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No agli ambiti territoriali e alla chiamata diretta. Contrasteremo in ogni modo l’illegittimità della legge sulla brutta scuola

Comunicato stampa di Domenico Pantaleo, Segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL.

03/12/2015
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Ribadiamo la nostra contrarietà ai criteri individuati dal MIUR per gli ambiti territoriali, in quanto la loro costituzione, strettamente connessa alla chiamata diretta dei docenti, che calpesta i diritti costituzionali (a partire dalla libertà di insegnamento) e apre la strada a discriminazioni e clientelismo, determinerà situazioni molto differenziate nell'organizzazione dell'offerta formativa e nella salvaguardia delle competenze e professionalità dei docenti

E' evidente che l'intero impianto della legge sulla brutta scuola non regge, ma il Governo continua a ignorare le difficoltà reali delle scuole che sono in una situazione di grande difficoltà organizzative con l'aumento delle supplenze, la carenza di risorse, le classi sovraffolate, la ingestibile condizione del personale ATA e la drammatica situazione dell'edilizia e della sicurezza. 

Gli ambiti territoriali e la chiamata diretta, anche alla luce delle evidenti incongruenze del piano delle immissioni in ruolo, produrranno ulteriore caos anche sul versante dei conflitti di competenze tra istituzioni Regionali e uffici regionali scolastici. 

Siamo pronti a contrastare con tutte azioni possibili l'illegittimità della legge 107. Gli ambiti territoriali e la chiamata diretta dei docenti sono uno degli aspetti più autoritari e odiosi di quella brutta legge.