma ci chiediamo che senso abbia stravolgere la struttura dell’ASI senza migliorarne l’efficienza e senza averne prima chiarito gli obiettivi; perché non concentrarsi piuttosto su come rilanciare l’immagine dell’Ente e rendere più trasparenti i meccanismi decisionali, a partire dal confronto sereno sulla nuova macro organizzazione, piuttosto che forzare la mano, portandola già all’approvazione del CdA nella giornata di lunedì 24 marzo, strozzando qualunque confronto. Su tutto questo incombono le improvvise dimissioni del direttore generale che certo non aiutano a fugare le preoccupazioni.

La FLC CGIL ritiene l’ASI una parte fondamentale della ricerca italiana, per cui è indispensabile assicurare la massima trasparenza nel suo funzionamento e superare le ombre lasciate dalla gestione Saggese. Per questo chiediamo al Commissario di sospendere qualunque decisione sulla nuova organizzazione e di avviare un sereno confronto con le parti sociali.

Al Ministro Giannini chiediamo di vigilare che gli atti in corso di adozione siano finalizzati al rilancio dell’ASI e non ad avvantaggiare gruppi di potere pronti a riciclarsi.