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Taglio risorse a istituti musicali ex pareggiati e alle accademie storiche: i sindacati a sostegno delle lavoratrici, dei lavoratori e degli studenti

Comunicato stampa di Francesco Sinopoli, Segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL.

21/11/2017
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Sugli istituti musicali ex pareggiati e sulle accademie di belle arti storiche sembra profilarsi una pessima decisione da parte della maggioranza di governo: scompaiono le risorse necessarie per attuare il processo più volte annunciato di statizzazione di queste istituzioni di alta formazione musicale e artistica. Deprivati delle risorse necessarie molti di quegli istituti non arriveranno mai al traguardo della statizzazione. L'allarme sulla loro sopravvivenza era già scattato negli anni e nei mesi scorsi, ed oggi, purtroppo, appare sempre più concreto, come dimostrano in queste ore gli accorati appelli di alcuni sindaci di città che ospitano istituti musicali e accademie e che denunciano l'impossibilità per gli enti locali di far fronte al pagamento degli stipendi del personale e delle spese correnti. Si vogliono dunque privare decine di migliaia di studenti e di famiglie delle loro istituzioni di alta formazione artistica e musicale? Si vogliono cancellare con un tratto di penna decine di istituti che hanno contribuito notevolmente alla storia artistica di comunità cittadine da nord a sud, da Bergamo a Taranto? E tutto ciò per un malinteso senso delle priorità politiche, perché le elezioni premono?

La FLC CGIL, da sempre a fianco dei docenti, del personale, degli studenti e delle famiglie che questo dramma degli istituti pareggiati di alta formazione musicale e artistica lo stanno vivendo proprio in queste ore sulla loro pelle, promuove unitariamente alle altre organizzazioni sindacali di settore, mobilitazioni presso il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca in viale Trastevere a Roma, perché le loro ragioni, i loro bisogni, le loro richieste vengano ascoltate e ribadite in sede di legislazione di bilancio.

Ci auguriamo che i decisori politici che in queste ore in Parlamento decidono della sorte di tante istituzioni tornino sui loro passi, e con ragionevolezza restituiscano le risorse giuste e necessarie per mantenerle in vita. L'arte e la musica, e la loro diffusione capillare, fanno parte della nostra civiltà. Cerchiamo di non ucciderle, anche nelle speranze e nei sogni di tanti studenti.