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Parlamentari di maggioranza chiedono decreto urgente per la riapertura delle scuole. Pieno sostegno dei sindacati all’appello

Comunicato stampa della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL.

03/08/2020
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Roma, 3 agosto 2020 – “La ripresa delle attività scolastiche in presenza non può essere gestita come normale amministrazione, abbiamo più volte sostenuto che serve un provvedimento legislativo specifico che possa derogare alle procedure normali e rimuovere vincoli di natura diversa, dai parametri di dimensionamento a quelli per la formazione delle classi, alla gestione del personale soprattutto per quanto riguarda la possibilità di sostituire chi si assenta”.

Così i segretari generali di FLC Cgil, CISL Scuola, UIL Scuola, Snals Confsal e Gilda Unams, che aggiungono: “Naturalmente insieme a una consistente dotazione di risorse economiche. Misure che servono per coprire da subito, con personale docente e ATA, le particolari esigenze che andranno soddisfatte sul piano organizzativo, per lavorare con gruppi meno numerosi di alunni e per assicurare pulizia, igiene, assistenza e controllo. È una richiesta che abbiamo ribadito ancora pochi giorni fa in una lettera inviata al Capo di Gabinetto dopo il rinvio dell’incontro per il protocollo di sicurezza previsto per il 30 luglio scorso”.

È superfluo sottolinearne l’urgenza a meno di un mese dalla data di avvio del nuovo anno scolastico – ribadiscono Francesco Sinopoli, Maddalena Gissi, Pino Turi, Elvira Serafini, Rino Di Meglio - per questo ci auguriamo che il Governo ne tenga conto, anche alla luce di quanto contenuto nell’appello rivolto da parlamentari della stessa maggioranza, fra cui l’ex ministro dell’istruzione Lorenzo Fioramonti, per molti aspetti in piena sintonia con le nostre richieste”.

Il Paese ha bisogno di riavere quanto prima la scuola cui ha diritto – concludono i segretari generali - una scuola che possa essere frequentata da tutti in presenza e in piena sicurezza. Crediamo che questa debba essere assunta da subito dal Governo come essenziale priorità, non sono più comprensibili né tollerabili tentennamenti e ritardi”.