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Repubblica-Torino-Sbagliata la scelta prima dei 16 anni e ai prof non resta che fare selezione

L´assessore e preside in aspettativa Oliva critica la Moratti, ma crede nel sistema Piemonte

29/03/2006
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la Repubblica

INTERVISTA
L´assessore e preside in aspettativa Oliva critica la Moratti, ma crede nel sistema Piemonte
"Sbagliata la scelta prima dei 16 anni e ai prof non resta che fare selezione"
Bisogna trovare più risorse e non pensare che ai ragazzi basti insegnare la teoria: servono i laboratori


Assessore Gianni Oliva, tentiamo un´analisi da preside anche se in aspettativa. Come interpreta sulla base della sua esperienza al liceo Alfieri i dati sulle iscrizioni raccolti dalla Provincia?
«Nell´unico modo possibile. Confermano quello che sostengono presidi e insegnanti da tempo. Da quando c´è la riforma Moratti la scuola è a doppio canale: uno dove si studia e un secondo dove si è avviati da subito ad un mestiere».
Conseguenze?
«Che si tende a scegliere il primo per non rischiare e solo dopo ci si rende conto degli errori. Mentre come avviene in tutta Europa bisognerebbe rimandare la scelta a 16 anni».
Le anticipazioni sui dati aggiornati sul tasso di abbandono annunciano numeri preoccupanti.
«Un´altra conferma. Se si sceglie troppo presto e si punta sui licei per timore si sbaglia di più. E agli insegnanti non rimane altro da fare che fermare un numero molto alto di ragazzi, o lasciar correre abbassando il livello della formazione. Non mi sembra che gli obiettivi siano stati raggiunti in entrambi i casi».
Dalle scuole arrivano proposte inedite, percorsi nuovi, sfide creative. Un segno di vitalità o soltanto ansia da sopravvivenza?
«Nessun dubbio che la scuola piemontese sia vitale. Però questa voglia di vitalità è destinata a ridursi soltanto ad un´etichetta, se non è sostenuta da risorse e disponibilità di tempo da destinare alla ricerca didattica. Direi che siamo di fronte ad una vitalità che non ha strumenti per esserlo».
Che ne dice della proposta dell´assessorato provinciale di lanciare una campagna a favore degli istituti tecnici?
«Ottima e necessaria. Anche perché in Piemonte gli istituti tecnici e professionali hanno una storia importante e rappresentano un patrimonio che sarebbe follia disperdere».
La liceizzazione dei tecnici è un altro escamotage per non morire?
«La liceizzazione dei tecnici comporta il rischio che diventino scuole "di teoria", mentre la loro vera ricchezza è abbinare la teoria all´attività di laboratorio».
D´Ottavio confida che non ci sia la grande fuga degli insegnanti dai professionali e dai tecnici. Ma sono in molti a dire di voler andar via.
«Credo che sia necessario distinguere fra le domande di trasferimento e la possibilità concreta di trovare una collocazione altrove. Nelle discipline che consentono la mobilità su altri corsi le richieste sono in aumento. Ma molti non possono muoversi. Non una scelta dunque, ma una costrizione».
(s.str.)