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Enea, incontro con la direzione e assemblea intercentri: facciamo il punto

Il resoconto di quanto avvenuto il 3 dicembre 2009.

04/12/2009
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Il 3 dicembre per i lavoratori ENEA si sono chiarite parecchie cose.

Come è andata al tavolo con il Commissario Lelli prima, e la delegazione dopo?

Il Commissario è intervenuto nei primi dieci minuti solo per dire che "non ci sono le condizioni per fare ore le tabelle di equiparazione al contratto di comparto degli EPR", perché l'Enea non è più ente e non si sa cosa sarà l'Agenzia, perché è in corso una revisione dei comparti contrattuali pubblici, voluta da Brunetta.

L'unica delegazione che ha con lui interloquito su questo punto, richiamando i motivi per cui è proprio urgente fare ora la piena transizione al contratto EPR è stata quella della FLC CGIL.

Per impegni con delegazione di Governo a Palazzo Madama, il Commissario ha lasciato la riunione.

L'unico importantissimo punto di convergenza al tavolo è stata la previsione di firmare al prossimo incontro (mercoledì 9 dicembre) un accordo che autorizzi l'Enea ad utilizzare risorse del fondo 2009 per il passaggio di profilo e livello per i funzionari che al 31 /12/ 2009 ne abbiano maturato i requisiti (ex ccnl 2202-2205 allegato a profili professionali), i quali si aggiungono, quindi, al gruppo del 31 /12 /2008.

La FLC CGIL ha chiesto che l'accordo sia sottoscritto dalle organizzazioni firmatarie del CCNL 2006-2009 (trattandosi di fondo 2009) per evitare ogni possibile inficiamento formale dell'accordo per iniziativa interna o esterna all'Enea. Un impegno è stato assunto in tal senso dalla delegazione di parte datoriale.

La proposta di utilizzo dei fondi 2008 (mai certificati) che ammontano secondo quanto riferito a 2.450.000 euro + circa 450.000 euro (per il passaggio 8-9 dei funzionari con i requisiti al 31/12/2008), è stata quindi illustrata da Gargiulo:

2.000.000 di euro circa per una operazione di perequazione da operarsi per profili (anziché per titoli di studio) ed anzianità, secondo curve di retribuzione minima, costruite con il minimo tabellare di livello di ingresso dei profili, e accresciute per gli importi di EAR quadriennali. Circa 450.000 euro sarebbero destinati ad interventi "caldi" di passaggi di livello. Per la lotteria di questi passaggi e per essere presi in considerazione, l' unico vincolo sembrerebbe l'anzianità secondo curve cosiddette massime.

In particolare, per gli Operatori tecnici e amministrativi si prevede al minimo:

  • passaggio al 5° livello dopo 14 anni di anzianità di servizio

  • passaggio al 6° livello dopo 25 anni di anzianità di servizio

  • passaggio al 7° livello dopo 36 anni di anzianità di servizio

Per eventuali passaggi "caldi" si prevede il requisito di anzianità di 8, 16, e 24 anni rispettivamente.

L'operazione perequativa prevede 33 persone interessate almeno ad una integrazione economica delle retribuzioni, tra questi, sulla base dei criteri di anzianità su riportati: 2 passaggi di livello dal 4° al 5° e 4 passaggi dal 5° al 6°, per un importo totale di spesa di 20.000 euro e interventi di tipo economico di circa 600 euro medi annui.

Per Collaboratori tecnici e amministrativi, si prevede al minimo:

  • passaggio al 7° livello dopo 14 anni di anzianità di servizio

  • passaggio all'8° livello dopo 24 anni di anzianità di servizio

  • passaggio all'8.1° livello dopo 32 anni di anzianità di servizio

  • passaggio all'8.2° livello dopo 40 anni di anzianità di servizio

Per la lotteria di eventuali passaggi "caldi" si prevede il requisito di anzianità di 6, 12, 18 e 24 anni rispettivamente.

L'operazione perequativa prevede 399 persone interessate almeno ad una integrazione economica delle retribuzioni, tra questi a freddo, quindi, 18 passaggi di livello dal 6° al 7°, 155 passaggi dal 7° al 8°, 50 dall'8° all'8.1°, per un importo totale di spesa di 900.000 euro, (2200 euro medi annui).

Per Funzionari si prevede al minimo:

  • passaggio all'8.1° livello dopo 20 anni di anzianità di servizio

  • passaggio all'8.2° livello dopo 36 anni di anzianità di servizio

Per la lotteria di eventuali passaggi "caldi" si prevede il requisito di anzianità di 6 e 20 anni rispettivamente.

L'operazione perequativa prevede 76 persone interessate almeno ad una integrazione economica delle retribuzioni, tra questi 18 passaggi di livello dall'8° all'8.1°, per un importo totale di spesa di 100.000 euro.

I dati per questo gruppo sono però incerti, non essendo stato possibile capire quanti funzionari rimarranno dopo l'attribuzione agli aventi diritto del profilo/livello superiore. La delegazione ha parlato di possibili risparmi su questo gruppo, di cui non si capisce l'entità e l'eventuale nuova destinazione.

Per Ricercatori e Tecnologi si prevede al minimo:

  • passaggio al 9.1° livello dopo 22 anni di anzianità di servizio

  • passaggio al 9.2° livello dopo 36 anni di anzianità di servizio

Per la lotteria di eventuali passaggi "caldi" si prevede il requisito di anzianità di 8 e 20 anni rispettivamente.

Ricercatori e Tecnologi, per valutare su quale livello economico si porranno e se possono essere interessati al passaggio di livello, dovranno aggiungere a queste anzianità, 3 anni (sottratti in virtù delle norme di ingresso al 9° livello) ed eventuale anzianità richiesta dal bando e riconosciuta all'assunzione.

Ai dipendenti al 9° livello profilo tecnologo, non in possesso della laurea, viene inibito il passaggio al 9.1. Per loro (ad esclusione dei 64 che sono passati per concorso con l'ultima operazione), viene calcolata una anzianità convenzionale (quella che conosciamo per il riconoscimento dei titoli di studio) questa volta calcolata per l'attribuzione del profilo. Sulla base di questa anzianità verranno perequati economicamente ed equiparati ai laureati secondo il minimo tabellare del 9° livello e gli incrementi di EAR quadriennali. Si tratta di circa 98 colleghi diplomati al 9°.

Abbiamo chiesto al tavolo il costo complessivo per questo gruppo, non ci è stato risposto ma da nostri calcoli si dovrebbe attestare intorno ai 200.000 euro.

L'operazione perequativa per il profilo Ricercatori e Tecnolgi prevede in tutto 450 persone interessate almeno ad una integrazione economica delle retribuzioni, tra questi 26 passaggi di livello dal 9° al 9.1°, e 1 passaggio dal 9.1° al 9.2° per un importo totale di spesa di 1.000.000 di euro.

L'importo medio degli interventi di perequazione economica è di circa 2.000 euro annui, con minimi di 10 euro e massimi di 11.000.

La seduta, condotta in un clima di trattativa affatto peculiare, dove nessuno a parte la FLC Cgil sembrava avere nulla da rivendicare e da chiarire, si è chiusa con l'appello di Gargiulo che ha chiesto a tutte le delegazioni di esprimersi in merito alla proposta.

Tutti, eccetto la FLC Cgil, hanno preso atto dei "vincoli" e previo passaggio in assemblea, si sono dichiarati disponibili, al netto di piccoli aggiustamenti che non sfondino il tetto delle risorse disponibili, a chiudere un accordo sulla base dell'impianto proposto. Per amore di precisione l'ANPRI ha chiesto come condizione che i 450.000 euro discrezionali e "caldi" fossero prevalentemente dedicati ai ricercatori e tecnologi, tutti d'accordo gli altri.

Per quanto ci riguarda, nel merito, abbiamo espresso molte perplessità sulla proposta:

  • trattasi di perequazione economica ma vengono esclusi coloro che sono passati nelle ultime due dinamiche a prescindere se siano o no sperequati dal punto di vista economico;

  • i tempi di carriera sono ridicolmente alti per raggiungere i livelli apicali, fuori da ogni prassi del comparto ricerca, soprattutto per collaboratori e operatori. Anzianità così elevate, per esempio, si potevano spiegare quando si andava in pensione con i valori dell'ultimo stipendio, ma sono inaccettabile con le regole previdenziali attuali.

  • Per i ricercatori e tecnologi laureati le previsioni sono a dir poco ridicole, ringiovanimento per tutti di tre anni e -ad personam- delle anzianità chieste e riconosciute ai bandi. Il che vuol dire che chi è passato un paio di volte a costo zero sulla base di quelle anzianità si vedrebbe ora un ringiovanimento che allontana il passaggio a freddo e sottrae in molti casi un paio di scatti di ear quadriennali nella collocazione individuale sulle curve minime, ai fini degli incrementi in busta paga.

  • La scelta di perequazione per profilo anziché per titoli di studio è ridicolmente troppo più vantaggiosa per i 98 diplomati al 9° per i quali si prevede l'unica vera perequazione economica, sui livelli massimi ottenibili con le tabelle di equiparazione al comparto.

All'appello la FLC Cgil ha espresso l'opinione che pur nei vincoli delle risorse, una operazione di questo o altro tipo poteva sostenersi solo a patto di offrire ai dipendenti ENEA, da subito, ciò che è previsto dal ccnl 2006-2009, e cioè le prospettive economiche del contratto di comparto attraverso le tabelle di equiparazione.

In assenza di questo atto si determinerebbe inoltre l'assurdità di rinunciare al contratto integrativo 2006-2009, e relativi pochi fondi, rimanendo congelati vita natural durante nel limbo di quello vecchio.

Sottolineiamo che le prospettive dei fondi accessori, le risorse per il rinnovo del contratto nazionale previste dal governo, le norme sui comparti di contrattazione pubblici, l'incertezza sui destini dell'ENEA, in assenza di entrata piena nel comparto degli epr, fanno di questi 2.500.000 di euro l'ultima spiaggetta per i più, lasciando tutti molto più deboli nei confronti di qualsiasi realtà professionale e retributiva esterna.

Questa situazione di contesto esterna è così grave e minacciosa da indurre la FLC Cgil e la Funzione Pubblica Cgil ad indire uno sciopero generale delle categorie per il giorno 11 dicembre p.v. con manifestazione nazionale e intervento del segretario generale della CGIL Guglielmo Epifani.

Assemblea intercentri Cgil, Cisl e Uil, del 3 dicembre

Per quanto riguarda il primo punto all'OdG, relativo al problema del precariato e le prospettive che si aprono con l'autorizzazione a bandire 438 posizioni nel triennio 2009-2011, la delegazione del comitato dei precari, da noi rappresentata, ha sollevato la richiesta di una apertura del tavolo specificamente dedicato, e la necessità di prevedere da subito l'indizione di bandi per quei profili, si tratta prevalentemente di assegnisti di ricerca, per i quali non si sono previste posizioni nei bandi di concorso più recenti.

Si è manifestata altresì, l'inopportunità di procedere solo con gli scorrimenti alla copertura delle 150 posizioni a tempo indeterminato per cui tutti siamo in attesa di autorizzazione per il 2009.

La delegazione dei precari è poi stata ricevuta dal responsabile RUM, cui ha rappresentato la medesima mozione, sottoscritta da 724 lavoratori e lavoratrici Enea precari e non. RUM avrebbe fornito tutte le rassicurazioni in merito.

A seguire è stata presentata la proposta della delegazione di parte ENEA di cui alla prima parte del comunicato.

Gli interventi hanno sottolineato come problematiche le eccessive anzianità previste nelle carriere minime; una diffusa e trasversale contrarietà alla riserva del 20% del fondo (450.000 euro) ad uso discrezionale; la assurdità di non prevedere tetti massimi di integrazione alle retribuzioni che vanno, ricordiamo, da 10 a 11.000 euro lordi annui; la preoccupazione per la mancanza di prospettiva rispetto all'ingresso al comparto.

L'eterogeneità delle posizioni del tavolo di presidenza non hanno consentito di votare una mozione.

Al prossimo incontro tra le parti, di mercoledì 9 dicembre, noi ci saremo e faremo la nostra parte.

A tutti diamo appuntamento l'11 dicembre per lo sciopero generale di categoria .

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Dipendenti Enea

Roma, 11 novembre 2009

C. A.: Ing. Giovanni Lelli
Commissario ENEA

p.c. Dott. Sergio Gargiulo
Direttore UCP

Oggetto: apertura tavolo sul precariato

Egregio Commissario,
con la presente noi sottoscritti lavoratori strutturati e non dell'ENEA Le chiediamo una pronta apertura di un tavolo tecnico sull'annosa questione del precariato, al fine di stabilire criteri e risorse per la stabilizzazione del personale precario attualmente in servizio presso i centri ENEA del territorio nazionale.

Ad oggi il personale precario ENEA ha accumulato un'esperienza pluriennale internamente all'Ente, facendo la spola fra le più svariate tipologie di contratto (borse di studio, assegni di ricerca, contratti di collaborazione, contratti a tempo determinato). Tale precarietà ha spesso messo a rischio la continuità delle attività dell'Ente e la formazione dei giovani ricercatori.

Lo spirito di iniziativa dei dipendenti nella ricerca e nell'acquisizione di finanziamenti esterni, attraverso progetti di ricerca, ha consentito all'ENEA di continuare a giovarsi delle competenze tecnico-scientifiche di giovani ricercatori qualificati, portando così a felice compimento attività e progetti.

Questi giovani ricercatori precari, andando al di là della mera attività di formazione professionale, hanno maturato un forte senso di appartenenza all'Ente e hanno fornito un notevole contribuito alla valorizzazione delle sue risorse e delle sue attività, producendo risultati di eccellente qualità in termini di nuove conoscenze, innovazione tecnologica e produzione scientifica.

Per le loro qualità professionali e umane, i giovani ricercatori che lavorano in ENEA in condizioni di precarietà rappresentano una risorsa imprescindibile per la continuità delle attività presenti e future. Le esigenze relative al turnover ma anche la carenza di personale, in riferimento alla dotazione organica dell'Agenzia ENEA, necessitano di un chiaro programma di reclutamento.

In più, riteniamo che i recenti mutamenti messi in atto dal commissariamento chiamino l'ENEA a recitare un ruolo di primissimo piano nella crescita e nello sviluppo dell'intero Paese, che non può prescindere dalla stabilizzazione dei precari.

La riapertura del tavolo servirà per comprendere con chiarezza quali sono le misure che Lei ha previsto per rendere efficace e tempestivo il reclutamento dei precari ENEA. A tal proposito appuntiamo la sua attenzione sulla pubblicazione ufficiale da parte della funzione pubblica che ha autorizzato la nuova agenzia ENEA a bandire nuovi concorsi (nel triennio 2009-2011 differenziati per profilo professionale) per un totale di 433 posizioni a tempo indeterminato.

Pertanto Le chiediamo un suo intervento, non formale, e confidando in una sua rapida convocazione del tavolo sul precariato, Le porgiamo i nostri più cordiali saluti.

Segue elenco firme

Rif. Lettera al Commissario Ing. Giovanni Lelli e al Direttore UCP Dott. Sergio Gargiulo per l'apertura di un tavolo sul precariato.

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