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Enti di ricerca: sbloccare le assunzioni, subito!

Il Cnr è messo in ginocchio dalle assunzioni autorizzate per il 2006: i 25 posti concessi rappresentano appena un decimo dei pensionamenti dell’anno precedente. Penalizzati tutti gli enti di ricerca.

29/05/2006
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Nella Gazzetta Ufficiale del 22 maggio u. s. è stato pubblicato il Dpr 28 aprile 2006, recante le deroghe 2006 al blocco delle assunzioni ( Tabella 1).
Le relative assunzioni non potranno aver luogo prima della seconda metà del mese di ottobre p. v..

La quota di risorse destinata agli enti di ricerca, a dispregio delle priorità dichiarate nella stessa Finanziaria, è risibile: appena il 3 per cento! Per il Cnr, le 25 unità autorizzate rappresentano meno di un decimo dei pensionamenti avvenuti nel 2005; ridicole sono le risorse destinate nel complesso agli Enti riformati dall’ex Ministro Moratti: all’ Inaf sono state concesse appena 3 unità, all’ Inrim nessuna. Si tratta dell’ennesimo dettaglio di una situazione ormai insostenibile, che rischia di condurre un settore già profondamente colpito alla morte per asfissia e che richiede segnali di una chiara ed immediata inversione di tendenza da parte del nuovo esecutivo.

La FLC Cgil ha chiesto, oltre all’immediata rimozione del blocco delle assunzioni, un piano straordinario di reclutamento che, per il solo Cnr, immetta in tempi estremamente rapidi almeno mille ricercatori .

Per il Cnr, nel corso dell’incontro del 23 maggio u. s. con le organizzazioni sindacali gli effetti devastanti delle ultime finanziarie sono emersi nella loro piena drammaticità.
L’Ente accusa difficoltà anche per gli effetti del comma 188 della Finanziaria 2006, che impone pesanti limitazioni all’utilizzo dei contratti a termine finanziati a valere su fondi ordinari. Così, raschiando il fondo di un bilancio compromesso non poco dai tagli reiterati negli ultimi cinque anni, l’Amministrazione ha proposto alle organizzazioni sindacali d’impiegare parte delle risorse derivanti da attività conto terzi per l’assunzione di personale a tempo determinato. Si tratta, in particolare, di risorse accantonate nel Bilancio 2006 per «attività formative e occupazionali di personale tecnico-scientifico per la ricerca», come previsto dal Regolamento concernente le attività svolte per conto terzi del 1997. La costituzione, su tali risorse, di un fondo gestito centralmente consentirebbe, tra l’altro, di rinnovare i contratti a termine finanziati dal Fondo ordinario in scadenza nel 2006.

Il Cnr ha inoltre consegnato alle organizzazioni sindacali il provvedimento che dispone il completamento delle assunzioni in deroga autorizzate per il 2005. Oltre a 21 dei vincitori dei concorsi ex Intesa Cnr-Miur completati entro il 30 aprile (in prevalenza avanzamenti di carriera: Scheda allegata al comunicato del 12/05/2006, le risorse disponibili sono state impiegate per assumere ( vedi Tabella 2): un vincitore di concorso, tre delle posizioni tenure-track già valutate presso l’ex Infm e, da parte delle graduatorie dei concorsi svolti tra il 2000 e il 2001, ventisette sottoinquadrati, diciannove precari e otto esterni.

La FLC Cgil ha già espresso il proprio giudizio sulla gestione dell’operazione, caratterizzata, in particolare, da una pericolosa subordinazione delle complesse problematiche delle precarietà, sottoinquadramento compreso, ai ritardi, in questo caso evidenti, dell’amministrazione.
Il piano assunzioni contempla anche i bandi per 118 posti a tempo indeterminato, autorizzati per il 2005 con il Dpcm 4 agosto 2005 ( Tabella 3).

Per le analoghe autorizzazioni per il 2006, non ancora pubblicati nella Gazzetta Ufficiale, il Cnr ha dichiarato d’aver avuto notizia dell’imminente autorizzazione a bandire 120 posizioni, per le quali è prevista la ripartizione riportata nella Tabella 4.
Le aspettative suscitate delle varie code concorsuali dovranno fare i conti con le deroghe 2006 al blocco delle assunzioni ( Tabella 1), che disegnano un quadro tutt’altro che confortante.
Precariato e sottoinquadramento sono questioni che non possono essere affrontate in modo episodico. Pertanto, la FLC Cgil ha chiesto che ai bandi di concorso d’imminente pubblicazione siano applicate le possibilità offerte dal nuovo Ccnl, in particolare dall’articolo 5, comma 3.

Introduzione della riserva del 20%;Valutazione del servizio reso con contratti a termine (o altre forme) ai fini dell’assunzione.

La FLC Cgil ha inoltre chiesto, in relazione sia alla distribuzione delle posizioni da bandire per il 2006 sia alla quantificazione del fabbisogno di personale per il 2007-2009, l’applicazione dell’articolo 33, comma 3 del Ccnl, che prevede

l’informazione sullo stato dell’occupazione, relativa, oltre che ai rapporti di lavoro dipendente, alle forme contrattuali flessibili comunque denominate.

A tal fine, ha chiesto i dati relativi all’articolazione complessiva delle professionalità complessivamente operanti, integrando le informazioni contenute nel Piano triennale 2006-2008 ( Tabella 5) con la distribuzione nelle varie strutture dei contratti a tempo determinato, ripartita per profilo e distinti per fonte di finanziamento (fondi ordinari o esterni).

La FLC Cgil ritiene necessario instaurare una correlazione strutturale tra le professionalità a vario titolo presenti nelle strutture dell’Ente e le opportunità loro offerte attraverso la programmazione del fabbisogno di personale. A tale scopo non è sufficiente che gli atti ricognitivi periodici previsti dal Ccnl si limitino a descrivere la distribuzione delle varie forme contrattuali: è da monitorare anche lo sviluppo nel tempo delle relative professionalità, l’esame delle corrispondenti funzioni (da ricondurre alle tipologie professionali previste dall’ordinamento professionale) e, soprattutto, i loro legami con lo sviluppo delle attività dell’Ente. La FLC Cgil ha anche chiesto d’orientare in questa direzione i prossimi sviluppi del sistema informativo-contabile, predisponendo una

Banca dati curriculare, in grado di far emergere tutte le professionalità a vario titolo operanti nell’Ente ed i corrispondenti legami con le attività programmate.

Su tali questioni il confronto non è rinviabile.

Roma, 29 maggio 2006

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