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All'appello mancano 1300 prof

Emergenza nelle scuole marchigiane: a due mesi dall’inizio del nuovo anno i docenti non ci sono. Sindacati all’attacco: «Nonostante l’aumento di sei aule le classi pollaio sono ancora una amara realtà».

12/07/2016
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Corriere Adriatico

Maria Teresa Bianciardi

ANCONA. Diminuiscono gli studenti, cala il numero dei professori e l’equazione va a scapito dell’offerta formativa marchigiana. Perchè i 1.300 docenti
che mancano all’appello per il prossimo anno scolastico sono fondamentali per garantire l’attività didattica ordinaria. Una carenza di organico che si ripercuote sulle classi, a tal punto che si sono mosse le segreterie sindacali di Cgil, Cisl, Uil e Snals Confsal per cercare di mettere un freno a una situazione allarmante.

La denuncia. «Oltre i 1.300 docenti - segnalano Manuela Carloni, Anna Bartolini, Claudia Mazzucchelli e Paola Martano - mancano almeno 67 0posti per gli spezzoni orario a cattedra e ne servirebbero almeno altrettanti per lo sdoppiamento delle classi pollaio, i corsi serali, i licei musicali, i corsi di bilinguismo, la scuola in carcere, le sezioni antimeridiane della scuola d’infanzia».

Le classi pollaio. Rispetto allo scorso anno scolastico nelle Marche sono aumentale sei classi: ma nonostante ci siano 9.935 aule il problema del sovraffollamento è stato risolto solo in maniera parziale perchè «la distribuzione non è stata omogenea nel territorio - spiegano le organizzazioni sindacali. Senza contare l’aumento degli studenti con disabilità al quale non corrisponde un aumento degli insegnanti di sostegno, che sono rimasti lo stesso numero dell’anno scorso».

Materne e laboratori. La mappa tracciata dalle segretarie regionali di Cgil, Cisl, Uil e Snals Confsal tocca direttamente anche le scuole d’infanzia: «Sono 85 le sezioni che funzionano solo almattino nonostante le famiglie abbiamo richiesto tutte sezioni a tempo pieno.

Senza contante il tempo pieno della scuola primaria richiesto e non assegnato, il mancato sdoppiamento delle classi laboratorio di cucina con una intera classe formata da più di 30 alunni».

Il personale Ata: Il nodo della carenza cronica del personale non docente si è rafforzato con il tempo e quest’anno «alcuni istituti comprensivi - rimarcano i sindacati - hanno unamedia di collaboratori scolastici di 1,1 per plesso. In pratica se non dovessero essere concessi altri posti, in molti istituti non saremo in grado nemmeno di garantire l’apertura e lachiusura delle scuole».
Lapolemica

«Oggi - spiegano Manuela Carloni, Anna Bartolini, Claudia Mazzucchelli e Paola Martano si chiude l’organico di diritto del personale Ata e le organiz-
zazioni non sono state ancora incontrate».