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Conte insiste: "Riapriamo le superiori il 14 dicembre". Maggioranza fredda

Scuola, per il presidente del Consiglio il ritorno alle lezioni in presenza sarebbe "un segnale per i ragazzi". I presidi: "Nei grandi centri i trasporti non sono pronti"

02/12/2020
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la Repubblica

Corrado Zunino

Il premier insiste con la riapertura delle scuole superiori nel mese di dicembre, sostiene che sarebbe un segnale per il Paese "e per i ragazzi". I capigruppo di maggioranza, che oggi Giuseppe Conte ha incontrato, hanno molti dubbi.

Il presidente del Consiglio, dopo che la data di mercoledì 9 dicembre è stata bruciata nei fatti, ha chiesto che nella costruzione del prossimo Decreto Dpcm si tenga conto di una "riapertura graduale" (frase ripetuta con costanza da Lucia Azzolina, ministra dell'Istruzione) per lunedì 14. Il ministro della Salute Roberto Speranza, presente con il responsabile dei Rapporti con il Parlamento, Federico D'Incà, ha avanzato alcune questioni confliggenti con l'intenzione. La sanità, al pari dei trasporti, non è pronta.

Sul ritorno a metà dicembre - con sette od otto giorni disponibili prima delle vacanze, a seconda delle regioni - il premier ha chiesto un parere ai presenti. Solo Italia Viva si è mostrata possibilista, "purché s'intervenga sui trasporti". Sull'ipotesi di riaprire i portoni di licei, tecnici e professionali - con riunioni preparatorie dal 9 dicembre - deve comunque essere prima sondato il Comitato tecnico scientifico. Conte ha confermato che sui trasporti intende aprire tavoli nelle prefetture coinvolgendo amministrazioni locali, aziende di trasporto e dirigenti scolastici.La questione della ripartenza scolastica ha trovato molte voci contrarie, in questi giorni. I sindaci delle quattordici città metropolitane hanno elencato i problemi da risolvere, prima di arrivare alla decisione: i trasporti dedicati e no, i tamponi veloci e le altrettanto veloci risposte sule positività da parte delle Aziende sanitarie. Quindi, i presidenti delle Regioni hanno definito dell'anticipo nel 2020 l'idea ora "strampalata" (Giovanni Toti, Liguria), "una leggenda metropolitana" (Luca Zaia, Veneto). Soltanto il governatore dell'Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, si è detto pronto e disponibile. La ministra dei Trasporti, Paola De Micheli, ha spiegato a Repubblica che senza sfalsamento degli orari scolastici i mezzi pubblici non potranno reggere. Tra l'altro, l'Unione europea ha chiesto un periodo cuscinetto di una settimana prima di avviare il ritorno a scuola dopo le feste.

"Ci pensino bene e valutino con attenzione", è l'invito al governo del presidente dell'Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli. "Capisco l'operazione simbolica", aggiunge, "ma mi chiedo cosa possa accedere nei grandi centri dove i trasporti non sono pronti".