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FLC CGIL, oggi in piazza con “Priorità alla Scuola”: rimettere la scuola al centro dell'agenda politica

Comunicato stampa della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL

25/06/2020
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Roma, 25 giugno - Oggi oltre 60 piazze in tutto il Paese si riempiranno di studenti, insegnanti, famiglie, cittadini per chiedere a gran voce di mettere la Scuola Pubblica al centro dell'agenda politica, con investimenti concreti e cospicui per la ripartenza di settembre, in presenza e in sicurezza. Tra le organizzazioni che sostengono la mobilitazione organizzata dal Comitato “Priorità alla Scuola” c'è anche la FLC CGIL, che ne condivide le ragioni e parteciperà con uno sguardo lungo.

“Oggi più che mai occorrono risorse e investimenti in istruzione– afferma Francesco Sinopoli, segretario generale della FLC - e invece ci troviamo davanti un piano nazionale per la ripartenza privo di una prospettiva di lungo periodo e predisposto a risorse invariate. C'è il forte rischio che il prossimo anno scolastico la riapertura in presenza non venga garantita a tutte e tutti e in egual misura sul territorio nazionale. E c'è il rischio non trascurabile che la scuola, già fortemente depauperata in termini di personale e spazi adeguati, senza risorse aggiuntive che la sostengano nella riorganizzazione degli spazi e nel numero di studenti per classe, sia costretta a richiudere non appena si palesi qualsiasi ritorno del virus, un rischio che non possiamo permetterci”.

“Siamo convinti – aggiunge il dirigente sindacale - che rilanciare il sistema scolastico pubblico e statale sia una necessità urgente non solo per la gestione della fase post emergenziale; occorre una visione strategica che consenta alla scuola di svolgere pienamente la sua missione costituzionale, di essere strumento di sviluppo umano ed emancipazione sociale, condizione per la crescita del Paese in una prospettiva solidale, sostenibile, democratica”.

“È questo il momento di affermare una logica che inquadri l'istruzione come investimento per il futuro del Pianeta, non più centro di costo su cui agire con tagli e disinvestimenti, come avvenuto negli ultimi decenni. Il Paese ha bisogno di conoscenza”. Conclude il segretario generale FLC.