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Napoli senza 52 dirigenti in provincia una voragine

Mercoledì corteo nel capoluogo con il lutto al braccio

25/08/2014
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Il Mattino

di Maria Pirro

Insegnanti in corteo a Napoli. Con il lutto al braccio. L'autunno caldo della scuola comincia tra 48 ore, in anticipo sul calendario delle lezioni. Una protesta è annunciata per mercoledì, concentramento alle 9.30 in via Ponte della Maddalena. A organizzare la manifestazione il Coordinamento dei docenti che hanno superato le quattro prove del concorso per dirigente scolastico: bandito nel 2011, concluso nel 2014.

Selezione ancora senza graduatoria perché al centro di contestazioni, indagini e polemiche. «Un incredibile calvario», questa la denuncia, in occasione del sit-in corredata da un dossier che riporta nomi e indirizzi scottanti: «Si contano 641 professori pronti ad assumere l'incarico di vertice, ma restano 120 istituti in Campania senza guida». Loro, gli aspiranti presidi, hanno avviato il censimento dei posti scoperti per sollecitare le nomine.

«La mappa verrà consegnata nelle mani del neodirettore dell'Ufficio scolastico regionale» annuncia Giovanni Spalice, componente del Coordinamento e insegnante di informatica all'Itis "Giordani" di Caserta. «È l'unica scuola 2.0 in Campania» sottolinea con orgoglio il «mago dei computer» per poi anticipare i risultati del monitoraggio.
«Secondo i dati preliminari, sono cinquantadue gli istituti senza dirigente, a Napoli ma soprattutto nell'hinterland partenopeo. Tra Giugliano, Pozzuoli, Acerra, Bacoli, Terzigno e nei comuni di Ischia. Soltanto per citare qualche esempio». Una lista non ufficiale, che potrebbe subire variazioni, al momento comprende «gli istituti "Montale" e "Angiulli", nel capoluogo, la scuola in piazza Renella ad Acerra e quella in via Benedetto Croce a Casavatore, il secondo circolo di Frattamaggiore, l'istituto intitolato a Eduardo De Filippo a Giugliano in Campania, quello in via Veneto a Gragnano, il primo circolo di Mugnano». E ancora: «Gli istituti comprensivi Margherita di Savoia, Salvo D'Acquisto e Ignazio di Loyola a Napoli».

A queste sedi, ritenute scoperte dal Coordinamento docenti, se ne aggiungono altre nelle restanti zone della Campania. «Tra venticinque e trenta, quelle individuate nella provincia di Salerno; tra quindici e venti, quelle nella provincia di Caserta e una quindicina, in totale, in Irpinia e nel Sannio». «Schedati» anche i 641 candidati che hanno superato tutte le prove del concorso per dirigente e che si ritrovano a vivere in un «Limbo rovesciato»: la metà proviene dalla provincia di Napoli. E una quindicina è ultrasessantenne: «Se si va avanti con questi ritmi, potrebbe non ottenere mai l'ambito incarico» dice Spalice con una punta di amarezza nel ripensare a quanto affrontato in prima persona. «Dal luglio 2011, data di pubblicazione del bando, la tensione è stata crescente e non si è ancora sciolta, nonostante l'esito positivo di tutte le prove».
Uno stato d'animo, tra speranza e delusione, condiviso con tanti altri aspiranti presidi: «Dovremmo essere almeno duecento alla manifestazione per ricordare la morte della scuola e la morte della meritocrazia, se non si interviene subito sanando questa situazione». La protesta organizzata dal Coordinamento docenti è rilanciata anche sul sito internet della Flc Cgil. In un post si legge: «È inaccettabile il ritardo nel non concludere le procedure amministrative per l'individuazione e la nomina dei nuovi dirigenti».

Il rischio: «Pregiudicare il regolare avvio dell'anno scolastico e l'effettivo esercizio del diritto allo studio degli studenti campani». Segue l'appello, e un ultimatum: «Ora basta! Vogliamo che tutte le scuole campane abbiano il dirigente. All'Ufficio scolastico regionale e al Ministero chiediamo di portare a termine la procedura amministrativa con la pubblicazione della graduatoria definitiva entro il primo settembre e di procedere alle nomine effettive entro l'avvio delle attività didattiche».