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Credito d'imposta a chi frequenta le private: una provocazione

Comunicato stampa di E. Panini

08/12/2002
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Comunicato stampa di E. Panini

Mi auguro che il Senato non approvi la norma sulla scuola privata e che dia, invece, risorse maggiori alla scuola pubblica, all’edilizia scolastica, al rinnovo contrattuale.

Se non sarà così rilanceremo ulteriormente, dopo il grande sciopero del 18 ottobre, la nostra iniziativa sindacale contro i liquidatori della scuola pubblica.

La decisione della Commissione Bilancio del Senato di istituire, con la Finanziaria per il 2003, un fondo triennale di 90 milioni di euro per dare contributi, anche in forma di credito d’imposta, a chi frequenta la scuola privata è una provocazione.

Si negano risorse per la sicurezza e per l’edilizia scolastica, così migliaia di ragazzi e di adulti continueranno ad essere costretti a frequentare edifici insicuri, ma si sono trovate consistenti risorse per le private.

Si riducono di circa 1.600 miliardi di vecchie lire i fondi del Ministero dell’Istruzione, mettendo in ginocchio il funzionamento della scuola pubblica, ma la Commissione Bilancio ritiene più importante prostrarsi ai desiderata della Compagnia delle Opere.

Si licenziano 17.000 lavoratori ata, perché la Commissione Bilancio del Senato non ha messo a disposizione i soldi per pagare i contratti di appalto, si tagliano oltre 40.000 posti di lavoro fra i docenti e oltre 30.000 fra il personale ata, non si riconoscono risorse certe per il rinnovo contrattuale di un milione di persone, ma, in compenso, si continua a premiare la scuola privata.

Tutto ciò è inaccettabile.

Roma, 8 dicembre 2002