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Gazzetta del MEzzogiorno/BAri: Cambiare gestione all'Ateneo e puntare su giovani e ricerca

università Convegno Flc Cgil ieri a Giurisprudenza

06/04/2006
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La Gazzetta del Mezzogiorno

Invertire la rotta della gestione dell'Ateneo, inserire regole certe per quanto riguarda il comportamento di docenti, commissioni, concorsi, puntare su giovani e ricerca. Queste le richieste emerse ieri al convegno organizzato dalla Flc Cgil nella facoltà di Giurisprudenza sul tema «Il governo delle università di Bari nella Puglia che cambia». Ha moderato il giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno, Manlio Triggiani. Il segretario generale della Flc, Enrico Panini, ha introdotto i lavori sottolineando che il sistema universitario in generale è in crisi e va quindi rilanciato e che «il quadro generale pugliese non è soddisfacente ed è necessario dotare l'Ateneo di un codice etico per l'utilizzo di finanziamenti e per introdurre l'etica e la deontologia nei rapporti con gli studenti». Inoltre, Panini ha posto l'accento sulla necessità di una riflessione sul percorso formativo e sull'urgenza, dalla prossima Finanziaria, di invertire la tendenza nei confronti degli Atenei. Sono poi intervenuti il segretario generale della Camera del lavoro, Piero Colonna, e il segretario generale della Flc, Mimmo Mileo. Hanno poi preso la parola i docenti. Nicola Colaianni ha sostenuto «la necessità di un codice etico che nasca dalla constazione della degenerazione nel reclutamento dei futuri docenti» e ha rimarcato l'insufficiente livello della didattica. Per Angela Corcelli bisogna puntare sulla ricerca in particolare, individuando un settore e concentrare lì risorse economiche ed energie umane. Insomma, fare massa critica per creare ricerca d'eccellenza e risultati concreti. Opinione condivisa da Tommaso Fiore che ha ribadito la necessità di definire il nodo della committenza, che è qualitativamente insufficiente. Franco Vacca (Politecnico) ha affermato la necessità di dare forme ai rapporti fra Atenei e territorio, tenere contatti continui, incontrare periodicamente esponenti di imprese e di enti locali per pianificare e collaborare, evitando iniziative episodiche. Per Paolo Livrea la questione morale è centrale. Ha anche affermato che 10mila cervelli che ogni anno vanno a lavorare all'estero sono frutto di una mancanza di assorbimento da parte della Università. Per Giovanni Dotoli, l'Ateneo barese ha delle eccellenze che vanno fatte emergere e uno dei compiti principali è di rilanciare l'immagine dell'Ateneo barese, ora bassa, secondo il docente, per il quale l'internazionalizzazione è un elemento importante. L'assessore regionale al Lavoro, Marco Barbieri, ha definito «fenomeno indecoroso» il proliferare di sedi universitarie nei capoluoghi di provincia, in un momento «in cui c'è una situazione di degrado generale dell'Università». Ed «è un errore, in molti casi, istituire corsi o master dietro richieste di enti pubblici o privati».