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Dirigenti scolastici: Pantaleo, "condizione professionale sempre più difficile, uno sciopero per cambiare"

Comunicato stampa di Domenico Pantaleo, Segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL.

13/02/2014
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Il 14 febbraio 2014 scioperano i dirigenti scolastici e moltissimi di essi hanno accolto l’invito della FLC CGIL di scrivere le loro ragioni al Ministro.

È gravissimo che essi debbano scioperare per difendere la retribuzione e le condizioni di lavoro.

Il MEF continua ad insistere perché si operi una decurtazione della retribuzione dei dirigenti scolastici a partire dall’anno scolastico 2012/2013. I dirigenti sono diminuiti di 3.000 unità rispetto al 2008 (meno 31%) e gestiscono lo stesso sistema scolastico: per questo ricevono “in premio” una diminuzione dello stipendio?

La condizione professionale dei dirigenti scolastici è sempre più difficile; sono caricati di responsabilità che crescono continuamente e gestiscono scuole sempre più complesse e con meno risorse professionali e finanziarie.

I dirigenti scolastici e le scuole meritano ben altra attenzione.

Alle scuole pubbliche vanno restituite le risorse necessarie per assicurare funzionalità, continuità ed efficacia dell’azione educativa. Per questo vanno ripristinati i fondi per il salario accessorio di tutti i lavoratori della scuola.

Le politiche del Governo debbono cambiare, non ci interessa chi o come assume la responsabilità di cambiare, è necessario che cambino.

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Lettera aperta al Ministro dell’Istruzione sui motivi dell’adesione dei dirigenti scolastici allo sciopero del 14 febbraio 2014

Onorevole Ministro,
Il 14 febbraio 2014 è stata proclamata una giornata di sciopero con la quale i dirigenti scolastici vogliono far sentire la propria voce per difendere la loro retribuzione e il diritto a un’istruzione pubblica di qualità.

La decisione di aderire ad uno sciopero non è cosa che un dirigente scolastico fa a cuor leggero, ciononostante ho deciso di partecipare per testimoniare lo stato di profondo disagio dei dirigenti scolastici per le note vicende legate alla decurtazione della loro retribuzione ma ancora più per le condizioni sempre più difficili nelle quali si svolge il loro lavoro, a causa dei pesanti tagli di organici e di risorse che la scuola ha subito in questi ultimi anni.

Come anche Lei avrà avuto modo di verificare nello svolgimento del Suo incarico, non era mai stato raggiunto il livello di incertezza e di scarsità delle risorse che caratterizza l’attuale situazione della scuola pubblica: il taglio degli organici, la diminuzione dei finanziamenti, il blocco dei contratti, la riduzione delle retribuzioni del personale e il taglio delle risorse del MOF incidono negativamente sulle condizioni di lavoro del personale e sul funzionamento delle scuole, compromettendo la qualità della programmazione dell’offerta formativa.

Dal prossimo 21 febbraio è stata proclamata per un mese l’astensione del personale scolastico da tutte le attività aggiuntive retribuite con il MOF.

I dirigenti scolastici sono preoccupati per gli innumerevoli disagi che gli alunni e tutta l’organizzazione scolastica subiranno se non potranno essere svolte quelle attività irrinunciabili che vengono giornalmente assicurate dal personale docente e ATA grazie al fondo di istituto.

Ancora più sono preoccupati perché la progressiva diminuzione dei fondi per il miglioramento dell’offerta formativa dal prossimo anno scolastico renderà questi disagi permanenti, non consentendo alle scuole di assicurare accoglienza, attività di recupero e potenziamento, assistenza agli alunni in difficoltà, coordinamento della programmazione e delle attività didattiche, adeguamento dell’ambiente scolastico alle norme in materia di igiene e sicurezza, relazioni con le famiglie e il territorio.

Finora il senso di responsabilità del personale ci ha consentito di rispondere ai bisogni educativi degli alunni, rendicontando puntualmente alle famiglie in merito ai risultati delle scelte educative e organizzative operate.

La situazione attuale, e ancora di più quella che si profila per il prossimo anno scolastico, renderanno impossibile garantire il livello di qualità finora assicurato.

Il taglio della retribuzione dei dirigenti scolastici, deciso per ragioni incomprensibili dettate dal Ministero dell’Economia, è quindi solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso: la condizione professionale dei dirigenti scolastici è diventata pesantissima.

Questi sono i motivi della mia adesione allo sciopero del 14 febbraio con il quale Le chiedo, insieme a tutti i miei colleghi, di rendere concreto l’impegno da Lei dichiarato più volte di difendere la scuola pubblica e la sua funzione insostituibile nell’interesse del Paese.

Distinti saluti
Il dirigente scolastico