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Enti di Ricerca: ennesimo attacco alla contrattazione collettiva

Con l'articolo 2 del Decreto Legge 5901 il Governo attacca la contrattazione

22/06/2005
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Comunicato stampa di Enrico Panini
Segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza Cgil

L’articolo 2 del Decreto Legge 5901, approvato definitivamente ieri da parte della Camera dei Deputati, è l’ennesimo attacco alla contrattazione collettiva portato avanti da questo Governo con l’intento di estorcere il consenso del personale degli Enti di ricerca.

L’articolo, infatti, prevede la possibilità di dedicare una parte delle risorse economiche di contratti esterni all’incentivazione del personale che per tali contratti ha operato.

Peccato che tale possibilità sia già prevista da più di un decennio dai contratti di lavoro che rinviano alla contrattazione decentrata e, quindi, al dialogo tra l’autonomia dei singoli Enti e i Sindacati.

Il Governo, che ha ritardato per quasi 4 anni l’apertura delle trattative contrattuali ritardando l’emanazione degli atti necessari, spostando i ricercatori da un comparto all’altro e non dando agli Enti le risorse necessarie, non sa neppure che cosa stia scritto nei contratti e, mentre lascia morire la ricerca, cerca di acquisire meriti con regalie pagate da altri.

Come è a tutti ben chiaro operazioni di questo genere non mutano di una virgola lo stato gravissimo in cui le politiche di questo Governo hanno gettato la ricerca italiana, né tanto meno la vita dei ricercatori che, già da anni, e per via contrattuale, utilizzano ilConto Terzi.

Roma, 22 giugno 2005