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Gazzettino-Pordenone: I precari, stop alle umiliazioni

Venerdì, 2 Gennaio 2004 La Cgil Scuola: "Il nuovo anno si aprirà con un periodo di grande mobilitazione per sanare vecchi e nuovi problemi" I precari: "Stop alle umiliazioni" ...

02/01/2004
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Il Gazzettino

Venerdì, 2 Gennaio 2004

La Cgil Scuola: "Il nuovo anno si aprirà con un periodo di grande mobilitazione per sanare vecchi e nuovi problemi"
I precari: "Stop alle umiliazioni"
Scioperi e sit in in vista per vedere riconosciuta la propria professionalità in cattedra
Il nuovo anno si apre con un piano di battaglia preciso, con il quale i precari della Scuola (200 mila in Italia, ossia il 20 per cento dei lavoratori della categoria) non danno tregua: scioperi, sit in, assemblee e altre manifestazioni di protesta per tenere viva l'attenzione su un comparto che da sempre deve fare i conti con incertezze e umiliazioni a danno di una professionalità mai riconosciuta a pieno titolo.
La Cgil Scuola provinciale, impugnando l'ascia di guerra, annuncia: "Sarà un periodo di grande mobilitazione".

Nulla di nuovo comunque sotto il cielo dell'anno, che si apre con i soliti problemi sedimentati e incancreniti nei decenni, come puntualizza Gianfranco Dall'Agnese della segreteria provinciale Cgil Scuola.

"La scuola - dice infatti - è l'unico settore nel quale esiste un precario su 5 lavoratori. In nessuna azienda sarebbe possibile una situazione di questo genere. Qui, invece, è normale il susseguirsi di un insegnante all'altro, sulla stessa cattedra, a danno della continuità didattica. Per non parlare delle cattedre a 18 ore. Il 2004 si preannuncia peggiore del 2003, perché la Finanziaria non introduce migliorie per questi lavoratori; e il Ministero dell'istruzione, al di là del messaggio propagandistico delle 15 mila assunzioni, delle quali per altro non si sa più nulla, non sembra veramente interessato al loro disagio. I precari sono considerati merce usa e getta".La cosa che la categoria teme maggiormente riguarda il numero dei docenti per classe, poiché il Miur non si è ancora espresso sull'argomento.

"Di anno in anno questa proporzione muta - insiste Dall'Agnese - gli studenti aumentano e gli insegnanti calano. Nell'anno scolastico 2002/2003 la media di alunni per ogni docente è stata 23,38 nella scuola per l'infanzia, 18,22 nella scuola primaria, 20,96 nella secondaria di primo grado e 21,44 nelle superiori. Siamo dunque ben lontani dai parametri europei".Cosa chiede il sindacato? Secca la risposta di Dall'Agnese: "L'immissione in ruolo; se non altro delle unità necessarie a far fronte al tourn over di docenti. Non secondario il riconoscimento di un punteggio adeguato agli anni di servizio svolti, per evitare il sorpasso da parte dei "sissini" (ovvero, gli abilitati con i corsi universitari,ndr) favoriti nella corsa al posto di ruolo".

Alessandra Betto