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ISTAT: no alla proliferazione di nuove direzioni e livelli gerarchici

Resoconto dell'incontro tra sindacati e amministrazione del 23 settembre 2019

25/09/2019
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All’ordine del giorno dell'incontro del 23 settembre c’erano la Riorganizzazione, la modifica allo Statuto sulla composizione elettiva del Consiglio e gli Anticipi di fascia.

Riorganizzazione 

A proposito delle linee guida già discusse in Consiglio, la FLC CGIL ha innanzitutto espresso una netta contrarietà all’aumento delle posizioni dirigenziali e al possibile incremento dei livelli gerarchici, chiedendo maggiori informazioni sulla figura dei coordinatori tematici.

Il direttore generale ha precisato che la cornice entro cui ci si muove è quella costituita dal Regolamento e dallo Statuto, che definisce un massimo di 71 strutture dirigenziali. Non saranno quindi introdotti nuovi livelli gerarchici: i coordinatori tematici non costituirebbero un nuovo livello gerarchico ma due figure di supporto al capo dipartimento, anche in relazione all’accresciuta complessità del DIPS con la gestione della raccolta dati. La Data Collection sarà spostata nel dipartimento di produzione in seguito a un’analisi approfondita su quanto non ha funzionato in questi anni. Lo scopo di queste strutture distaccate da chi ha l'operatività stretta delle Direzioni sarebbe quello di raccogliere stimoli di innovazione e avere rapporti con l'esterno anche a livello internazionale. Il direttore generale ha sottolineato che la valorizzazione delle statistiche sociali, alle quali l’Istat vuole “ridare dignità”, nasce dalla sensibilità e dalla storia del Presidente, che peraltro ne aveva parlato anche in fase di nomina, durante la convocazione presso la Commissione affari costituzionali.  

La dottoressa Buratta, delegata del presidente, ha precisato che il Consiglio è partito dalla volontà di non stravolgere l’assetto organizzativo e non tornare indietro sull’integrazione e la valorizzazione dei registri. Non si deve quindi arretrare rispetto alla logica dell’unificazione, mentre sulla numerosità delle strutture si può ragionare. Ha ammesso che mancano strumenti che rendano possibile il migliore coordinamento dei processi, come le figure di raccordo più volte proposte dalla FLC CGIL. Le statistiche sociali non devono essere spezzettate ma valorizzate meglio, anche nel quadro europeo, che prevede framework unici per tutte le statistiche sociali: proprio il coordinatore tematico dovrebbe seguire gli aspetti internazionali. Il DIRM non sarà svuotato: acquisirà peraltro la nuova direzione che si occuperà di Sistan e uffici territoriali, e coordinerà le attività internazionali e la cooperazione.

Abbiamo espresso le nostre fortissime perplessità sul trasferimento della pianificazione strategica in seno alla direzione generale. Se infatti si tratta di una attività meramente tecnica, basta un servizio (per questo sarebbe sufficiente una modifica all’articolo 4 dello Statuto), altrimenti una direzione con compiti di pianificazione non può essere collocata all’interno della Direzione Generale, se non in aperta violazione dei principi di separazione dei poteri all’interno degli enti di ricerca. Secondo Camisasca, la direzione tecnica dovrà “semplicemente” supportare il direttore nella transizione digitale. Tra i suoi compiti rientreranno anche il risk management, la privacy e la protezione dei dati. Ha confermato che la prima intenzione era di costituire un servizio, ma che è stata prevista una direzione per rispettare il testo dello Statuto. Ha inoltre sottolineato che è assolutamente necessario lo sdoppiamento dell’attuale DCAA in “Direzione degli acquisti e ufficio tecnico” e “Direzione legislativa e giuridica”, implicitamente riconoscendo le gravi criticità che ci sono nel settore degli appalti.

Abbiamo chiesto informazioni sull’articolazione dei servizi a seguito delle criticità emerse nell’assetto attuale, in particolare per quanto riguarda la Direzione di Raccolta Dati e quella Informatica. Non c’è stata risposta: probabilmente ad oggi il ragionamento sui servizi da parte dei vertici dell’Istituto non è ancora completamente maturato.

Infine abbiamo chiesto maggiore trasparenza nelle nomine (anche con una valutazione sull’opportunità di scegliere candidati in prossimità della pensione), la deroga esplicita del concetto di unitarietà dei servizi, la riproposizione di procedure di mobilità volontaria e una riflessione sulla gestione delle iniziative. Il direttore generale ha assicurato che oggi non è a tema la revisione delle iniziative, ma che se si creassero in futuro delle strutture (come le vecchie unità operative) potrebbero prevedere la remunerazione di chi le dirige. Camisasca, garantendo che sulla trasparenza c’è un impegno preciso dell’amministrazione, ha inoltre risposto alla FLC sulla questione dei dirigenti prossimi alla pensione: l’unico limite che probabilmente ci sarà è per chi ha già fatto la domanda. Sulla mobilità il direttore ha ribadito che nessuno pensa a spostamenti forzati e che le opportunità di mobilità saranno garantite: diventeranno anzi un valore.

Ribadiamo che la scelta di ripristinare una direzione degli uffici territoriali potrebbe essere positiva, ma che le criticità dell’assetto degli scorsi anni sono tante: non si pensi di risolvere l’aumento di poltrone dirigenziali ancora una volta con accorpamenti insensati sul territorio. Il direttore generale ha riconosciuto che l’idea del ripristino della direzione degli uffici territoriali viene principalmente dalle proposte sindacali e dai lavoratori delle sedi, dai quali viene una forte richiesta di chiarimento di ruoli e funzioni. Al momento non sarebbe all’ordine del giorno un diverso assetto dei servizi sul territorio, sarà eventualmente valutato dal nuovo direttore. 

Statuto

Ricordiamo che in seguito al ricorso promosso unitariamente dalle organizzazioni sindacali, l’Istat è stata costretta a riscrivere la norma dello Statuto sull’elezione dei rappresentanti dei lavoratori in Consiglio. A dicembre si terranno quindi le elezioni organizzate dall’amministrazione, che porteranno alla scelta di un ricercatore/tecnologo come membro del Consiglio e di due lavoratori (un ricercatore e un tecnologo) all’interno del Comitato scientifico. Nonostante l’opposizione quasi unanime dei sindacati l’amministrazione ha voluto escludere i lavoratori tecnici e amministrativi anche dall’elettorato attivo, a differenza di altri enti di ricerca.

Anticipi di fascia

La procedura che l’amministrazione ha predisposto è imperniata sulla valutazione del direttore, che assegnerà il punteggio a ciascun candidato, con l’obiettivo di selezionare solo il 10% dei partecipanti per ciascuna direzione.

La graduatoria finale in ogni caso dovrebbe tenere conto dei seguenti criteri:  

  • minore riduzione permanenza della fascia
  • anzianità di servizio
  • età anagrafica.

La FLC CGIL ha chiesto innanzitutto di ammettere alla procedura tutti i potenziali aventi diritto, anche tenendo conto dell’anzianità maturata a tempo determinato, anche al fine di evitare ulteriori contenziosi. L’amministrazione ha promesso una valutazione di queste posizioni.

Abbiamo ribadito la richiesta di ripetere la procedura con regolarità, in modo da limitare l’effetto fortuito per cui soltanto alcuni possono avvantaggiarsi della procedura. Permane quindi la richiesta di utilizzo degli arretrati delle somme non spese negli scorsi anni. L’amministrazione ha confermato l’interpretazione restrittiva, ma non ha escluso un approfondimento per cercare di recuperare le risorse inutilizzate.

Infine abbiamo chiesto la massima trasparenza nelle valutazioni, in modo che ciascuno possa conoscere la composizione del punteggio finale. L’amministrazione ha risposto positivamente su questo punto.

Sui criteri proposti dall’amministrazione valuteremo posizioni unitarie con le altre organizzazioni sindacali nei prossimi giorni.

Articolo 53 a Articolo 54

Il direttore del personale Weber, riconoscendo il forte ritardo, ha elencato come giustificazioni la delicatezza del lavoro, l’insufficienza del personale e le varie procedure concomitanti. Ha comunque assicurato che la graduatoria finale uscirà a metà ottobre. Ha inoltre ribadito che gli effetti decorreranno a partire dalla intervenuta certificazione dell’ipotesi di accordo 2018, che è stato inviato ai revisori che dovrebbero occuparsene già questa settimana.

La FLC CGIL ha inviato una nota all’amministrazione, chiedendo, per l’articolo 54, un incremento del numero di posti, almeno per i passaggi per i quali la platea è destinata ad incrementarsi rispetto a quanto previsto dall’amministrazione a luglio. Un analogo ragionamento si può fare per l’articolo 53, in seguito alla nuova graduatoria per il primo gradone.

Leggi tutta la nota della FLC CGIL


 

Altro

Sulla questione del riconoscimento dell’anzianità, il direttore generale ha confermato che è stato inviato all’avvocatura il quesito sull’anzianità pre-2001: si attende la risposta dell’avvocatura per far uscire il comunicato sulla proposta transattiva.

La discussione sui concorsi è stata rinviata al 10 ottobre, quando si discuterà del piano di fabbisogno.

A breve si dovrebbe inoltre svolgere un incontro con la RSU di Roma sul parcheggio di Tuscolana e la sede di piazza Marconi, come sollecitato anche dalla FLC CGIL.  

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