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Il DDL Gelmini sull'università è legge. La FLC CGIL annuncia: non avrà vita facile

Comunicato stampa di Domenico Pantaleo, Segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL.

23/12/2010
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La controriforma dell’Università non avrà vita facile e continuerà ad essere contrastata con tutte le forme di lotta possibili nella concreta attuazione che richiederà tantissimi regolamenti, decreti e soprattutto risorse che in realtà non ci sono. La partita non è chiusa.

Si è voluto in modo autoritario, sulla base della solo forza dei numeri in Parlamento e non di solide ragioni riformatrici, approvare un provvedimento regressivo che determinerà meno autonomia degli Atenei, più precarietà, meno diritto allo studio, meno qualità didattica e meno ricerca. Sarà garantita la possibilità di studiare solo a coloro che avranno buone condizioni economiche perché in realtà si avvia il processo di privatizzazione dell’Università. E’ un attacco ai principi democratici sanciti dalla nostra Costituzione.

Alle tantissime ragazze e ragazzi, ai ricercatori, ai precari che hanno riempito le piazze si è risposto con l’arroganza del potere che nega presente e futuro proprio a partire dall’impossibilità per tutti di accedere alla conoscenza quale condizione di libertà nel potere realizzare i propri sogni, nel non essere condannati alla disoccupazione e alla precarietà. Quei giovani hanno ricevuto tanta solidarietà e simpatia mentre questo Governo è sempre più distante dai bisogni reali delle persone.

La Ministra Gelmini dopo aver tentato di demolire la scuola pubblica adesso si compiace con se stessa di completare l’opera con la distruzione delle università e della ricerca pubblica. La sfidiamo ad aprire una discussione di merito e a recepire le tantissime proposte messe in campo dal sindacato, dagli studenti, dai ricercatori e da tante personalità di altissimo profilo culturale perché ogni cambiamento ha bisogno del consenso e non dell’arroganza.

La FLC CGIL non lascerà soli quei giovani, e agli interessi che si nascondono dietro la controriforma delle università, contrapporremo quelli generali ad avere un sistema di istruzione e formazione all’altezza dei bisogni del Paese.