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ISTAT: primi sì sul lavoro agile, i benefici assistenziali e le prove preselettive dei concorsi. Non basta: vogliamo un’intesa complessiva.

Resoconto dell'incontro del 10 dicembre 2019

11/12/2019
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Durante l’incontro di martedì 10 dicembre le organizzazioni sindacali FLC CGIL, CISL, UIL,  GILDA e SNALS hanno proposto unitariamente all’amministrazione di dimostrare fattivamente un impegno a chiudere le tante questioni aperte sul fronte sindacale, con atti immediati là dove possibile e con una calendarizzazione precisa sul resto. Siamo a fine anno e stride troppo la magnificenza della misteriosa convention con la penuria di risposte per quanto riguarda le necessità del personale. A questo proposito è stato confermato l’impegno preso con le organizzazioni sindacali venerdì scorso a far uscire entro la mattina dell’11 dicembre una comunicazione che conferma la non obbligatorietà della partecipazione all’evento del 20 dicembre all’EUR.

 

Al centro delle richieste sindacali sono le rivendicazioni sulla valorizzazione professionale: le progressioni articolo 53 (dove c’è stato un errore dell’amministrazione, che ha penalizzato una parte di colleghi), quelle articolo 54 (vanno rispettate le norme contrattuali, riammettendo i colleghi esclusi, e vanno reperite risorse per aumentare i posti), e gli anticipi di fascia (l’accordo definitivo è di mesi fa e ancora non c’è il bando).

A seguito dell’incontro di venerdì 29 novembre e dell’assemblea di lunedì 2 dicembre avevamo infatti chiesto un confronto urgente sulle possibilità di ampliamento delle posizioni per le procedure art. 53 (2018) e art. 54 (2019), prima dell’uscita della graduatoria finale dell’art. 54 e della sottoscrizione definitiva dell’accordo sul salario accessorio 2018 IV-VIII, al fine di arrivare a una possibile intesa. 

E’ stata inoltre inviata una diffida sulla questione dell’applicazione dell’art. 7 comma 2 del CCNL 2020/2005.

 

Alcuni impegni sono stati presi dall’amministrazione al tavolo, su altri l’amministrazione ha accettato di provare ad arrivare a un’intesa e ci sarà un ulteriore appuntamento nei prossimi giorni.

 

Lavoro agile

La “piattaforma” presentata dall’amministrazione è decisamente migliorativa rispetto ai documenti precedenti. 

Viene chiarito che la sede di lavoro “alternativa” è scelta dal lavoratore di volta in volta, secondo criteri di ragionevolezza, e non decisa nel contratto di smartwork.

La sperimentazione durerà 3 mesi, dopo i quali si auspica un’estensione a tutto il personale. Rispetto alla precedente proposta, che coinvolgeva una direzione per dipartimento, si è arrivati ad “almeno un servizio” (che nella versione definitiva dovrebbe diventare “uno o più servizi”) per ciascuna delle direzioni dell’Istat.

Le giornate mensili massime di smartwork sono 4, ma con una possibilità di aggiungerne altre 2 per situazioni emergenziali.

Le organizzazioni sindacali, che hanno ribadito che sarebbe più logico, razionale e meno discriminatorio coinvolgere da subito tutto il personale, hanno chiesto unitariamente alcune modifiche ulteriori.

Innanzitutto, indipendentemente dall’adesione del servizio alla sperimentazione, per casi “emergenziali” personali o collettivi (come i lavori in una sede, le necessità di cura di un parente, eventi meteorologici, ecc.), deve essere possibile accedere allo smartwork. L’amministrazione ha acconsentito ad aggiungere questa possibilità.

Abbiamo chiesto di non discriminare, anche questa volta, gli uffici territoriali. La risposta della delegata del Presidente è stata assolutamente positiva.

Abbiamo chiesto di non dare al CUG compiti che non deve e non può svolgere, ovvero di monitoraggio della produttività collettiva e individuale associata al lavoro agile. Anche su questo c’è stata la disponibilità a una soluzione.

Ci aspettiamo quindi nei prossimi giorni un testo definitivo, da inserire in un accordo sindacale, per far partire finalmente la sperimentazione del lavoro agile anche all’Istat da gennaio 2020.

 

Telelavoro

E’ stato confermato l’impegno dell’amministrazione a far uscire entro l’anno la graduatoria. Su nostra richiesta è inoltre stato specificato che gli attuali telelavoratori rimarranno in telelavoro fino a quando non saranno effettivamente pronti i nuovi vincitori, dopo la formazione e il controllo delle postazioni, operazione che nella scorsa occasione ha richiesto diversi mesi. Per cui alla nostra richiesta di inserire tutti gli attuali telelavoratori che non dovessero risultare vincitori del nuovo bando nella sperimentazione del lavoro agile, è stato risposto che sarebbe inutile, perché i 3 mesi della sperimentazione saranno superati dalle procedure di preparazione dei nuovi telelavoratori. E’ stato comunque assicurato che la scadenza degli attuali progetti non è il 31 dicembre 2019, ma l’effettiva entrata in telelavoro dei nuovi vincitori: abbiamo chiesto di chiarirlo con un comunicato.

 

Benefici assistenziali

Rispetto alle due ipotesi di accordo sul 2017 presentate dall’amministrazione, abbiamo chiesto di ottimizzare gli stanziamenti rispetto alle domande pervenute, quindi l’accordo potrà essere siglato nei prossimi giorni.

 

Prove preselettive per i concorsi pubblici di III livello

Il direttore generale ha accolto la richiesta sindacale e ha assicurato che non ci sarà alcuna prova preselettiva.

 

Articolo 54: articolo 7 comma 2

Il direttore generale ha ribadito il timore di possibili ritardi sulla procedura concorsuale prodotti dalla riammissione degli esclusi a causa della mancata applicazione dell’art. 7 comma 2 del CCNL 2002-2005. Abbiamo fatto notare che la Commissione che valuta il passaggio del profilo CTER dal VI al V livello ha 368 candidati da esaminare (da tabella dell’amministrazione), mentre quella che valuta tutti gli altri passaggi, tra i quali quelli che coinvolgono i colleghi interessati, deve valutare 105 “aventi diritto” originari (quelli presenti nella tabella di luglio fornita dall’amministrazione): con l’inclusione dei 60 esclusi non arriverebbero nemmeno alla metà dell’altra commissione.

Per cui la richiesta è stata di applicare la norma contrattuale senza indugi, sospendendo la delibera di esclusione: questo provvedimento è ovviamente urgentissimo.

 

Articolo 54 e 53: ampliamento delle graduatorie

Il direttore generale ha sostenuto che la volontà dell’amministrazione di venire incontro al personale si scontra con la “giurisprudenza” unanime degli ultimi 10 anni di pareri e note di Funzione Pubblica e MEF, che hanno dichiarato ovunque l’illegittimità degli scorrimenti di graduatorie di procedure interne.

Abbiamo chiarito che, pur essendo consapevoli delle difficoltà amministrative, per motivi diversi, devono essere compiuti tutti gli sforzi possibili per “forzare” le interpretazioni e rispondere così alle esigenze di valorizzazione professionale, anche ragionando su più anni, così come successo in altri enti del settore.

 

Organismi interni

Su nostra richiesta è stato detto che la call per il CUG sarà chiusa nei prossimi giorni. Quella per il Disability Manager è partita ieri. Abbiamo sollecitato quella per il Mobility Manager e la chiusura di quella sul Consigliere di fiducia, sulla quale c’è un intoppo burocratico.

 

Verso un’intesa

Abbiamo chiesto quindi di inserire impegni precisi all’interno di un’intesa, a cominciare dagli impegni sul 53 e sul 54, ma includendo altri argomenti in sospeso, inserendo scadenze cogenti per l’amministrazione: per il bando degli anticipi di fascia, i bandi della mobilità tra profili (articoli 52 e 65), il salario accessorio 2017 e 2018 dei I-III, ecc.. L’amministrazione ha dichiarato la sua disponibilità a mettere nero su bianco, all’interno di un’intesa “seria” quello che le lavoratrici e i lavoratori si aspettano.

Nei prossimi giorni c’è l’occasione, per i vertici dell’Istituto, di dimostrare che il clima non è cambiato solo per la dirigenza che cresce nelle retribuzioni e nella numerosità, o per le convention che si riescono a organizzare in tempi record, ma che l’Istituto ha deciso di invertire la rotta anche sull’efficienza e la velocità nel risolvere le vertenze a favore del personale.

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