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Azzolina battuta, sui banchi a gennaio Alle superiori in classe 3 alunni su 4

Ieri l'esecutivo ha presentato a regioni e enti locali l'ennesimo «protocollo di lavoro» per risolvere le criticità legate a trasporto e tracciamento, due problemi emersi già da tempo

04/12/2020
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La Stampa

Azzolina battuta, sui banchi a gennaio Alle superiori in classe 3 alunni su 4

flavia amabile

roma

Il governo ha deciso (per il momento) che cosa accadrà alle scuole dal 7 gennaio: il primo ciclo (elementari e medie) sarà in presenza al 100%. Una parte di studentesse e studenti delle superiori invece dovrà ancora aspettare: tornerà il 75%, una percentuale fatta correggere in fretta dalla ministra dell'Istruzione perché nella prima ipotesi circolata della bozza di Dpcm era il 50%. In entrambi i casi si tratta dell'ennesima sconfitta per la titolare del ministero dell'Istruzione che per giorni aveva tentato di convincere il governo a un rientro a metà dicembre.

Nulla da fare per la linea Azzolina, e anche dal 7 gennaio il governo non è detto che il rientro avverrà davvero. Non ci credono gli studenti ma forse nemmeno il governo.

Ieri l'esecutivo ha presentato a regioni e enti locali l'ennesimo «protocollo di lavoro» per risolvere le criticità legate a trasporto e tracciamento, due problemi emersi già da tempo. Per i trasporti il governo vuole affidare ai prefetti i tavoli di coordinamento per armonizzare gli scaglionamenti degli orari di ingresso e uscita dagli istituti con gli orari dei servizi di trasporto pubblico locale, urbano ed extraurbano, in funzione della disponibilità dei mezzi. Una possibilità che alle Regioni non piace. Nelle osservazioni tecniche la definiscono una «soluzione incongrua». I presidenti di Regione chiedono anche delucidazioni sul rientro del 7 gennaio. Ma i dubbi in queste ore coinvolgono tutti. Gli studenti ricordano che due giorni fa hanno incontrato la ministra Azzolina. «Ci ha parlato di un rientro graduale in base all'allentamento delle misure a livello nazionale - spiega Federico Allegretti, coordinatore nazionale della Rete degli studenti medi -. Non ha parlato di date e non credo che in realtà il rientro avverrà davvero dopo il 7 gennaio ma che slitterà ancora».

«Vorrei evitare il balletto delle date, mi sembra imbarazzante. Mi concentrerei invece sule azioni da fare», commenta Francesco Sinopoli, segretario generale della Flc-Cgil. Per Maddalena Gissi, segretaria generale della Cisl scuola, il governo «sta prendendo tempo perché su trasporti e sanità ancora non sono pronti». Il presidente dell'Associazione nazionale presidi Antonello Giannelli prova a essere ottimista: «Voglio prendere il rientro graduale come un segnale positivo e di concretezza. Quello che conta è tornare per restare in aula».