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Banchi, mascherine, insegnanti, aule In 6 milioni al via con tante incognite

I sindacati: "Un istituto su quattro non potrà farcela". Dubbi sulle rilevazione delle temperature

14/09/2020
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La Stampa

E per le scuole (e per il governo) arriva l'ora della verità. Quasi 6 milioni di studenti torneranno oggi in classe dopo oltre sei mesi e non poteva esserci momento meno indicato da un punto di vista politico, con il referendum alle porte e tanti problemi ancora da risolvere per garantire un rientro senza ansie.

Nonostante mesi di annunci e promesse, ancora mancano mascherine e banchi, insegnanti e spazi. Alcune scuole hanno scelto di rinviare perché si sono rese conto di non poter garantire il distanziamento necessario. Altre hanno preferito riaprire comunque ma lasciando a casa una parte di studentesse e studenti. Secondo un calcolo della Cisl scuola 1 istituto su 4 non riuscirà a riaprire regolarmente.

La ministra Lucia Azzolina ha ammesso le criticità, anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte non ha potuto fare altrettanto, ma entrambi hanno assicurato che è solo l'inizio poi tutto si risolverà. Sul fronte dei supplenti, le nomine - viene spiegato - stanno avvenendo in queste ore. Si tratta di una «corsa contro il tempo» ma alla fine il ministero dell'Istruzione assicura che nessuna cattedra rimarrà scoperta.

Sono stati chiesti 2,4 milioni di banchi singoli ma secondo l'Associazione nazionale presidi ne sono stati consegnati 1 su 10. Il ministero assicura che le consegne avverranno entro la fine di ottobre.

Per quanto riguarda le mascherine, il commissario straordinario per l'emergenza Covid, Domenico Arcuri, ha garantito che, superati i problemi di questi giorni, tudenti, docente e personale scolastico avranno ogni giorno una mascherina chirurgica gratuita: agli istituti di ogni ordine e grado e che entro lunedì arriveranno altre 77 milioni di mascherine; alle scuole primarie, sempre entro lunedì, altre 16 milioni. Poi, la distribuzione di mascherine gratuite continuerà su base settimanale o bisettimanale.

Nonostante le rassicurazioni, tante restano le incognite. La misurazione della temperatura è compito che spetterà ai genitori prima che i figli escano da casa, e sarà un aspetto decisivo nella catena della gestione delle emergenze.

In presenza di febbre, s

In presenza di febbre, sopra i 37,5 ma anche di un semplice raffreddore, il genitore sarà costretto a seguire una trafila che parte dall'avviso del medico di base fino all'eventuale tampone. Su questo fronte, specie per quanto riguarda i bambini più piccoli che nella stagione invernale hanno spesso sintomi influenzali e da raffreddamento, i pediatri hanno lanciato l'allarme di un rischio caos tra possibili quarantene e isolamenti. Il timore di chiusure continue di scuole oppure di singole classi delle scuole esiste, ma la ministra Azzolina, intervenendo in Parlamento ha invitato a evitare «allarmismi».

I sindacati hanno confermato il loro giudizio critico. La Cisl scuola ha scritto una lettera per l'inizio dell'anno in cui confessa l'amarezza di essere stati «considerati dei sabotatori solo perché andavamo avanti mille anni luce con parole di verità».

Insieme con l'anno scolastico da oggi prende il via anche una stagione di mobilitazioni. Ci sarà uno sciopero il 25 settembre degli studenti con una protesta organizzata dall'Uds mentre il 26 saranno in piazza anche genitori e insegnanti con un'iniziativa del comitato «Priorità alla scuola». fla.ama. —