Nell'incontro di ieri, 19 settembre, sul piano programmatico in applicazione dell'art. 64 del DL 112/08 (ora legge 133/08), fortemente voluto dal Ministro Tremonti, il Ministro Gelmini ha intrattenuto i sindacati con la proiezione di slide. Nessun documento consegnato, nessuna tabella, solo parole e propaganda.

«Più che un piano operativo - ha dichiarato Enrico Panini, segretario generale della FLC Cgil - è un piano di fantasia. I tagli in realtà arriveranno a 200 mila. Da quello che ci hanno detto scompare il modulo, si riducono genericamente indirizzi ed ore. Si delinea una scelta netta che è la privatizzazione della scuola. E poi il ministro ci ha negato una trattativa, ci ha detto che ha il vincolo previsto dalla finanziaria. A farne le spese saranno le famiglie più povere».

Avremo una scuola più povera e meno qualificata: si ripristina l'anticipo nella scuola dell'infanzia che diventa un parcheggio solo al mattino, scompaiono le compresenze nella scuola elementare e media e si introduce il maestro unico, si riducono drasticamente le ore di lezione e di laboratorio, si cancellano le positive esperienze di educazione degli adulti, si riducono i servizi con un taglio indiscriminato di ausiliari, tecnici e amministrativi.

I tagli saranno quelli previsti dal DL 112/08 e anche di più: oltre 130.000 in tre anni. C'è poco da girarci intorno: si taglieranno docenti e ATA e i primi a farne le spese saranno i precari che non avranno più un lavoro, come abbiamo evidenziato nella prima analisi delle bozze di piano che circolano al Ministero e che ieri non sono state confermate né apertamente smentite.

Il movimento di opposizione sta crescendo nelle scuole e nell'opinione pubblica: ora è il momento di intensificare le iniziative e di individuare, unitariamente, le forme di lotta e di contrasto a questo progetto che riporta indietro al scuola pubblica di decenni e la consegna al privato.

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Con il DL Tremonti (112/08) e quello Tremonti/Gelmini (137/08) si assesta un terribile colpo alla scuola pubblica.

Dalle prime anticipazioni del piano programmatico, che applica i tagli previsti dall'art. 64 del DL 112/08, già dal 2009 ci saranno meno scuole, meno ore, meno personale e meno servizi.

I tagli non risparmieranno nessun ordine di scuola e nessuna tipologia di personale determinando soprannumero tra il personale di ruolo e il licenziamento in tronco di migliaia di precari. 42.000 posti in meno di docenti e 15.000 in meno di ATA significano almeno 10.000 docenti in soprannumero e 36.000 precari (27.000 docenti e 9.000 ATA) che il prossimo anno non avranno più un lavoro.

Si susseguono intanto le iniziative nei territori e  le prese di posizione, delle associazioni professionali (CIDI, MCE, AIMC, Associazioni pedagogiche) e della lega delle autonomie locali.

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Dopo le numerose sollecitazioni unitarie dei sindacati nei mesi estivi, finalmente è iniziato il confronto sull’applicazione della sequenza ATA. Si è trattato di un primo positivo incontro a cui dovranno seguirne altri in tempi brevi.

Come FLC Cgil, insieme alle altre organizzazioni sindacali, abbiamo posto con forza l'esigenza di concludere in fretta per consentire alle singole scuole di avere un quadro di certezze per definire, attraverso la contrattazione, sia il piano delle attività che l'attribuzione dei vari incarichi.

Il 19 settembre è stata emanata una nota del ministero per le operazioni di scorrimento nell'assegnazione delle posizioni economiche articolo 7.

Sulla sequenza ATA abbiamo pubblicato una dettagliata scheda di approfondimento e attivato una linea diretta per raccogliere i contributi dei colleghi sulle parti della sequenza che vanno completate con il confronto al Ministero.

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Con la legge n. 133/08, di conversione del DL 112/08, il governo cancella le modifiche positive portate dalla legge 247/07 (protocollo sul welfare) e peggiora le stesse norme contemplate nel D.lgs 368/01 originario.

Ora la stipula di contratti a termine è consentita anche se le ragioni giustificative sono riferibili alla ordinaria attività del datore di lavoro. In questo modo viene ulteriormente precarizzato il lavoro. Le norme rivisitate in peius in materia lavoristica si combinano con gli altri interventi, presenti sia nella legge 133/08 che negli altri provvedimenti sulla scuola di cui al DL 137/08, sull’università, sulla ricerca, sulla sanità, sul pubblico impiego e sulla sicurezza che nel loro complesso prefigurano una ben precisa idea di società fondata sull’esclusione, sulla privatizzazione dei servizi pubblici e uno sviluppo tutto subordinato alla mera logica del mercato e dell’impresa.

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Dopo la seduta di raffreddamento e conciliazione dell'8 settembre, che si era conclusa con un nulla di fatto per l’inconsistenza delle argomentazioni dell’Amministrazione, FLC Cgil, CISL Scuola e SNALS Confsal hanno calendarizzato un crescendo di iniziative che culminerà nello sciopero nazionale dei Dirigenti scolastici il 31 ottobre 2008.

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Il Comitato paritetico (che è un organismo che si riunisce presso la sede dell’ARAN, composto da rappresentanti dell’ARAN e delle Organizzazioni sindacali, con compiti di convalida dei dati relativi alla rappresentatività dei sindacati) ha certificato i dati relativi alle deleghe sindacali e ai risultati delle ultime elezioni RSU.

Questi dati saranno utilizzati per il calcolo della maggiore rappresentatività dei sindacati nei comparti pubblici per il prossimo biennio contrattuale. La maggiore rappresentatività serve per definire chi potrà sedersi al tavolo delle trattative e come attribuire le libertà sindacali fra le diverse organizzazioni.

In sintesi: la FLC raccoglie il consenso più alto nelle elezioni RSU ed è il primo sindacato per numero di voti in tutti i comparti.

Nel calcolo della rappresentatività si conferma prima nella scuola e nella ricerca, lo diventa nell’università, è seconda nell’AFAM migliorando però il risultato.

Il dato più confortante della FLC, rispetto alle altre organizzazioni, fa il paio con i risultati positivi per tutto il sindacalismo confederale che cresce e si consolida. Il sindacalismo confederale rappresenta oltre i due terzi dei lavoratori della conoscenza e la misura del consenso è data soprattutto dai risultati delle elezioni RSU, di gran lunga migliori del sindacalismo autonomo e radicale, entrambi in calo.

E’ questa la risposta migliore a chi ci descrive come un “vecchio arnese”, lontani dai lavoratori e in calo di credibilità.

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