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27 gennaio - Io non rinuncio alla memoria

per sottoscrivere l'appello www.scuolafuturo.it Oggi come ieri, riaffermiamo la nostra volontà di non dimenticare, di non rinunciare al bene comune della memoria. Siamo convinti che il ricord...

30/12/2002
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per sottoscrivere l'appello

www.scuolafuturo.it

Oggi come ieri, riaffermiamo la nostra volontà di non dimenticare, di non rinunciare al bene comune della memoria. Siamo convinti che il ricordo costituisca il mezzo più efficace per contrastare la tendenza a banalizzare e a rimuovere dalla coscienza civile taluni nodi cruciali del secolo appena trascorso.

Tra le questioni più emblematiche e significative vanno segnalate, nonostante da allora sia passato più di un cinquantennio, la Shoah e la Resistenza.

La necessità di ricordare è inoltre un nostro diritto e un nostro dovere.

La Dichiarazione Universale dei diritti dell'uomo è stata proclamata nel 1948 dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite, 'affinché ogni individuo e ogni organo della società, avendo costantemente presente questa Dichiarazione, si sforzi di promuovere, con l'insegnamento e l'educazione, il rispetto di questi diritti e di queste libertà e di garantirne, mediante misure progressive di carattere nazionale e internazionale, l'universale ed effettivo riconoscimento e rispetto.'

Ricordare è un diritto, in quanto ci riconosciamo nei valori di libertà e di democrazia previsti dalla nostra Costituzione, i soli sui quali è possibile costruire una coscienza autenticamente civile.

E' un dovere, perché la memoria della tragica esperienza del totalitarismo nazista e della successiva Dichiarazione universale dei diritti dell'Uomo sono il più importante patrimonio di esperienza che abbiamo contro il rischio di viverla di nuovo.

La nostra storia recente non deve infatti mai cessare di essere un monito e un insegnamento: essa ci dice che le tradizioni civili dei popoli, se non vengono coltivate e protette, prima immiseriscono, poi decadono, infine muoiono per cedere il passo all' irrazionalità e alla barbarie.

Per sottrarci, attraverso la riappropriazione del ricordo, ad una quotidianità priva di 'alti' valori, di forti identità, di future prospettive, diciamo insieme:

Se non noi, chi altri deve farlo? E se non ora, quando?

Per questo il 27 di Gennaio alle ore 11:59 (Ora di entrata delle truppe alleate ad Auschwitz) nelle nostre classi faremo un minuto di silenzio e leggeremo la poesia di Primo Levi 'Se questo è un uomo'.

Per questo inoltre chiederemo alle nostre scuole che alle ore 11:59 venga 'suonata la campanella' e venga effettuato un minuto di silenzio e letta in tutte le classi la sopraccitata poesia.

Per questo sosteniamo, da cittadini, l'azione di quegli insegnanti che testimonieranno il 27 Gennaio il loro senso civico con il silenzio.

Primi firmatari

Omer Bonezzi, presidente nazionale Proteo Fare Sapere

Emanuela Cerutti, responsabile newsletter Fuoriregistro

Domenico Chiesa , presidente nazionale Cidi

Dario Cillo, responsabile edscuola.it

Vittorio Cogliati Dezza , responsabile scuola-formazione Legambiente nazionale

Gigliola Corduas, presidente nazionale Fnism

Luciano Corradini , presidente nazionale Uciim

Antonio Limonciello , responsabile Didaweb.net

Valerio Pedrelli, responsabile di Scuolidea.it

Mariangela Prioreschi, presidente nazionale Aimc

Gabriella Romano, segretaria nazionale Mce

NOI non rinunciamo alla memoria!

(G. Ulivi)
.

(Primo Levi)

IN OCCASIONE DELLA 'GIORNATA DELLA MEMORIA', DI' ANCHE TU, CON NOI:

"IO NON RINUNCIO ALLA MEMORIA!"

Ma la sola professione verbale non basta, come ci indica (nell'art. 2) la stessa legge 20 luglio 2000, n. 211 istitutiva della 'Giornata della memoria' (riportata il allegato). Perciò suggeriamo:

di proporre alla tua classe un minuto di silenzio alle ore 11:59, successivamente di leggere la poesia di Primo Levi

"Se questo è un uomo".

Voi che vivete sicuri

Nelle vostre tiepide case,

voi che trovate tornando a sera

Il cibo caldo e visi amici:

Considerate se questo è un uomo

Che lavora nel fango

Che non conosce pace

Che lotta per un pezzo di pane

Che muore per un sì o per un no.

Considerate se questa è una donna,

Senza capelli e senza nome

Senza più forza di ricordare

Vuoti gli occhi e freddo il grembo

Come una rana d'inverno.

Meditate che questo è stato:

Scolpitele nel vostro cuore

Stando in casa andando per via,

Coricandovi alzandovi;

Ripetetele ai vostri figli.

O vi si sfaccia la casa,

La malattia vi impedisca,

I vostri nati torcano il viso da voi.

Inoltre puoi proporre al collegio docenti ,di far suonare la campanella dell'Istituto dalle ore 11:59 alle ore 12 ricordando quanto scrive Primo Levi ne "La tregua", a proposito della liberazione del Lager di Auschwitz il 27 gennaio 1945 ()

(Primo Levi, Se questo è un uomo, Einaudi, Torino 1979).