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ISTAT: confronto su modernizzazione e statuto

Mercoledì 26 luglio si è svolto l'incontro delle segreterie nazionali dei sindacati con il presidente Alleva

27/07/2017
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Si è svolto ieri pomeriggio, mercoledì 26 luglio 2017, il previsto confronto tra il presidente Alleva, accompagnato per l'occasione dai capi dipartimento e dal direttore generale, e le segreterie nazionali di FLC CGIL, FIR CISL, UIL RUA e ANPRI sullo stato di avanzamento della modernizzazione e sullo Statuto dell'Istat in base al D.Lgs. 218/2016. E' stata anche l'occasione per discutere sugli aggiornamenti al piano di fabbisogno. Su questo argomento rimandiamo a una comunicazione specifica.

Sulla modernizzazione il presidente ha rivendicato l'impostazione teorica e alcuni successi, pur ammettendo le difficoltà nella messa in pratica e che alcuni meccanismi vanno "aggiustati". Secondo Alleva nel 2016 si è chiusa la fase "guidata dall'alto" e ora siamo in quella che necessita di un coinvolgimento di tutto il personale. E' evidente che se fosse avvenuto un confronto con il personale dall'inizio, e non solo oggi (in queste settimane si stanno svolgendo le riunioni di direzione), le cose sarebbero andate diversamente e non ci sarebbe quell'"effetto clima" di cui ha parlato il presidente. In ogni caso il presidente sostiene che siamo nella fase del coinvolgimento e del rafforzamento di skill e competenze (in che modo?). E' stata anche annunciata la predisposizione della nuova legge sui censimenti permanenti, che per la prima volta riguarderà tutti i censimenti in un solo provvedimento normativo.

Nell'intervento di replica della FLC CGIL è stata stigmatizzata la mancanza di confronto e condivisione sui vari passaggi, causa principale delle "disfunzioni" della modernizzazione, perlatro evidenziate in modo netto dai primi risultati che emergono dall'indagine promossa in queste settimane dalla FLC CGIL, che fanno emergere primariamente una sensazione di delusione.

Sullo statuto c'è stato un ampio dibattito, che si è concentrato su alcuni aspetti critici. Il primo riguarda la natura stessa dell'Istat, che per le organizzazioni sindacali è primariamente un ente pubblico di ricerca, cosa che leggendo la bozza di Statuto non è chiara. E' stato quindi chiesto di cambiare alcuni passaggi. La FLC CGIL comprende che specificare il ruolo particolare dell'Istat nel panorama degli enti di ricerca è utile per non creare duplicazioni e controlli incrociati, soprattutto nella fase di valutazione dell'attività di ricerca in relazione con l'ANVUR e - per l'Istat - con obblighi nazionali e comunitari e la peer review di EUROSTAT. Ma l'Istat è comunque un ente di ricerca e come tale deve essere primariamente definito all'interno dello Statuto.

Un altro aspetto di confronto acceso è stato quello relativo agli strumenti di partecipazione. Pur salutando positivamente l'introduzione, davvero tardiva, del Comitato scientifico e della possibilità di eleggere un membro del Consiglio da parte di ricercatori e teconologi, sembra che il vertice dell'Istat abbia paura degli strumenti democratici. Il presidente ha rivendicato la scelta di ridurre la partecipazione dell'unico membro elettivo del Consiglio alle riunioni che trattino "degli argomenti riguardanti l'attività di ricerca", evocando anche presunte "questioni di riservatezza". Il fatto che il Comitato scientifico contenga solo 2 rappresentanti di ricercatori e tecnologi, mentre gli altri 5 sarebbero nominati dal presidente, non è funzionale e trasforma il ruolo di partecipazione "alle fasi decisionali per la programmazione e attuazione della ricerca" (come prevede il Dlgs. 218/2016) in una mera attività di consulenza - su richiesta - e il comitato in una struttura di staff. Il Comitato scientifico deve essere un vero e proprio organo autonomo dell'Istituto, con poteri di proposta e di parere vincolante, almeno per quanto riguarda il Piano Triennale delle Attività. L'Istituto deve darsi strumenti di autogoverno, non consulenti scelti dall'alto.

La FLC CGIL ha anche chiesto di inserire una serie di principi contenuti nel Dlgs. 218/2016 e derivanti dalla Carta Europea dei Ricercatori, che dovranno comunque essere resi fattivi nei regolamenti attuativi. E' stato quindi chiesto di specificare meglio di quanto fatto  nella bozza di statuto il ruolo degli uffici territoriali. Non è più procrastinabile il confronto su questo aspetto, più volte sollecitato dalla FCL CGIL e dalle altre organizzazioni sindacali.

Il tempo per la discussione e la condivisione è stato decisamente breve, visto che il Consiglio dovrebbe approvare lo Statuto già nella seduta del 28 luglio 2017, domani. La FLC CGIL ha chiesto più tempo, ma è importante chiarire - al di là della quantità di ore dedicate alle riunioni - che il confronto ha senso innanzitutto se i vertici dell'Istituto hanno intenzione di considerare le osservazioni sindacali o meno. Alleva ha risposto rendendosi disponibile a alcune modifiche e invocando la scadenza del 1° settembre per l'invio dello Statuto al ministero vigilante, lasciando comunque intendere che ci saranno momenti successivi per la necessaria "manutenzione" dello Statuto. In ogni caso già ieri mercoledì 26 le organizzazioni sindacali hanno ribadito subito dopo l'incontro in una nota scritta le posizioni unitarie sugli aspetti definitori e sugli strumenti di partecipazione. Oggi giovedì 27 la FLC CGIL ha inviato una nota dettagliata con osservazioni e proposte di modifica dello Statuto.

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