Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Asili nido: dal 2020 arriva il bonus per le famiglie a basso reddito | Le altre misure

Asili nido: dal 2020 arriva il bonus per le famiglie a basso reddito | Le altre misure

Per il premier Conte è una priorità favorire la frequenza dei nidi. E annuncia i nuovi concorsi per gli insegnanti. Zingaretti: scuola gratis dagli asili all’Università.

10/09/2019
Decrease text size Increase text size
Corriere della sera

Gianna Fregonara

«Il primo immediato intervento sarà sugli asili nido», ha promesso nel suo discorso per la fiducia alla Camera il premier Giuseppe Conte. E di asili nido si è parlato molto durante la stesura del programma del nuovo esecutivo, anche se per ora di misure pronte e scritte non ce ne sono. «Scuola gratis dall’asilo nido all’università», aveva chiesto anche il segretario del Pd Nicola Zingaretti. Che cosa sarà dunque «la prima leva su cui agire», come l’ha definita Conte a Montecitorio?

Il buono

Il provvedimento di cui si sta discutendo è per gli asili nido, che sono una vera e propria emergenza per il nostro Paese, visto che ci sono strutture solo per un bambino su dieci e gran parte è delegata agli istituti privati con rette spesso importanti. Difficile che nonostante la fretta di Conte si possa agire prima del prossimo anno scolastico, quello che comincerà nel settembre del 2020. L’idea portante è quella di aumentare l’offerta di asili, soprattutto nel Sud, dove in alcune zone, in testa la Calabria e la Campania, sono pochissimi. Per l’anno prossimo intanto il governo potrebbe intervenire con un buono alle famiglie con redditi bassi per favorire la frequenza dei nidi. Infatti le strutture sono spesso comunali e dunque per qualsiasi intervento bisognerà trattare con gli enti locali, dai Comuni appunto alle Regioni.

Il nodo dei concorsi

Ma il premier ha parlato anche di scuola, ricordando tutti i nodi ancora da sciogliere a partire dai concorsi e dalle stabilizzazioni dei precari, provvedimenti che erano già quasi pronti ma che sono stati bloccati dalla crisi: ha promesso «concorsi che riconoscano il valore dell’esperienza e del merito», confermando implicitamente che ci saranno percorsi differenziati per i precari e per i nuovi laureati che vogliono intraprendere la carriera di insegnante. Conte ha promesso anche un adeguamento degli stipendi, confermando così che si procederà a trattare per il nuovo contratto, per il quale una parte dei fondi sono già stati accantonati quest’anno. Non poteva mancare la promessa di ridurre la dispersione scolastica che negli ultimi due anni è tornata a crescere dopo un quinquennio in cui il fenomeno sembrava regredire.