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Genova. L'era degli asili "pollaio" più bimbi, meno maestre Confermato l'organico 2012. Ma gli iscritti sono di più

SINDACATI PROCLAMANO LO STATO DI AGITAZIONE: «DOCENTI INSUFFICIENTI, AL POMERIGGIO I BAMBINI VERRANNO SMISTATI»

26/04/2013
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Il Secolo XIX

EMANUELE ROSSI

SE DEVONO passare la loro vita (scolastica) in classi sovraffollate, i bambini genovesi impareranno presto, già dall'asilo. Con sezioni da 26-27 bambini affidati a una sola maestra e a volte "smistati" nel pomeriggio in altre sezioni per carenza di insegnanti. Situazione che si ripresenta, poi, alle elementari. Sono 531i bambini iscritti agli asili genovesi in più rispetto all'anno scorso e a fronte di questi numeri e della richiesta di 27 sezioni in più, non ci sarà alcun aumento di organico e pochissime sezioni concesse dal Provveditorato, che su indicazione del Ministero dell' Istruzione ha stilato gli elenchi del personale docente per il prossimo anno sulla base degli alunni iscritti al 2012. Lo denunciano i sindacati della scuola, che ieri, dopo un incontro con la direttrice dell' Ufficio scolastico provinciale Sara Pagano (la direttrice regionale Giuliana Pupazzoni era assente) nella sede di via Assarotti hanno deciso di proclamare uno stato di agitazione del personale docente in tutta la Liguria. «Preso atto dell'informativa regionale sugli organici docenti per l'anno scolastico 2013/14, le organizzazioni sindacali denunciano il mancato rispetto da parte della Direzione Scolastica Regionale della circolare ministeriale 10 del 21/03/2013 applicativa dell'accordo nazionale che prevede il recupero in organico di diritto dei 50 posti attribuiti lo scorso anno in organico "di fatto". La mancata attribuzione di questi 50 posti, che si aggiunge alla mancata conferma delle 30 ore settimanali per le classi prime seconde della scuola primaria, non solo non permette l'avvio dell'organico funzionale ma, al contrario, acuisce la già drammatica situazione delle scuole del 1 ciclo d'Istruzione», si legge nel comunicato di Cgil, Cisl, Uil e Snals. Spiega il senso Corrado Artale, della Uil scuola: «L'accordo nazionale prevedeva che sarebbero stati introdotti nell'organico quei docenti che ne facevano parte l'anno scorso "di fatto". In pratica, i supplenti e i precari in servizio per tutto l'anno. Oggi il provveditorato ci ha spiegato che questo non sarà possibile dal prossimo anno scolastico e quindi ci troveremo in una situazione di 50 docenti in meno a livello regionale a fronte di un aumento di circa 1800 iscritti nelle superiori e, ad esempio, a Genova nella scuola dell'infanzia di 531 bambini». Va detto però che l'organico stabilito dall'Ufficio scolastico non è definitivo perché potrà essere integrato dai supplenti che a settembre andranno a far parte del cosiddetto organico "di fatto", quello che poi si trova nelle scuole. «Sì, ma intanto quei docenti che dovevano essere integrati non avranno pagati i mesi estivi». Il problema vero però, dal punto di vista dei genitori, riguarda le classi che rischiano di sforare i limiti di "popolosità" imposti dallo stesso ministero: «E scontato che questi limiti saranno superati: nelle materne ci vorrebbero 27 sezioni in più e se andràbene ne avremo sette otto. Il limite massimo previsto è di 27 bambini, ma si abbassa a 20 in caso di presenza di disabilità gravi. L'ufficio scolastico lo sa e per il momento si limita ad allargare le braccia», attacca Artale. Stato di agitazione, quindi, ma in concreto cosa accadrà? «Ci siamo presi qualche giorno per valutare le forme di mobilitazione spiega Paolo Quattrida della Flc Cgil e avere i dati anche delle superiori. Ma nelle scuole in cui il numero di alunni sarà superiore al limite di legge ci opporremo alla composizione delle classi e delle sezioni-pollaio». Per il momento, sono previste assemblee negli Istituti comprensivi e i sindacati chiedono alle Rsu di ogni scuola di «farsi consegnare dai presidi i prospetti delle classi dell'anno prossimo, in modo da vedere già su carta quelle situazioni in cui i limiti sono sforati e le condizioni di sicurezza non sono rispettate, così da avere una "mappa" delle emergenze della scuola genovese». Emergenza che riguarderà soprattutto le scuole materne: «Non si può pensare di risolvere tutto con i supplenti dice ancora Artale spe-  cialmente se poi i supplenti non vengono chiamati quando dovrebbero, cioè per sostituire le situazioni di malattie, ma per coprire i "buchi" strutturali degli organici. Per poi venire pagati a distanza di mesi».

emanuele rossi@ilsecoloxix it