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Il 7 novembre portiamo in diretta la cultura in 100 piazze d'Italia

Appello per la conoscenza: ci rivolgiamo a tutti coloro che non si rassegnano al declino di un'Italia che non merita di essere privata del suo patrimonio di saperi e competenze.

19/10/2009
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L’intero mondo del sapere, della conoscenza, della cultura in tutte le sue manifestazioni è oggetto di un’offensiva tesa a ridurne il ruolo, controllarne la crescita e la libera espressione, omologare le opinioni e indirizzarle verso un consenso acritico. La Scuola, l’Università, la Ricerca, le Accademie e i Conservatori, cioè i luoghi dove si produce e trasmette il sapere, si coltivano le intelligenze, si insegna la libertà, sono al centro di una gigantesca operazione di riduzione a puri ripetitori di ciò che vuole il Governo, attraverso la drastica riduzione delle risorse e attraverso norme che cancellano il diritto universale dei cittadini all’accesso alla cultura, sancito dalla nostra Costituzione.

Insieme con la scandalosa concentrazione del monopolio dell’informazione nelle mani del Presidente del Consiglio, con la riduzione dei finanziamenti e degli spazi dedicati all’arte, al teatro, al cinema, alla ricerca artistica, l’attacco al sistema della conoscenza rappresenta il punto più alto e pericoloso della condizione di degrado politico e culturale che soffoca il nostro Paese: un pericolo per il presente dei cittadini e per la stessa tenuta delle istituzioni democratiche. Il diffuso disinteresse per la cosa pubblica, il fastidio e l’indifferenza per la politica sono una miscela regressiva che lascia spazio al narcotico di un intrattenimento mediatico che livella verso il basso le intelligenze, e intende soffocare ogni pensiero critico.

Noi non accettiamo questo stato di cose, e non permetteremo che il nostro Paese diventi un luogo senza speranze e senza futuro, governato da satrapi che arricchiscono sulla miseria materiale e morale. Noi vogliamo riportare la conoscenza, il sapere e l’arte al centro di un progetto di investimento sui giovani, attraverso politiche pubbliche in grado di accrescere l’istruzione di qualità per tutti come risposta efficace alla crescente precarietà della vita e del lavoro. Noi chiediamo a tutta la società civile, ai cittadini, alle nuove generazioni, alla parte seria ed onesta di Italiani, di uscire dall’indifferenza, affinché il grande valore della parità nelle opportunità di istruzione torni ad essere la stella polare di una società che garantisca a tutti i diritti civili e sociali.

Per queste ragioni chiediamo un impegno straordinario a tutti coloro che non si rassegnano al declino morale di un’Italia che non merita di essere privata del suo patrimonio di saperi e competenze, parti fondamentali della sua identità e memoria storica.

Roma, 19 ottobre 2009

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