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Dalla controriforma della scuola un chiaro messaggio al Paese: "Si salvi chi può"

Comunicato di Enrico Panini

01/02/2002
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Comunicato di Enrico Panini

La controriforma della scuola, approvata oggi dal Consiglio dei Ministri, riporta l’orologio del nostro Paese indietro di decenni, quando studiare era un privilegio per pochi e lavorare precocemente una certezza per tanti.

Mediante l’utilizzo della delega il dibattito ed il confronto sono sequestrati come se la scuola fosse dei governi, mentre essa è del paese e dei suoi cittadini.

Il mercato ed il reddito familiare determineranno il livello d’istruzione di ognuno: anziché aiutare tutti ad avere più istruzione e cultura il messaggio del Governo al Paese è inequivoco "Si salvi chi può!".

Siamo di fronte ad un liberismo sfrenato che riduce a cenere le grandi tradizioni culturali e pedagogiche del pensiero cattolico e del pensiero laico che hanno informato positivamente la nostra scuola per decenni garantendo l'istruzione a tutti.

L’introduzione di una netta e precoce separazione fra istruzione liceale e formazione al lavoro mediante l’introduzione di un percorso duale nella secondaria; il pesante intervento sulla scuola dell’infanzia che ne piega il profilo dalla prima alfabetizzazione all’assistenza; la previsione di un lavoro non retribuito fra i 15 ed i 18 anni; la cancellazione di ogni responsabilità della Repubblica nel garantire a tutti una scuola di qualità mediante l’eliminazione dell’obbligo scolastico sono i punti forti di una controriforma che abbasserà il livello d’istruzione del nostro Paese.

Roma, 1 febbraio 2002